Caltagirone Editore - Sui massimi dal 2011, tra le migliori small cap

Dallo storico Messaggero agli investimenti milionari

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Caltagirone Editore si distingue come una delle small caps con la migliore performance del 2025 grazie a un rialzo di circa il 20%, che ha spinto la quotazione sui massimi dal 2011.

La brillante performance borsistica della Società che fa parte della galassia del costruttore-editore-finanziere Ing. Francesco Gaetano Caltagirone non è però dovuta ai buoni risultati del comparto editoriale, che al contrario continua a vivere una crisi strutturale, ma alla qualità del suo portafoglio titoli. 

Una storia di quotazione e asset strategici

Quotata nel 2000 al prezzo di 18 euro in piena bolla internet, Caltagirone Editore è proprietaria, tra l’altro, di testate storiche come il Messaggero di Roma, il Mattino di Napoli e il Gazzettino di Venezia, insieme al relativo patrimonio immobiliare, oltre alla concessionaria di pubblicità Piemme. Il peso specifico del core business editoriale nel bilancio di CED ha avuto sempre meno rilevanza ed è stato gradualmente bilanciato e poi sovrastato dalla gestione e dalla redditività delle attività finanziarie.

Nel 2017 il titolo è stato oggetto di un’opa con finalità di delisting da parte dell’azionista di riferimento prima a 1 euro, poi ritoccato a 1,22. L’operazione però è fallita a causa dell’opposizione di un fondo attivista.

Valutazione e sconto sul mercato

Il capitale sociale è suddiviso in 125milioni di azioni, di cui il 60,8% è detenuto dall’azionista di riferimento, mentre circa il 14,5% sono azioni proprie. 
Al 30 giugno 2024, l’attivo patrimoniale includeva, tra l’altro, partecipazioni in primarie società: 7,7 milioni di azioni Generali, 6,4 milioni di Mediobanca, oltre a 1,2 milioni di Poste Italiane e 1,2 milioni di Italgas. Ai valori di mercato attuali, queste partecipazioni stanno generando una rivalutazione di circa 140 milioni di euro dall’ultimo bilancio disponibile 2023, di cui oltre 85 milioni solo da giugno 2024.

L’apprezzamento del valore dei titoli in portafoglio ha spinto il patrimonio netto della società da 435 milioni di euro del 31 dicembre 2023 a 491 milioni al 30 giugno 2024. Sulla base delle quotazioni attuali, il patrimonio netto è stimato attorno ai 575 milioni di euro, pari a 5,38 euro per azione. 
Tuttavia, nonostante il recente rally borsistico, il titolo continua ad essere scambiato con uno sconto molto significativo: la capitalizzazione di mercato, al netto delle azioni proprie, rimane inferiore a un terzo del patrimonio netto e alla metà del solo valore del portafoglio titoli.

Risultati finanziari recenti e crescita reddituale

Il bilancio 2023 si è chiuso con un utile di esercizio di 16,2 milioni grazie a proventi finanziari per 18,4 milioni mentre la gestione operativa (editoriale) ha registrato una perdita. È stato distribuito un dividendo di 4 centesimi, con un payout del 25%.

Anche il primo semestre 2024 ha chiuso con perdita operativa e svalutazioni per 6,3 milioni più che compensati, però, da 14,7 milioni di proventi finanziari che hanno portato a 8,7 milioni l’utile netto con una posizione finanziaria positiva migliorata da 20 a 33 milioni di euro.
Il flusso cedolare dei titoli in portafoglio dovrebbe garantire già dal prossimo anno almeno 20 milioni di proventi finanziari, ovvero 18 centesimi per azione, che presumibilmente saranno un po’ ridotti dalle perdite operative, anche se il ritorno della pubblicità legale, l’arrivo di fondi dal finanziamento statale all’editoria e i probabili accordi con i giganti del web potrebbero portare sorprese positive.
 


 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim