BORSE EMERGENTI - Si attenua la tensione sul settore immobiliare cinese

Gli strumenti migliori per cogliere l'opportunità su uno degli asset più dinamici al mondo
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FATTO
L'indice MSCI Emerging Markets ha chiuso la seduta di ieri con una perdita dell'1,60%, perfettamente in linea con la perdita registrata dalle borse sviluppate. Il gap da inizio 2021 tra i due mondi è rimasto quindi invariato: -2,60% vs +13,20%.

Stamattina, l’indice Hang Seng di Hong Kong si avvia a chiudere in leggero rialzo, +0,2%, dopo aver azzerato la perdita iniziale, mentre Evergrande si indeboisce ancora in ribasso del 3%. 

EVERGRANDE
 

Si allentano le pressioni ribassiste sulle società immobiliari dell'area, dopo che una di queste, Sun Hung Kai (+1%), ha negato i contenuti del retroscena di Reuters che ieri ha contribuito ad affossare il settore. Nella nota, il primo sviluppatore immobiliare della città a regime speciale, afferma di non saper nulla della riunione nel corso della quale le autorità di Pechino hanno avvertito le società del settore di cambiare registro. Anche l’associazione dei costruttori ha messo in discussione le indiscrezioni dell’agenzia in una nota nella quale afferma che collabora come sempre con le autorità pubbliche in materia di case a basso costo e programmi di costruzione di abitazioni per i bassi redditi. 

Ciò naturalmente non allevia più di tanto la crisi di Evergande, il più importante sviluppatore immobiliare cinese presente in oltre 280 città, con 200mila impiegati e un indotto di 3,8 milioni di posti di lavoro. A Shenzhen, il quartier generale della compagnia è assediato da giorni dai piccoli investitori preoccupati di perdere i loro investimenti.

L'imminente scadenza di alcune rate di interessi sul colossale debito (il 23 settembre sono in agenda interessi per 83,50 milioni di dollari) fa tremare banche e investitori, evocando un'altra crisi di dimensioni ancora più ampie, quella della banca d'investimenti statunitense Lehman Brothers, che diede inizio alla durissima crisi finanziaria del 2008. Un confronto che, allo stato attuale, ci sembra alquanto azzardato. 

Intanto, i vertici di Evergrande gettano acqua sul fuoco. "Evergrande uscirà dal suo momento più buio" ha scritto in una lettera ai dipendenti, in concomitanza con la festività cinese, il presidente e fondatore del gruppo, Ka Yan Hui, il quale ha affermato che Evergrande si assumerà le responsabilità nei confronti degli acquirenti di proprietà immobiliari, investitori, partner e istituzioni
finanziarie. Evergrande "consegnerà i suoi progetti immobiliari come promesso", ha aggiunto il presidente, secondo quanto riferito dai media locali. 

Il governo cinese segue da vicino la situazione ma, secondo l'opinione di Standard's & Poor's non fornirà "alcun supporto diretto al gruppo Evergrande. Riteniamo che Pechino sarebbe costretta a intervenire solo se ci fosse un contagio di vasta portata che causasse il fallimento di molti importanti sviluppatori ponendo rischi sistemici all'economia". In una nota, gli analisti rilevano che "gli effetti negativi diretti di Evergrande sui progetti di altri importanti player sarebbero gestibili, anche in uno scenario predefinito", mentre le banche sarebbero in grado di gestire il colpo. 

Il brusco sell off delle ultime sedute ha ampliato ulteriormente il gap in termini di valutazioni fondamentali tra borse emergenti e sviluppate. Secondo le stime raccolte da Bloomberg l'indice MSCI Emerging Markets ha un P/E medio di 15,90x e un Dividend Yield medio di 2,30% vs un P/E medio di 26,60x e un Dividend Yield medio di 1,30% dell'indice S&P500 o vs un P/E medio di 21,70x e un Dividend Yield medio di 2,10% dell'indice Eurostoxx 50. 

Composizione MSCI Emerging Markets

L'indice MSCI Emerging Markets comprende in totale 26 Paesi: Arabia Saudita, Argentina, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Ungheria, India, Indonesia, Corea del Sud, Malaysia, Messico, Pakistan, Perù, Filippine, Polonia, Russia, Qatar, Sud Africa, Taiwan, Thailandia, Turchia, Emirati Arabi Uniti. 

La Borsa cinese ha il peso specifico maggiore con un'incidenza di oltre un terzo del totale dell'indice degli emergenti (37,5%). Seguono distanziate Taiwan (13,95%) e Corea del Sud (13,22%). 

 

Tutti i principali settori sono equamente rappresentati con circa 1.400 società quotate. Il 55% circa è composto da Tech (20,30%), Finanziari (17,50%), Consumer Discretionary (17,50%). 

Tra le società con il maggior peso specifico ci sono: Taiwan Semiconductor, Tencent, Alibaba, Samsung Electronics. E ciò spiega la debacle degli ultimi mesi. 

 

EFFETTO
Quadro grafico. La violenta caduta delle ultime settimane ha riportato i valori dell'indice MSCI Emerging Markets (1.258 punti) a ridosso della prima soglia discriminante in area 1.270 punti, ex massimo del 2018, che potrebbe avviare quantomeno un consolidamento. Precisiamo che la tendenza rialzista di fondo non è venuta meno, anche se è rallentato il ritmo di risalita.

Operatività. Sfruttare lo scenario per comprare sulla debolezza. Incrementare in caso di discesa a 1.220 punti. Si suggerisce di applicare uno stop loss prudenziale in caso di chiusura settimanale sotto 1.200 punti per rientrare in area 1.100 punti. Segnali di svolta al rialzo, con il ritorno sopra 1.330 punti.

  

Per puntare sulle prospettive di crescita degli Emergenti si possono utilizzare i tre seguenti strumenti, il primo è più speculativo e da utilizzare in spazi temporali più brevi: 

WisdomTree Emerging Markets 3x Leverage Daily (EUR) 
Isin: IE00BYTYHN28 
Da inizio anno -12%
L’ETP offre un rendimento complessivo costituito da una performance giornaliera tripla (3x) rispetto all’andamento dell’indice Emerging Equities Rolling Futures Index, che replica i contratti future Front Quarter e Second Quarter del mini MSCI Emerging Markets Index, più il reddito da interessi maturato sull’importo collateralizzato. Per esempio se l'indice aumentasse del 1%, l'ETP aumenterebbe del 3% escludendo le commissioni. Se l'indice scendesse del 1% l'ETP scenderebbe del 3% escludendo le commissioni. Questo ETP si rivolge quindi a chi ha una visione fortemente rialzista sulle principali Borse emergenti. Valuta di denominazione Dollaro Usa. Commissioni totali annue da prospetto. Leggi il documento KID.

SPDR - MSCI Emerging Markets Ucits (Eur)
Isin: IE00B469F816
Da inizio anno: +3,0%
L'ETF mira a replicare la performance dell'indice MSCI Emerging Markets il più fedelmente possibile. La valuta di riferimento è il dollaro USA per cui risente delle oscillazioni del cross Eu/Usd. L'ETF investe in titoli fisici e non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione Dollaro Usa. Commissioni totali annue 0,42%. Leggi il documento KID.

SPDR - S&P Emerging Markets Dividend Aristocrats Ucits 
Isin: IE00B6YX5B26 
Da inizio anno: +1,30%
L'ETF mira a replicare l'andamento dell'indice S&P Emerging Markets High Yeld Dividend Aristocrat NR USD ovvero riprodurre il rendimento dei titoli ad alto rendimento nei mercati azionari dei paesi emergenti. La valuta di denominazione è il dollaro USA per cui risente delle oscillazioni del cross Eu/Usd. L'ETF investe in titoli fisici. Commissioni totali annue 0,55%. Dividendo semestrale, circa 3,40% su base annua. Leggi il documento KID.  La tabella seguente illustra l'elenco delle principali azioni presenti nell'ETF.


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