INVESTIRE: va' dove ti porta la fede

Intervista a Claudio Kofler, il ceo di Nummus.Info, l'ente certificatore della Conferenza Episcopale Italiana

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Nel mondo della gestione dei patrimoni c’è chi segue Ray Dalio, chi si ispira a Warren Buffett e chi guarda a Papa Francesco.  Non sono soltanto gli enti religiosi a farsi guidare dalle indicazioni della Chiesa Cattolica sugli investimenti, l’etica non è un tema da anime belle, o da ordini monastici contemplativi, è un requisito che una platea sempre più vasta di consumatori chiede alle società del risparmio gestito. Anche i prodotti finanziari devono avere un senso ed una vocazione, perché chi li sottoscrive sceglie anche con il cuore.

I numeri del fenomeno sono sempre più alti. NN Investment Partners, di recente acquisita da Goldman Sachs, stima che nel 2022 le emissioni di social bond arriveranno quest’anno a 220 miliardi di dollari.

Nell’ormai gigantesca offerta di fondi ESG, social bond ed altri strumenti allineati ai requisiti della normativa europea sulla sostenibilità, trovano sempre spazio anche le gestioni ed i portafogli certificati dalla Chiesa cattolica. Ne è un esempio il Franklin Catholic Principles Emerging Markets Sovereign Debt UCITS ETF . Lo strumento emesso quest’estate da Franklin Templeton offre la possibilità di investire nel debito sovrano dei mercati emergenti nel rispetto dei valori cattolici e con l’obiettivo di ridurre l'impronta di carbonio. A mettere il sigillo di conformità della Santa Sede è Nummus.Info, una società di fornitura di servizi di Advisoring con sede a Trento. "Siamo nati nel 2013 per iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana, ancora oggi il nostro primo socio con il 43% del capitale, abbiamo avuto il mandato di occuparci di monitoraggio portafogli e consulenza finanziaria", racconta l’amministratore delegato Claudio Kofler a websim.it- "Poi, nel 2017, la Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute, insieme alla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, hanno avviato una riflessione che ha portato tre anni dopo alla pubblicazione del documento "La chiesa cattolica e la gestione delle risorse finanziarie con criteri etici di responsabilità sociale, ambientale e di governance", da quel momento siamo diventati Ente Certificatore di Portafogli conformi alle linee guida emanate dalla Conferenza Episcopale Italiana".

Sui temi dell’economia finanziaria, la Santa Sede ha dato un indirizzo generale nel documento "Oeconomicae et pecuniariae questiones", elaborato nel 2018 dalla Congregazione per la dottrina della fede dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. L’atto di indirizzo firmato da Papa Francesco parla di "principi a partire dai quali discernere concreti comportamenti, in grado di indirizzare ogni investimento", questo agire "non deve essere finalizzato solo ad una qualche forma di rendimento, ma necessariamente e contestualmente verso scopi etici e socialmente responsabili".

Nummus.info, che forse nelle intenzioni originarie doveva essere solo un soggetto di guida ed indirizzo finanziario per diocesi, parrocchie, confraternite, ordini ed enti religiosi, è diventato sempre di più un interlocutore delle società del risparmio gestito e di enti laici come i fondi pensione. "Valutiamo i portafogli in funzione di una serie di metriche basate sulle indicazioni del documento della CEI, applichiamo i nostri filtri ed escludiamo per esempio gli emittenti coinvolti in controversie di natura sociale o i paesi dove si pratica la pena di morte, le aziende che usano cellule staminali adulte", prosegue Kofler.

Giusto per avere un’idea delle severità del giudizio del Magistero della Chiesa Cattolica, a livello di geografie, sono fuori la Cina e la Russia, così come buona parte dei paesi del Medio Oriente. 

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Marino Masotti

Caporedattore