BORSE DELL'ASIA PACIFICO IN CALO DOPO L'OPERAZIONE UBS-CREDIT SUISSE

Un altro fine settimana ed un altro salvataggio bancario, dopo  Silicon Valley Bank negli Stati Uniti, tocca a Credit Suisse, rilevata da UBS con un’operazione organizzata e guidata dalle autorità di Berna.

In Asia Pacifico, la borsa di Hong Kong perde il 2,5%: HSBC è il peggior titolo dell’indice Hang Seng.
Nikkei di Tokyo -1%. Kospi di Seul -0,7%. Sulla parità la borsa di Shanghai

Il comunicato diffuso ieri sera dalla banca centrale della Svizzera precisa che l’operazione  UBS-Credit Suisse “è stata resa possibile dal sostegno della Confederazione, dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e della Banca nazionale svizzera (BNS)”. Il sostegno statale si esplica in varie forme: “Entrambe le banche hanno accesso illimitato agli schemi di finanziamento esistenti della BNS, tramite i quali esse possono ottenere liquidità dalla Banca nazionale secondo le Direttive sugli strumenti di politica monetaria. Inoltre, e conformemente all’ordinanza di necessità del Consiglio federale, Credit Suisse e UBS possono ottenere un sostegno di liquidità sotto forma di prestito con privilegio nel fallimento per un ammontare massimo complessivo di 100 miliardi di franchi. Oltre a ciò, e sulla base dell’ordinanza di necessità del Consiglio federale, la Banca nazionale può concedere a Credit Suisse un sostegno di liquidità sotto forma di prestito assistito da garanzia della Confederazione contro il rischio di insolvenza per un ammontare massimo di 100 miliardi di franchi”.

Già questa è una novità di portata storica, ma in più, rispetto al precedente settimana, c’è la discesa in campo di sei primarie banche centrali. 

La Banca centrale europea, la Banca nazionale svizzera, la Bank of Canada, la Bank of England, la Bank of Japan e la Federal Reserve hanno annunciato ieri sera “un’azione concertata volta a migliorare l’approvvigionamento di liquidità tramite gli accordi permanenti di swap in dollari USA”, si legge nel comunicato. I sei soggetti hanno concordato “di aumentare la frequenza, da settimanale a giornaliera, delle operazioni con scadenza a 7 giorni. Tali operazioni giornaliere saranno condotte a partire da lunedì 20 marzo 2023 e continueranno almeno sino alla fine di aprile.”

Come già avvenuto in passato, con altri momento di stress da liquidità, il primo intervento su scala globale è l'apertura di questi linee di credito tra banche centrali. Si dovrebbe quindi evitare che ci sia carenza di dollari.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve ribasso, future EuroStoxx50 -0,2%.

Sempre più giù i rendimenti delle obbligazioni, per effetto della fuga dal rischio innescata anche dal fatto che il sostegno straordinario da parte dello Stato alla fusione tra le due principali banche svizzere, comporta un azzeramento integrale del valore nominale di tutte le obbligazioni AT1 di Credit Suisse, per un importo pari a circa 16 miliardi di franchi

Il Treasury Note a dieci anni tratta 3,41%, da 3,56% di venerdì. Il rendimento del bond a dieci anni dell’Australia, scende di 14 punti base.

Euro dollaro poco mosso a 1,067.

Oro -0,7% a 1.974 dollari.

Petrolio WTI in ribasso a 66 dollari.


Marino Masotti

Caporedattore