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Treasury venduti solo sul secondario, in asta invece piacciono sempre

I 22 miliardi di dollari dei titoli a 30 anni sono stati assegnati ieri sera senza alcun problema. Il prestito è stato emesso al 4,813%, 2,7 bps e in meno rispetto al rendimento visto prima dell'asta

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Il Treasury frana, il BTP tiene

Gli Stati Uniti vacillano, la Germania è come sempre ferma e solida e l’Italia tiene le posizioni: sono questi gli effetti della guerra commerciale scatenata il due aprile dal presidente Donald Trump sul mercato secondario delle obbligazioni.

Il tasso di rendimento del Treasury a dieci anni è salito di oltre quaranta punti base in pochi giorni.

Sono movimenti che poche volte si vedono nella storia, per trovare qualcosa di simile si deve tornare indietro di tre anni, ai momenti dell’improvviso riaccendersi dell’inflazione in tutto il mondo.

Il future del decennale americano si avvia a chiudere la settimana con un calo del -2,2%.

L’Europa si fa avanti come un’alternativa di stabilità. Il future Bund è alla quarta settimana consecutiva di rialzo. Il BTP non è stato trascinato dal vortice, come quasi sempre avviene quando la propensione al rischio crolla e gli investitori si buttano su uno dei mercati del debito più liquidi. Il future del decennale chiuderà la settimana con un ribasso tutto sommato contenuto, circa dello 0,5%.

Lo spread si è allargato, soprattutto a inizio settimana, ma senza oltrepassare i livelli di prima allerta posti intorno a 150 punti base. 

Buone notizie dall'asta di ieri

I Treasuries hanno iniziato a sbatacchiare a inizio settimana, all’arrivo dei primi segnali di disaffezione verso quello che da sempre è considerato l’investimento rischio zero: il calo della domanda registrato martedì nell’asta dei titoli a tre anni. Nei due giorni successivi invece, dai collocamenti del Tesoro sono arrivate buone notizie.

Ieri sera, i 22 miliardi di dollari dei titoli a 30 anni sono stati assegnati senza alcun problema.

Il prestito è stato emesso a un rendimento del 4,813%, ovvero 2,7 punti base in meno rispetto al rendimento visto prima dell'asta: la differenza mostra che la domanda è stato robusta.

Gli investitori stranieri hanno acquistato il 61,9% dell'offerta, contro una media del 67,3%. Gli offerenti diretti, categoria nella quale si trovano soprattutto fondi pensione e compagnie di assicurazione, sia domestiche che estere, ha richiesto il 25,8% rispetto alla media del 18,1%. Mettendo insieme i due soggetti si arriva all’88% del totale, al di sopra della media annuale dell’85%.

Il ricorso ai dealer primari è stato quindi più basso della media, per cui, anche se non è possibile sapere quanto abbiano comprato gli stranieri, si può dire che la domanda complessiva è stata buona, soprattutto se la si guarda alla luce di quel che sta succedendo in questi giorni alla valuta degli Stati Uniti.

L'euro è il nuovo dollaro   

Il Dollar index perde il -3,2% rispetto a venerdì scorso, si profila la peggior settimana dal novembre del 2022. L'euro invece ha guadagnato su dollaro il +3,5% nelle ultime cinque sedute.

La corsa a vendere dollari porta ancora più su il franco svizzero, +5% questa settimana. Molto forte anche il movimento dello yen, un altro bene rifugio classico, +2,7% su dollaro.

Analisi tecnica Treasury decennale

Graficamente, l'irruzione di Trump e della sua guerra commerciale a 360 gradi (timori per gli effetti sull'inflazione) ha  favorito una risalita del rendimento fino a sfiorare il 5% a metà gennaio. Il mercato è tornato ad essere ottimista quando la FED ha confermato l'intenzione di tagliare il costo del denaro, sebbene non abbia fissato un calendario preciso, e quando l'economia americana ha cominciato a mostrare segnali di raffreddamento. 

Operatività

Consideriamo risalite del rendimento decennale nel range 4,75-5,0% un'occasione sistematica di acquisto con un ottimo rapporto rischio/rendimento. Il decennale tornerà ad avere un tono positivo solo se il rendimento scenderà nuovamente sotto il 4%. Pronti a incrementare sulla forza in caso di rottura al ribasso di questo livello con obiettivo in area 3,60%. Grafico del rendimento del Treasury 10 anni: 

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Per investire in ottica speculativa LONG/SHORT sulla scadenza decennale sono disponibili i seguenti:

WisdomTree US Treasuries 10Y 3x Daily Leveraged
Isin: IE00BKT09032 (3TYL)

WisdomTree US Treasuries 10Y 3x Daily Short

Isin: IE00BKS8QT65 (3TYS)

I due strumenti forniscono un rendimento totale composto triplo rispetto alla performance giornaliera long/short dell'indice BNP Paribas US Treasury Note 10Y Future, che replica i futures sui titoli del Tesoro USA decennali. Leggi il documento KID.

Per investire sulla parte breve della curva dei titoli di Stato statunitensi, in modo da approfittare di un eventuale rafforzamento del Dollaro, uno degli strumenti messi a disposizione del mercato è il seguente ETF: 

SPDR® Barclays 1-3 Year US Treasury Bond 
Isin: IE00BC7GZJ81 (TRS3)
Da inizio 2025: -5,40%
Obiettivo dell'ETF è replicare la performance dei Treasury Bond Usa con una maturità media tra 1 e 3 anni tramite l'indice Barclays 1-3 year US Treasury Bond. Costo annuo 0,15%. Distribuisce un dividendo semestrale. La variazione del prezzo dell'ETF è sensibile alla oscillazione del Dollaro Usa: prezzo in crescita in corrispondenza di una rivalutazione del Dollaro. Leggi il documento KID.

Per investire sulle scadenze più lunghe (quindi più rischiose perchè soggette a maggiori variazioni di prezzo) sono disponibili altri strumenti specializzati. Segnaliamo il seguente:

SPDR® Barclays 10+ Year US Treasury Bond 
Isin: IE00BYSZ5V04 (LUTR)
Da inizio 2025: -6,2%
Obiettivo è replicare la performance dei Treasury Bond Usa con una maturità da 10 anni in su denominati in dollari statunitensi. Scadenza: 10+ anni. Rating: AAA. L’indice di spesa complessiva (TER) dell'ETF è pari allo 0,15% annuo. Distribuisce un dividendo semestrale. Leggi il documento KID.

C'è anche la possibilità di investire sul segmento Corporate USA tramite il seguente:

ETF Axa IM US High Yield Opportunities UCITS
Isin IE000IAPH329 (AHYU) 

Da inizio 2025: -9,0%

Obiettivo dell'ETF è sovraperformare l’indice ICE BOFA US High Yield al fine di cogliere le opportunità offerte dal mercato obbligazionario high yield statunitense prevalentemente attraverso un’attenta selezione del credito mantenendo un tracking error contenuto rispetto all’indice. Commissioni totali annue 0,35%. E' ad accumulazione dei proventi e perciò non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi attentamente il documento KID. Altri dettagli:

Duration: 3,40 anni;
Yield to maturity (rendimento a scadenza) del 7,63%;

L'85,0% dei componenti è rappresentato da bond corporate USA;
Il 48% circa dei componenti gode di un rating B, il 35,30% di un rating BB, il 17,37% di un rating CCC;
Per quanto riguarda lo spaccato settoriale, il 13,35% degli emittenti appartiene al segmento Software, il 13% al segmento Mezzi di comunicazione. Nessuno degli altri settori arriva al 10%;
Di seguito i primi cinque componenti con il singolo peso specifico:

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Marino Masotti

Caporedattore