Imbeccata da Trump, la Fed dà mano libera alle banche sui Treasury
La banca centrale propone modifiche al coefficiente sul calcolo degli attivi dei colossi bancari come Bank of America, JPMorgan, Goldman Sachs. La riduzione lascia più spazio all'acquisto di bond

Mani libere alle banche
La Federal Reserve ha presentato ieri il suo piano di superamento di una importante e controversa regola patrimoniale applicata alle banche a seguito della crisi finanziaria del 2009. Il tema di fondo è quello del rapporto di leva supplementare, uno standard introdotto per assicurarsi che gli attivi delle banche siano coperti con una quantità di capitale capace di assorbire le perdite in tempi di crisi. Maggiore è la banca, maggiore è il buffer richiesto dall’autorità di sorveglianza, indipendentemente da quanto siano rischiosi gli attivi sottostanti.
Alle grandi banche questo provvedimento non è mai andato giù, in quanto devono tenere alte le riserve e sono penalizzate nella detenzione dei Treasuries.
La Fed annacqua le regole
In questi mesi la lobby del settore ha lavorato bene e l’argomento è stato ammesso come valido dallo stesso Jerome Powell. Così ieri, il consiglio di amministrazione della Federal Reserve ha votato per 5 a 2 per proporre modifiche al coefficiente applicato ai colossi come Bank of America, JPMorgan, Goldman Sachs ecc.
L’ipotesi di lavoro, da sottoporre agli operatori del settore, prevede la riduzione dei requisiti patrimoniali a un intervallo compreso tra il 3,5% e il 4,5%, rispetto all'attuale 5%.
Compratori di Treasury in arrivo
Le banche, soprattutto quelle grandi, potranno tornare ad essere protagoniste su un mercato dei Treasury bisognoso più che mai di aiuti supplementari, a causa dell’ulteriore aumento del debito federale.
"La proposta contribuirà a rafforzare la resilienza dei mercati dei Treasury statunitensi, riducendo la probabilità di disfunzioni del mercato e la necessità di intervento della Federal Reserve in un futuro evento di stress", ha dichiarato Michelle Bowman, la nuovo vice presidente della banca centrale per la vigilanza, in una nota che accompagna la bozza di regolamento. "Dovremmo essere proattivi nell'affrontare le conseguenze non volute della regolamentazione bancaria”.
Qualche ora prima, nella sua audizione al Congresso, Jerome Powell aveva anticipato e spiegato la proposta nel corso di una sua risposta alla domanda arrivata da una domanda della senatrice Angelo Alsobrooks: “L’idea alla base è che vogliamo che il capitale basato sul rischio sia il requisito di capitale vincolante, perché vogliamo che le banche siano sensibili ai rischi che stanno assumendo. Il rapporto di leva non è sensibile al rischio; tratta ogni asset come ugualmente rischioso. Quindi, se questo è vincolante, interferisce con gli incentivi delle banche a gestire i loro rischi e, in effetti, scoraggia le banche dall'assumere attività a rischio relativamente basso”.
Scendono i tassi di mercato
Il mercato sembra gradire la novità e compra debito degli Stati Uniti, anche sull’aspettativa di un cambio di atteggiamento della Federal Reserve sulla politica monetaria. I future cominciano a far vedere la possibilità di un terzo taglio dei tassi da qui a fine anno: a inizio mese gli stessi strumenti ne anticipavano uno o poco più.
Il Treasury Note a dieci anni tocca i minimi da quasi due mesi a 4,26%.
L’effetto trascinamento aiuta in Europa anche il BTP, con lo spread con il Bund sotto quota novanta punti base, non accadeva dal 2010.
Sale il rischio di fallimento delle banche
Il predecessore di Bowman, il governatore Michael Barr, si è opposto a il piano, in quanto aumenta il rischio di fallimento, nel caso le banche, come avvenuto nel recente passato con Silicon Valley Bank, esagerino con l’acquisto di Treasuries. "Nel loro insieme, queste modifiche aumenterebbero significativamente il rischio di fallimento di una banca sistemica, non sarebbe possibile una risoluzione ordinata e il Fondo di assicurazione dei depositi subirebbe perdite più elevate", ha dichiarato Barr. Dello stesso avviso il governatore Adriana Kugler, secondo la quale, annacquare la norma alza il rischio e non porta seri benefici al mercato del Tesoro, soprattutto in tempi di stress.
Trump, che ha nominato Bowman anche per questa ragione, probabilmente si batterà per l'esclusione nei due mesi di discussione pubblica del provvedimento.
Tre esempi di ETF a gestione attiva sui bond
1) Il seguente strumento quotato a Piazza Affari punta sulle obbligazioni societarie denominate in Euro con rating investment grade. Duration 4,90 anni.
ETF Axa IM Euro Credit Pab UCITS
Isin: IE000JBB8CR7 (AIPE)
Da inizio 2025: +2,0%
L'ETF investe "con gestione attiva" in obbligazioni societarie denominate in Euro con rating investment grade. La selezione dei titoli si basa su criteri di sostenibilità e su un modello di investimento quantitativo/fondamentale. L’indice di spesa complessiva (TER) è pari allo 0,20% annuo. Valuta di denominazione/quotazione EURO. Non distribuisce dividendo. Replica fisica totale acquistando tutti i componenti dello stesso. Yield medio 4%. Leggi attentamente il documento KID.
2) Il seguente strumento quotato a Piazza Affari investe in obbligazioni societarie di tutto il mondo. Duration 3,20 anni.
ETF Axa IM Global High Yield Opportunities Ucits
Isin: IE000O2QIHN4 (AGYU)
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L'ETF investe "con gestione attiva" in obbligazioni societarie ad alto rendimento di tutto il mondo. I titoli inclusi sono filtrati in base a criteri ESG (ambientali, sociali e di corporate governance). Riproduce con replica fisica totale l'indice AXA IM Global High Yield Opportunities. Commissioni totali annue (TER) 0,45%. E' ad accumulazione dei proventi e perciò non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi attentamente il documento KID.
3) C'è la possibilità di investire sul segmento Corporate USA tramite il seguente ETF. Duration 3,20 anni.
ETF Axa IM US High Yield Opportunities UCITS
Isin IE000IAPH329 (AHYU)
Da inizio 2025: -6,20% (incide soprattutto il deprezzamento del dollaro)
Obiettivo dell'ETF è sovraperformare l’indice ICE BOFA US High Yield al fine di cogliere le opportunità offerte dal mercato obbligazionario high yield statunitense prevalentemente attraverso un’attenta selezione del credito mantenendo un tracking error contenuto rispetto all’indice. Commissioni totali annue 0,35%. E' ad accumulazione dei proventi e perciò non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi attentamente il documento KID.
Altri dettagli:
Yield to maturity (rendimento a scadenza) del 7,63%;
L'85,0% dei componenti è rappresentato da bond corporate USA;
Il 48% circa dei componenti gode di un rating B, il 32,50%;


