Banche degli Stati Uniti pronte a comprare Treasury Bond
Le autorità Usa si preparano ad annunciare uno dei più grandi tagli ai requisiti di capitale delle banche da un decennio. Tra pochi giorni parte il collocamento del nuovo BTP Italia

Via dai bond
La distensione tra Cina e Stati Uniti non ha portato bene ai bond, scaricati, anche per far posto alle azioni, sul venir meno delle ipotesi più catastrofiche sugli effetti dei dazi di Trump.
Il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni è arrivato a 4,48%, sui massimi da febbraio, da 4,15% di inizio mese.
L’aspettativa di uno slittamento del taglio tassi da parte della Federal Reserve ha spinto due giorni fa JP Morgan ad alzare il target di fine anno del decennale a 4,35%, dal precedente 4%: gli economisti della banca d’investimento si aspettano il primo allentamento a dicembre, stimano una crescita economica degli Stati Uniti dello 0,6% nel 2025, da +0,2%, mentre l’inflazione espressa PCE core la vedono a 3,5%, cinquanta punti base in meno di quel si leggeva nel precedente report.
Forse basandosi di questa indicazione operativa, un investitore con base a Londra ha deciso di puntare forte sul proseguimento del rialzo dei tassi di mercato.
Bloomberg segnala di una grossa posizione short aperta di recente attraverso derivati sui future: la complessa strategia è basata sull’aspettativa di vedere il Treasury decennale nel giro di circa un mese al 4,90%, un livello che non si vede dal 2023. Un altro short, con analoghe caratteristiche è stato aperto il giorno prima.
La Casa Bianca vuole i tassi dei Treasury più bassi
Il movimento dei tassi non è di certo gradito al Tesoro, chiamato a gestire l’imponente sistema di rifinanziamento del colossale debito degli Stati Uniti: ci sono circa 29 miliardi di dollari da tenere sotto controllo, non è uno scherzo neanche per la prima economia del mondo.
Il segretario Scott Bessent si è più volte espresso sul tema, affermando che la Casa Bianca vuole di certo due cose, un dollaro più debole e un rendimento dei Treasury più basso.
Il primo serve per aiutare il sistema America all’estero e il secondo a non sovraccaricare il costo del debito degli Stati Uniti alla vigilia della partenza del piano di riduzione delle tasse. Bessent non può ordinare agli investitori di comprare Treasury, ma può indirizzare il tanto avversato da Trump, apparato istituzionale, a introdurre incentivi e misure a favore.
Arrivano i nostri, le banche
Stamattina il Financial Times scrive che le autorità statunitensi si stanno preparando ad annunciare uno dei più grandi tagli ai requisiti di capitale delle banche in oltre un decennio.
La Federal Reserve, l’Office of the Comptroller of the Currency (OCC) e la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), i tre regolatori incaricati della supervisione del rapporto di leva supplementare (SLR), sarebbero al lavoro sul provvedimento che abbassa per le banche il cash da accantonare e a fronte di investimenti tipicamente sicuri.
Il tema era uscito la prima volta all’inizio di aprile, nei giorni della fase più pesante dell’attacco al dollaro e al debito degli Stati Uniti: parlando nel corso della presentazione dei dati del trimestre del rischio caos sui mercati delle obbligazioni, il ceo di JP Morgan, Jamie Dimon, si era riferito alla possibilità di rivedere la norma che nel 2021 aveva ripristinato le regole sull’SLR introdotta in origine undici anni fa e poi sospesa nel 2020, subito dopo lo scoppio della pandemia.
Le regole attuali, di fatto, impediscono alle banche di comprare Treasury, per cui, nel caso di azzeramento del cash da accantonare, quel che avviene in Europa, arriverebbero un buon numero di compratori in più.
BTP
L'Europa, in queste settimane, ha seguito gli Stati Uniti: le obbligazioni sono scese e i tassi di rendimento sono saliti. Ancora una volta si è fatto notare il BTP: il decennale italiano, di solito penalizzato nelle fasi di alta volatilità, ha tenuto bene le posizioni nei confronti del Bund e il differenziale Italia - Germania è intorno a quota cento, sui minimi degli ultimi quattro anni e non tanto distante da livelli visti l'ultima volta quasi vent'anni fa.
In questo contesto positivo per il debito italiano, apprezzato oggi non solo per l'alta liquidità e il rendimento, ma anche per la stabilità, arriva tra qualche giorno il pronunciamento di Moody's e il nuovo BTP Italia, il titolo indicizzato all'inflazione.
Analisi Tecnica BTP decennale
Dal punto di vista grafico, negli ultimi anni il Btp decennale ha avviato un solido recupero, che ha portato il rendimento dal picco negativo del 5% nel 2023 al picco positivo del 3,15% di fine 2024. L'inversione di rotta degli ultimi mesi non ha compromesso il movimento di recupero. La soglia critica è intorno al 4,20%
Operatività. Consideriamo ogni eventuale pull back una interessante occasione per comprare BTP sulla debolezza. Perciò confermiamo la view positiva di lungo periodo. Sfruttare sistematicamente le risalite del rendimento verso il 3,70%/4,0% per acquisti.
Pronti a incrementare la posizione sulla forza alla prima chiusura, confermata su base settimanale, sotto 3,50%. Obiettivo finale nel range 3,15%/3,0%.

Ci sono diversi strumenti che consentono di intervenire sul debito europeo in ottica di medio/lungo periodo.
1) Per investire sulla parte breve della curva dei titoli di Stato statunitensi, in modo da approfittare di un eventuale rafforzamento del Dollaro, uno degli strumenti messi a disposizione del mercato è il seguente ETF:
SPDR® Barclays 1-3 Year US Treasury Bond
Isin: IE00BC7GZJ81 (TRS3)
Da inizio 2025: -5,70%
Obiettivo dell'ETF è replicare la performance dei Treasury Bond Usa con una maturità media tra 1 e 3 anni tramite l'indice Barclays 1-3 year US Treasury Bond. Costo annuo 0,15%. Distribuisce un dividendo semestrale. La variazione del prezzo dell'ETF è sensibile alla oscillazione del Dollaro Usa: prezzo in crescita in corrispondenza di una rivalutazione del Dollaro. Leggi il documento KID.
2) Per investire direttamente sul Btp c'è il seguente ETF:
ETF Amundi Italy BTP Government Bond 10Y UCITS Acc
Isin: LU1598691217 (BTP10)
Da inizio 2025: +0,40%
L'ETF punta a replicare l'indice MTS Mid Price Italy 10y Target Maturity. L'indice MTS Mid Price Italy 10y Target Maturity (EUR) replica i titoli di Stato italiani con scadenza 10 anni. L'indice viene calcolato sulla base dei prezzi medi delle obbligazioni sottostanti. La scadenza obiettivo è complessivamente pari a 10 anni. Valuta di denominazione Euro. Commissioni totali annue 0,165%. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID.
3) Chi vuole un rendimento più alto può prendere in considerazione il seguente strumento quotato a Piazza Affari sulle obbligazioni societarie denominate in Euro con rating investment grade. Duration 4,90 anni.
ETF Axa IM Euro Credit Pab UCITS
Isin: IE000JBB8CR7 (AIPE)
Da inizio 2025: +0,80%
L'ETF investe "con gestione attiva" in obbligazioni societarie denominate in Euro con rating investment grade. La selezione dei titoli si basa su criteri di sostenibilità e su un modello di investimento quantitativo/fondamentale. L’indice di spesa complessiva (TER) è pari allo 0,20% annuo. Valuta di denominazione/quotazione EURO. Non distribuisce dividendo. Replica fisica totale acquistando tutti i componenti dello stesso. Yield medio 4%. Leggi attentamente il documento KID.