Luglio - Per il dollaro è il primo mese positivo del 2025
I sei mesi precedenti si erano chiusi tutti sistematicamente in rosso per una perdita cumulata vicina al -14%.

Il dollaro si stabilizza, dopo quattro giorni consecutivi di rialzo rispetto all’euro. Il cambio tratta intorno a 1,155.
Martedì pomeriggio, il cambio con l’euro si è attestato a 1,157, -0,1%.
Lunedì, il guadagno del biglietto verde è stato ancora più ampio, il cambio con l’euro ha raggiunto 1,158, -1%. Per la moneta unica, si è trattato del calo giornaliero più consistente in due mesi.
Sui livelli attuali luglio potrebbe rivelarsi il primo mese positivo per il dollaro nel corso del 2025.
I sei mesi precedenti si erano chiusi tutti sistematicamente in rosso per una perdita cumulata vicina al -14%.
Due principali fattori stanno influenzando il cambio: l’imminente decisione della Fed e l’accordo sui dazi.
La Fed
Oggi, alle 20.00 ore italiane, si concluderà la riunione della Banca Centrale Usa.
Gli analisti si aspettano che la Fed lasci i tassi invariati per la quinta volta consecutiva da dicembre; una sforbiciata è attesa a settembre.
Tuttavia, si vocifera che il governatore Christopher Waller e la vicepresidente per la supervisione Michelle Bowman potrebbero esprimere pareri dissidenti se la Fed manterrà invariato il tasso di riferimento.
Ricordiamo che, di recente, il Presidente Usa Donald Trump ha esercitato pesanti pressioni su Powell per ottenere una politica monetaria più espansiva. Il tycoon è arrivato persino a minacciare il licenziamento del capo della Fed, che però ha continuato a mantenere la sua visione prudente.
L’accordo Usa/Ue sui dazi
Nei giorni scorsi, il giudizio negativo di alcuni politici europei riguardo all’accordo sui dazi siglato da Stati Uniti e Unione Europea ha rafforzato il dollaro.
Agli entusiasmi iniziali sull’intesa, che prevede tariffe pari al 15% sulle merci europee contro il 30% ventilato, sono seguiti forti scetticismi.
Per il primo ministro francese François Bayrou, che si è espresso con parole molto dure, l'Europa ha ceduto alle pressioni di Donald Trump: “Un’alleanza di popoli liberi, riuniti per affermare i propri valori e difendere i propri interessi, decide di sottomettersi”.
Gli ha fatto eco Benjamin Haddad, ministro francese incaricato per gli Affari europei. L’accordo, afferma, agli inizi apporterà una certa stabilità, ma sarà temporanea, perché il patto è “squilibrato”.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha invece sottolineato che l'economia tedesca subirà danni "significativi".
Per il presidente ungherese Viktor Orban “Donald Trump ha mangiato Von der Leyen a colazione”.
L’accordo prevede anche l’impegno dell’Unione Europea ad acquistare energia ed equipaggiamenti bellici dagli Usa e ad investire nel Paese.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, si è dichiarata molto soddisfatta dell’intesa, mentre il commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, ha affermano che si tratta del “migliore accordo” che si potesse raggiungere. Senza questa intesa, affermano i vertici europei, le tariffe applicate dal primo agosto sarebbero state pari al 30%.
Analisi Tecnica Dollaro
Il quadro di fondo resta sfavorevole al dollaro, che tuttavia ha messo a segno un solido rimbalzo una volta arrivato in prossimità di un livello discriminante di estremo interesse, come sotto evidenziato, ovvero la parte alta del canale crescente avviato dai minimi del 2023.
E' prematuro affermare che si tratti di un cambio di tendenza. Per osservare un segnale di questo tipo bisogna attendere almeno la rottura al ribasso di area 1,145/1,135.
Operatività
Consideriamo l'attuale debolezza un'occasione per diversificare sul dollaro (soprattutto per chi ha posizioni "molto leggere"). Impostare un primo step su questi livelli e un secondo step in caso di un sell-off in direzione di 1,20/1,23.

Il mercato mette a disposizione una serie di strumenti più o meno dinamici per investire in ottica di trading stretto long/short o in ottica di lungo periodo.
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