Il dollaro prova ad assestarsi, come si muoverà la BCE?
SocGen prevede un ultimo taglio di 25 punti base all'1,75% nel primo trimestre 2026, JPMorgan e Morgan Stanley lo stimano già a dicembre, UBS prevede tassi invariati più a lungo

Dollaro poco mosso in mattinata, dopo aver portato a termine la terza settimana negativa, con un lieve recupero dai minimi degli ultimi quattro anni toccati a valle della decisione della FED.
Nelle ultime sedute si è giustamente prestata grande attenzione al comportamento della FED e alle sue possibili future mosse. Si è invece un po' trascurato quale potrebbe essere l'approccio della BCE, alla luce delle decisioni emerse nel Fomc del 17 settembre.
BCE: I decisori politici rimangono divisi sul taglio dei tassi
Il quadro non è dissimile da quello della Banca Centrale americana dove diverse voci, a volte in netto contrasto, si fronteggiano.
Il governatore portoghese uscente Centeno (colomba) ha avvertito che l'inflazione potrebbe scendere al di sotto dell'obiettivo del 2% entro il 2028, citando le tensioni commerciali e la forza dell'euro, riecheggiando le recenti dichiarazioni di Rehn.
Al contrario, il vicepresidente de Guindos vede rischi bilanciati, mentre Nagel della Bundesbank ha espresso fiducia nella stabilità dei prezzi.
Per quanto riguarda la visione dei broker, Société Générale prevede un calo dell'inflazione complessiva all'1,4% entro l'inizio del 2026, trainato da una crescita salariale più lenta, da aumenti di produttività e da un costo dell'energia più basso (Brent previsto a 50 dollari al barile a fine 2026). La banca francese Prevede una crescita del PIL dell'1,4% nel 2025 e dell'1,1% nel 2026, sostenuta dalla resilienza dei consumi e del mercato immobiliare, sebbene i dazi statunitensi potrebbero ridurre il PIL dello 0,37%.
Per quanto riguarda la politica monetaria, SocGen prevede un ultimo taglio di 25 punti base all'1,75% nel primo trimestre del 2026, in linea con un calo temporaneo dell'inflazione che potrebbe indebolire le aspettative.
Si prevede che i deficit di bilancio saliranno al 3,5% del PIL entro il 2026, con la Germania che sta utilizzando un margine di manovra fiscale per favorire la transizione.
Si prevede che le pressioni inflazionistiche torneranno a manifestarsi a partire dal 2027 a causa dell'andamento demografico e degli stimoli fiscali.
A titolo di confronto, JPMorgan e Morgan Stanley prevedono il prossimo taglio a dicembre, mentre UBS prevede che la BCE manterrà la politica monetaria invariata più a lungo.
Analisi Tecnica Dollaro
Il quadro di fondo resta sfavorevole al dollaro. Dopo una breve fase di assestamento, il cambio rischia di violare al rialzo un livello discriminante di estremo interesse, come sotto evidenziato, ovvero la parte alta del canale crescente avviato dai minimi del 2023. E' prematuro affermare che si tratti di un cambio di tendenza. Per osservare un segnale in questo senso bisogna attendere almeno la rottura al rialzo di area 1,23/1,24.
Operatività
Alla luce della crisi politica in Francia, che non si risolverà con la recente nomina del nuovo primo ministro Sébastien Lecornu, consideriamo l'attuale debolezza un'occasione per diversificare sul dollaro (soprattutto per chi ha posizioni "molto leggere"). Impostare un primo step su questi livelli e un secondo step in caso di un sell-off in direzione di 1,23.

Il mercato mette a disposizione una serie di strumenti più o meno dinamici per investire in ottica di trading stretto long/short o in ottica di lungo periodo.
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