Giorgetti: il 2% del Pil alla Difesa senza sospendere il Patto UE
Giorgetti ha invitato la Commissione europea ad attendere il vertice Nato di giugno per prendere le decisioni finali.

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, a Varsavia per la due giorni informale dei ministri Ecofin, ha spiegato che l'Italia punta a raggiungere l'obiettivo Nato di destinare il 2% del Pil alle spese per la difesa "senza attivare la clausola nazionale" per la sospensione del Patto di stabilità.
Giorgetti ha invitato la Commissione europea ad attendere il vertice Nato di giugno per prendere le decisioni finali.
In quell'occasione, tra l'altro, è atteso che venga ampiamente rivisto al rialzo l'impegno di spesa dei Paesi dell'Alleanza Atlantica, anche se il target del 2% è ancora disatteso da 9 Stati sui 32 del Trattato, Italia inclusa.
"Aprile non è una scadenza", ha comunque segnalato il commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis, anche se c'è "l'urgenza di aumentare la spesa nella difesa".
L'attivazione della clausola nazionale, ha spiegato anche, è attesa dalla "grande maggioranza" dei 27. Sul patto però pesa anche il nodo dei dazi e Giorgetti è tornato sul tema di far scattare con i dazi la clausola generale di salvaguardia che permette la sospensione totale del Patto, dopo che ieri Dombrovskis l'ha esclusa.
Secondo il ministro con una "disastrosa" guerra commerciale, "in automatico si va verso la recessione e a quel punto mi sembra abbastanza scontata l'attivazione dell'articolo 25" per lo stop del Patto, come già nei tre anni dal Covid. "I dazi, non solo quelli di Trump, ma anche i dazi impliciti ed espliciti, come le politiche di dumping attuate dalla Cina, fanno molto male all'economia italiana", ha anche segnalato Giorgetti.
L'Ecofin di Varsavia era focalizzato nella seconda giornata dei lavori sui finanziamenti alla difesa. Positiva l'accoglienza all'idea di uno studio del think tank Bruegel di un fondo comune che compri e possieda gli equipaggiamenti militari.
"Siamo aperti e pronti a esplorare tutte le opzioni" per l'aumento della spesa nella difesa, ha detto comunque Dombrovskis. Vanno aiutate "le democrazie impegnate nel rafforzamento della difesa e in una maggiore convergenza". A Varsavia la Spagna ha anche proposto la creazione di uno strumento finanziario temporaneo europeo per finanziare progetti di difesa su larga scala, sostenuto da contributi volontari degli Stati partecipanti, emissione di debito comune ed eventuale utilizzo dei beni russi congelati, che sarebbe aperto anche ai Paesi extra-Ue: 'temporaneo', nell'attesa che la difesa abbia un nuovo e maggiore spazio nel prossimo bilancio Ue.
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