ETF e semplicità: una storia finita
Di questo e di tanto altro si parlerà nel webinar in agenda giovedì 29 maggio 2025 alle ore 15.00 dal titolo “Il Diavolo sta nei dettagli … anche per gli ETF”.
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Nati con l'obiettivo di replicare in modo semplice l'andamento di un indice, gli ETF hanno conquistato negli anni una fetta sempre più ampia del mercato degli investimenti anche in Italia.
La loro formula vincente è nota: costi contenuti, trasparenza, liquidità, flessibilità a cui storicamente si aggiungeva la semplicità.
Se agli inizi bastava conoscere la differenza tra replica fisica e sintetica e gli elementi fondanti degli indici per sentirsi pronti a investire in ETF, oggi la realtà è ben diversa. Il mercato si è evoluto e con esso anche la sua complessità.
Semplicità non è ormai più un elemento associabile agli ETF soprattutto con i 1.721 ETF disponibili oggi sul mercato italiano secondo i calcoli al 23 maggio 2025.
L’ETF non è più (solo) passivo
Uno dei cambiamenti più rilevanti è la nascita degli ETF attivi: strumenti che non si limitano a replicare un benchmark, ma che lasciano spazio a una gestione discrezionale, pur mantenendo tutte le caratteristiche strutturali di un ETF. Questo ha aperto nuove opportunità, ma anche nuove sfide in termini di analisi, selezione e monitoraggio.
Ad esempio un concetto tradizionale come il tracking error assume una nuova configurazione per distinguere gli ETF tra quelli che si discostano di poco dall’indice benchmark (ETF attivi a basso tracking error) ed ETF che vanno a discostarsi in modo significativo dall’indice (ETF ad alto tracking error).
Quindi oggi, per valutare un ETF non basta più guardare solo al TER o alla qualità di replica: bisogna considerare lo stile di gestione, la strategia sottostante, l’uso di derivati, il profilo di liquidità.
La proliferazione degli indici
Anche all’interno degli ETF che replicano un indice, l’universo si è ampliato enormemente. Oltre ai classici ETF su indici azionari e obbligazionari, sono nati strumenti che replicano strategie smart beta, indici multifattoriali, benchmark ESG evoluti, indici equal weight, indici tematici e così via. Anche se con nomi simili non esistono ETF uguali.
Questi strumenti richiedono un approccio tecnico più avanzato: comprendere la metodologia di costruzione dell’indice, l’universo investibile, i criteri di selezione e ponderazione, la frequenza di ribilanciamento, l’impatto della rotazione dei titoli e le implicazioni fiscali.
ETF e liquidità: il rischio che non si vede
Un altro elemento tecnico spesso sottovalutato e ancora non ben compreso è la liquidità. Gli ETF sono strumenti quotati, ma la vera liquidità non è data dal volume di scambi sul secondario. Bisogna analizzare la liquidità del sottostante, la profondità del book, la presenza di market maker e gli spread di mercato.
Tecnologia, analisi e piattaforme: cosa serve oggi per operare con consapevolezza
Per muoversi in modo efficace nel mercato degli ETF oggi servono strumenti adeguati. Tra questi:
• Software di analisi e screening ETF: Sono fondamentali per valutare costi totali, esposizione geografica e settoriale, rischi, performance rispetto al benchmark, liquidità e molto altro.
• Conoscenze quantitative: la comprensione delle metriche di rischio (volatilità, tracking error, beta, max drawdown), la lettura dei documenti KID e delle schede prodotto, l’analisi dei costi impliciti (come quelli di transazione) è sempre più essenziale.
• Approccio multidisciplinare: oggi non basta più l’approccio da stock picker. Serve conoscere i mercati globali, le dinamiche macroeconomiche, la costruzione di portafoglio, la normativa fiscale, e — soprattutto — le logiche di costruzione e selezione degli indici.
Semplicità apparente, profondità reale
Gli ETF restano strumenti potenti e versatili. Ma dietro la loro apparenza semplice, si cela oggi un mondo sofisticato che richiede competenze sempre più avanzate. Per l’investitore moderno orientarsi in questo ecosistema significa dotarsi degli strumenti giusti, aggiornarsi costantemente e approcciare l’analisi degli ETF con la stessa attenzione tecnica che si riserverebbe a un fondo attivo o a un portafoglio di singole azioni.
Di questo e di tanto altro si parlerà nel prossimo webinar dedicato agli ETF che si terrà giovedì 29 maggio 2025 alle ore 15.00 dal titolo “Il Diavolo sta nei dettagli … anche per gli ETF”.
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