Dividendi sempre più ricchi con il crollo di Piazza Affari
Più il prezzo dell'azione scende e più il dividendo diventa attraente in termini di rendimento, in trenta casi ora si supera il 5%

Nell'ultimo mese l'indice FTSEMIB di Piazza Affari ha perso il -15%, tornando su livelli che non vedeva dallo scorso mese di agosto. Paradossalmente, la durissima punizione è arrivata nell'anno in cui le aziende quotate metteranno nelle tasche degli azionisti un ammontare record di dividendi (secondo le stime raccolte da Bloomberg il ritorno medio sul valore attuale dell'indice supera il 5%). E altrettanto paradossalmente, ne deriva che più il prezzo dell'azione scende e più il dividendo diventa attraente in termini di rendimento.
Di seguito la classifica dei rendimenti delle trenta società appartenenti al mondo delle large/mid caps che riconoscono un ritorno superiore al 5%, si badi bene, calcolato sulla quotazione di venerdì scorso 4 aprile, prima del nuovo crollo del -5% di oggi.
Banca Monte Paschi, dopo il salvataggio e il rilancio, è tornata nel 2024 a pagare un dividendo, dopo dieci anni di tribolazioni, aumenti di capitale e zero remunerazione. Quest’anno il dividend yield sale all’13,5%.
Nelle primissime posizioni ci sono altre banche: Banco Bpm è al 12,2%, Banca Ifis è all'11,3% e Bper Banca al 10,1%.
Saipem, che l’anno scorso non avevo pagato la cedola, quest’anno distribuisce 333 milioni di euro, pari al 9,3% di dividend yield. Eni sfiora l'8%, Enel arriva al 6,3%.
Da sole, le prime dieci società italiane quotate distribuiscono 27,4 miliardi di euro in dividendi, il 66,6% dell’ammontare complessivo. Delle magnifiche dieci, il 45% arriva dalle banche.
Nell'immagine lo spaccato delle prime trenta società, in termini di contributo al monte dividendi.
