Tlc - Telefonica valuta investimenti in datacenter e cybersecurity
TIM con un +56% figura al primo posto tra i titoli Tlc europei per performance da inizio 2025

Da inizio 2025 le Tlc europee sono cresciute del +13,60% vs +9,0% dell'indice Stoxx 600.
L'indice Stoxx di riferimento si piazza al sesto posto in termini di performance. Al primo posto, quest'anno ci sono le Banche +30% e il sotto-indice Aerospazio & Defense +45%. All'ultimo posto il Lusso -5%.
La riduzione del costo del denaro, le prospettive di importanti investimenti in infrastrutture e il miglioramento del profilo dei fondamentali hanno giocato a favore del recupero.
TIM è il miglior titolo dell'anno
TIM con un +56% figura al primo posto tra i titoli Tlc. L'ingresso nella compagine azionaria di Poste Italiane apre scenari di crescita ancora tutti da esplorare, ma già apprezzati dagli investitori che contano.
"Abbiamo già portato a casa una sinergia gigantesca, forse non ci siamo resi conto che il titolo è passato da 29 a 39 centesimi dopo l'entrata di Poste nel capitale sociale. Quindi già questo è un grande punto di partenza, se non mi sbaglio vale tra un miliardo e mezzo, due di capitalizzazione in Borsa. Secondo, stiamo discutendo i dettagli dell'Mvno (Mobile virtual network operator) e anche quello è un'importante elemento. Quindi ci sono già tante sinergie e poi tutto il resto con calma". Lo ha detto l'amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, a margine dell'evento Telco per l'Italia, a Roma, rispondendo a una domanda sulle trattative in corso con Poste sulle sinergie nell'ambito dei servizi.
Le mosse di Telefonica
Secondo il Financial Times, Telefonica starebbe valutando investimenti in infrastrutture digitali nell’UE, tra cui data center e cybersicurezza, per favorire il via libera della Commissione Europea all’acquisizione del restante 50% di Virgin Media O2 da Liberty Global.
Secondo The Telegraph, invece, BT Group starebbe valutando l'acquisizione del provider britannico di banda larga TalkTalk.
L’operazione, ancora in fase iniziale, potrebbe attirare l’attenzione delle autorità e comportare la perdita di ulteriori clienti per TalkTalk, anche se BT spera nel supporto dell'Ofcom.
Riteniamo che, se approvata, l’operazione Telefónica–Virgin Media O2 nel Regno Unito potrebbe rappresentare un segnale interessante anche per il settore TLC europeo, laddove si registrasse un’apertura da parte dell’antitrust verso operazioni di consolidamento, in cambio di impegni su investimenti in reti di nuova generazione e data center.
Il quadro regolatorio potrebbe quindi orientarsi verso l’imposizione di rimedi o impegni volontari comportamentali (es. accesso garantito alla rete per i concorrenti o obblighi di investimento), anziché rimedi strutturali più rigidi (come la cessione di asset o frequenze ridondanti), favorendo una maggiore flessibilità nei futuri processi di M&A.
Investire nel settore Tlc tramite gli ETF
Tra le opportunità offerte per replicare l’andamento del settore tlc europeo, c’è il seguente ETF espresso in euro:
SPDR MSCI Europe Telecommunications UCITS ETF
Isin IE00BKWQ0N82 (STTX)
Da inizio anno: +19,0%
Lo strumento punta a replicare la performance dell'indice MSCI Europe Communication Services 35/20 Cap Net Return, che a sua volta riflette l'andamento delle principali aziende del settore Tlc. Commissioni totali annue 0,30%. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID.
Dalla tabella seguente emerge che la nostra TIM è una "pulce" se confrontata a giganti come Deutsche Telekom e Spotify Tech, visto che non compare nemmeno nei primi dieci titoli in termini di peso specifico.
Perciò è anche facile desumere che l'ETF è un ottimo strumento per evitare di concentrare il rischio su un singolo titolo.
