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Kering, nel lusso il debito non è elegante

il debito netto della capofila francese del lusso è cresciuto da 2,3 miliardi di euro (fine 2022) a 10,5 miliardi di euro (fine 2024). La leva finanziaria sta diventando parte dell’equity story.

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Scende il titolo e sale il debito 

Negli ultimi tre anni, il titolo Kering ha perso circa il 65% del suo valore, nello stesso periodo di tempo, la leva finanziaria è esplosa. In un report diffuso oggi, Barclays avverte che il debito netto della capofila francese del lusso è cresciuto da 2,3 miliardi di euro (fine 2022) a 10,5 miliardi di euro (fine 2024)
“La leva finanziaria sta rapidamente diventando parte integrante dell’equity story. Sebbene non siano a livelli allarmanti, i rischi di ribasso sono ancora presenti e minacciano di mantenere la leva finanziaria più alta più a lungo”, si legge nella nota firmata dal team di analisi coordinato da Carole Madjo .

Nel lusso, il debito non si porta 

Il debito è cresciuto principalmente per effetto dell’emissione di obbligazioni finalizzate al finanziamento di acquisizioni, c’erano poi le esigenze di rifinanziamento del debito esistente e le risorse da mettere al servizio alla crescita del business.

La baldoria ha comportato un peggioramento della struttura finanziaria, con un rapporto tra debito netto ed EBITDA salito a 3,6 volte, contro 1 volta a fine 2022.
Così, oggi Kering è una quasi anomalia nel mondo del lusso, dove ci sono tante società con cassa o posizione finanziaria molto meno tirata.

Negli ultimi 12 mesi, il mercato obbligazionario ha reagito all'aumento della leva finanziaria: gli spread dei bond di Kering si sono ampliati di 27-60 punti base, mentre il CDS a 5 anni è salito di 68 punti base.

Tante scadenze a breve

La famiglia Pinault, bisognosa di garantirsi un robusto flusso di dividendi, ha di recente deciso di invertire la rotta, annunciando un piano di risanamento finanziario. 

Gli effetti positivi sullo stato patrimoniale arriveranno, ma non subito, inoltre, secondo Barclays, ci sono dei rischi aggiuntivi. Il rapporto Debito/Ebitda potrebbe toccare un picco di 3,8 volte nel 2026, in caso di acquisizione del rimanente 70% della partecipazione in Valentino. Il team di analisi della banca inglese, calcola che in questo caso, sorgerebbe una necessità aggiuntiva di finanziamento di circa 3,5 miliardi di euro.

I debiti in scadenza sono parecchi, circa due miliardi nel giro di due anni, ma non c’è solo questo ostacolo da superare, sul fronte operativo, il gruppo è impegnato in una ristrutturazione creativa del suo brand principale, Gucci: ad occuparsene è stato chiamato da Balenciaga, il georgiano Demna Gvasalia.

In aggiunta al rilancio del brand di punta, è iniziata una nuova fase anche ai vertici di Kering: a guidare la capogruppo, da settembre, sarà Luca De Meo.

Negozi e palazzi in vendita

L’ex Ceo di Renault potrebbe aggredire il problema del debito, accelerando sulla vendita degli asset immobiliari. La società ha incassato nella prima parte dell’anno 1,2 miliardi da dismissioni di palazzi e negozi, ulteriori cessioni immobiliari, incluse proprietà recentemente acquisite a Milano e New York, dovrebbero generare altri 2 miliardi di euro nei prossimi due anni.

Analisi Tecnica indice Eurostoxx Luxury

Graficamente, la tendenza di fondo dell'indice Stoxx Luxury è rimasta rialzista, malgrado l'ampia correzione registrata nella seconda parte del 2024. Negli ultimi quattro anni, l'indice si è mosso in laterale all'interno dell'ampio range 365-555 punti. 

Operatività. Finora ha premiato l'operatività in controtrend all'avvicinamento degli estremi del range sopra segnalato. Si suggerisce di accumulare sulle debolezze e consideriamo il range 380/365 un buon punto di ingresso. Applicare uno stop loss prudenziale in caso di discesa sotto 360 punti. 

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