TECH E SOCIAL MEDIA CINESI - Sono ancora un affare?

Prospettive solide nel lungo termine per la borsa cinese
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Weibo , la Twitter cinese, è crollata sui minimi degli ultimi cinque anni ieri sera a WallStreet, dopo la notizia della multa comminata dalla Authority sulla Cybersecurity cinese. Stamattina il titolo ha ampliato la perdita alla borsa di Hong Kong, dove si è quotata da pochi giorni: -10%.

Weibo si è vista infliggere una multa da 3 milioni di yuan (470.000 dollari) dalla Cac (Cyberspace Administration of China) "per aver pubblicato ripetutamente informazioni illegali". L'autorità di regolamentazione cinese di Internet non ha fornito dettagli, citando la violazione della legge a tutela dei minori e altre norme, aggiungendo però di aver imposto 44 sanzioni a Weibo per un totale di 14,3 milioni di yuan nel periodo gennaio-novembre 2021. 

L'Autorità, in una nota, ha ordinato alla società di "rettificare immediatamente e di trattare seriamente con le persone responsabili". Weibo, da parte sua, ha chiarito di "accettare sinceramente i rilievi" e di aver istituito un gruppo di lavoro in risposta alla sanzione per le misure correttive del caso.

La multa di per sè non è una grossa cifra, ma è l'ultima di una serie di sanzioni che il regolatore ha imposto alle società tecnologiche cinesi nel corso dell'anno, con l'obiettivo di mostrarsi più severa nei confronti degli abusi del mondo internet. L'interventismo è sfociato in una serie di nuove linee guida emesse per veicolare meglio l'attività dei siti di notizie e delle piattaforme online. Le autorità ha affermato di voler così promuovere un Internet "civile e corretto".

Gli sforzi messi in campo includono un giro di vite sulla "cultura dei fan" online e sul divieto alle società di social media di promuovere in modo aggressivo le celebrità, affermando che hanno avuto una cattiva influenza sui giovani. 

All'inizio di dicembre, il Cac ha multato per 1,5 milioni di yuan Douban (non quotata), popolare sito di recensione dei film, citando "la diffusione illegale di informazioni". 

Il timore che l'attivismo del governo cinese si tramuti in una forte limitazione della libertà di azione delle aziende internet e di conseguenza in una limitazione della loro capacità di generare profitti, ha minato le performance dei principali protagonisti del comparto social media cinese. 

Tencent  ha perso il 18% da inizio anno. Tra i suoi servizi offre anche reti sociali via web, portali web, servizi di commercio elettronico e giochi multigiocatore su internet. Gestisce Tencent QQ, diffuso applicativo di messaggistica istantanea, e QQ.com, uno dei più grandi portali web in Cina. 

Alibaba -50%. Alibaba opera nel campo del commercio elettronico, gestisce piattaforme di pagamento e compravendita, motori di ricerca per lo shopping e servizi per il cloud computing.

Baidu.com -33%. E' il principale motore di ricerca in lingua cinese in grado di ricercare siti web, file audio e immagini; ha anche una enciclopedia online simile a wekipidia (Baidu Baike), e forum di discussione con ricerche basate su parole chiave. 

Meituan (quotata a Hong Kong) -16%. E' un gigante delle consegne con oltre 600mila addetti, che servono oltre 400 milioni di clienti all'anno in 2.800 città della Repubblica Popolare.

JD.Com -11%. Il gruppo è tra i protagonisti delle vendite B2C su internet in Cina. Tramite i suoi portali vende di tutto: da elettronica a dispositivi portatili e computer. Dai prodotti per la casa e per bambini a libri, cibo e biglietti aerei. 

Tra gli ETF quotati alla Borsa di Milano segnaliamo il seguente, che offre una maggiore esposizione ai titoli media social e dell'alta tecnologia.

ETF Franklin Ftse China Ucits Etf - Usd (Acc) 
Isin: IE00BHZRR147 
Da inizio anno -9,50%.
L'ETF investe in azioni a grande e media capitalizzazione in Cina e cerca di replicare il rendimento dell'indice FTSE China 30/18 Capped. L'indice ha un'ampia copertura delle classi di azioni cinesi, tra cui le azioni A, B, H, N; le azioni Red, P, S Chips. I componenti di tipologia A sono disponibili per gli investitori internazionali attraverso il Northbound China Stock Connect Scheme. Il peso dei singoli componenti viene ponderato tenendo conto del flottante e delle restrizioni applicate agli investitori stranieri. E' rivisto semestralmente. Replica fisica. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Non distribuisce dividendi. Costi di gestione 0,19% annuo, uno dei più convenienti tra i prodotti specializzati quotati a Piazza Affari. Leggi il documento KID.


Analisi tecnica Borsa. 

L'impostazione grafica dell'indice FTSE China 30/18 Capped è impostato al ribasso dal febbraio di quest'anno. Dal picco in area 26.800 punti ha perso circa un terzo del suo valore. Negli ultimi tre mesi ha avviato però una fase laterale, che riteniamo propedeutica a una ripartenza, con forte supporto in area 18mila, precedente picco record di fine 2019. Segnali di forza sono attesi in caso di ritorno sopra 20mila punti ovvero al superamento della media mobile di lungo periodo evidenziata in verde nell'immagine sotto.

Operatività. Manteniamo una visione positiva di lungo periodo. Si suggerisce di cogliere l'opportunità dell'attuale debolezza per comprare in ottica di lungo periodo. Incrementare la posizione alla prima chiusura sopra 20mila punti. Primo target verso 21.400 punti. Target finale sui top assoluti in area 26.800. Stop loss prudenziale alla prima chiusura sotto 17.500 punti. 

 

Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice FTSE China 30/18 Capped rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa cinese. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. 

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