SETTORE UTILITY - Il ricalcolo annunciato da Eni della tassa sugli extra-profitti non riguarda le utility

L'indice Stoxx del settore Utility europeo è al quinto ribasso consecutivo e scivola sui minimi da metà luglio.
Agosto si è chiuso con una flessione intorno al -5,70%, che si confronta con il +7,30% del mese precedente.
Da inizio anno -13,0% vs -16,2% dell'indice Stoxx 600.
Il ricalcolo (annunciato a sorpresa) da parte di Eni della tassa sugli extra-profitti non riguarda gli altri titoli dei settori energy-utility.
Ieri Eni ha comunicato che l’ammontare complessivo del contributo previsto dal provvedimento di cui all’art. 37 del D.L. n° 21/22 (la cosiddetta tassa sugli extra-profitti) è stato rideterminato in circa 1.4 mld di euro dalla precedente stima di 550 mln. La società ha chiarito che la variazione si è resa necessaria a seguito delle precisazioni contenute nella circolare n. 25/E dell’11 luglio 2022, e del successivo parere reso il 12 agosto dalla Agenzia delle Entrate in risposta ad istanza di interpello presentata da Eni Spa concernente la rilevanza delle operazioni prive del requisito di territorialità.
A seguito di una nostra prima ricognizione risulta che il ricalcolo del contributo è un tema specifico di Eni che non riguarda le altre società da noi coperte del settore.
In particolare, una conferma della stima precedentemente comunicata è arrivata subito da parte di Saras (80-90 mln), Erg (40 mln), A2A (45 mln), Iren (31 mln) ed Acea (29 mln).
Anche per Enel e Hera ci attendiamo una conferma degli importi: inferiore ai 100 mln per la prima e circa 10 mln per la seconda.
Rimane comunque la preoccupazione rispetto alla possibilità che il governo decida di introdurre una nuova tassa nelle prossime settimane/mesi.
Quadro grafico settore Utility europeo.
L'indice Stoxx Utility è tra i pochi a non essere mai riuscito finora a tornare sopra i livelli del marzo 2020 (pre-pandemia). Il primo importante ostacolo è collocato nella fascia 400/418 punti, messa sotto attacco diverse volte negli ultimi mesi, ma senza successo. Il movimento degli ultimi due anni può definirsi laterale con importante sostegno in area 350/342 punti.
Il quadro di breve è peggiorato bruscamente, dopo gli eventi di Jackson Hole, portando l'indice a sfondare in rapida successione le due medie mobili a 50 e 100 giorni. In poche battute si è ormai approdati sul fortissimo supporto in area 350/342 punti.
Operatività. Manteniamo una visione positiva sul settore, anche in virtù della elevata remunerazione sotto il profilo dei dividendi (le stime di bloomberg indicano un 4,80% medio a livello europeo). Si suggerisce di comprare ai livelli attuali, sfruttando eventuali discese fin verso area 340 punti. Stop loss prudenziale in caso di discesa sotto 335 punti.

Chi vuole investire sul settore Utility europeo con la massima diversificazione ha a disposizione una serie di strumenti.
Nel seguente ETF, le Utility italiane rappresentano il 20% del totale. Al primo posto la Spagna con il 22%:
SPDR MSCI Europe Utilities UCITS
Isin IE00BKWQ0P07
Da inizio anno -8,80%
Obiettivo dell'ETF è la replica dell'indice MSCI Europe Utilities, che raggruppa i principali protagonisti europei del settore, comprensivo del reinvestimento del dividendo. Ciò consente di amplificare la performance da inizio anno a un livello superiore a quello registrato dall'indice corrispondente. Commissioni totali annue 0,30%. Nella tabella di seguito i primi dieci titoli, tra cui compare al secondo posto la nostra Enel. Leggi il documento KID.
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