SETTORE UTILITY - Governo verso una correzione della tassa sugli extra-profitti

Come investire in modo diversificato sul settore più redditizio dal punto di vista dei dividendi
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L'indice Stoxx del settore Utility europeo oggi si muove in perdita dello 0,6% e sta per completare agosto con una flessione intorno al -4%. Da inizio anno -10,60% vs -14,0% dell'indice Stoxx 600. 

Si ridimensionano le aspettative di un intervento lampo dell’Europa sul tema del gas e dell'energia. Sull’emergenza energetica si procederà alla solita velocità di crociera. Sul Sole 24Ore si fa il punto della situazione. “Interpellato ieri durante un punto-stampa quotidiano, il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, ha spiegato che le misure di emergenza dovrebbe essere presentate “nelle prossime settimane”. Quanto alla riforma del mercato, un obiettivo più ambizioso e strutturale, bisognerà aspettare “l’inizio del prossimo anno”. Ha poi precisato: “La questione è seria e urgente, ma bisogna tenere conto che il tema è di competenza spesso nazionale e che il mercato energetico è molto sofisticato”.

Sul fronte interno.

Secondo Il Sole 24Ore, il governo sarebbe pronto a riscrivere la norma sugli extra-profitti per le imprese che operano nel settore dell’energia. L’ipotesi alla quale si starebbe lavorando passa da un approccio precedente che tassava profitti derivanti da operazioni più diverse, anche le plusvalenze da cessioni di asset, a una tassa applicata in percentuale sul valore della produzione (alcuni osservatori l’avrebbero definita una mini-IRAP).

L’impostazione allo studio prevederebbe che coloro i quali hanno provveduto a pagare l’imposta precedente entro fine giugno vedrebbero salvaguardare il versamento che sarebbe conteggiato come pagamento eseguito ai sensi della nuova imposta.

La revisione della tassa sugli extra-profitti sarebbe la premessa per costruire basi più certe a una delle fonti di finanziamento delle nuove misure a supporto di imprese e famiglie contro il caro energia. Da verificare se la nuova norma salvaguarderà effettivamente il versamento di quanti hanno già provveduto a pagare conteggiandolo come pagamento eseguito ai sensi della nuova imposta.

Le nostre Enel e A2A sono tra i peggiori performer in Europa del 2022 con perdite che superano il -30%. Il titolo migliore del comparto in Italia è Terna +5%. 

Quadro grafico settore Utility europeo. 

L'indice Stoxx Utility è tra i pochi a non essere ancora riuscito a tornare sopra i livelli del marzo 2020 (pre-pandemia). Il primo importante ostacolo è collocato nella fascia 400-418 punti, messa sotto attacco diverse volte negli ultimi mesi, ma senza successo. Il movimento degli ultimi due anni può definirsi laterale con importante sostegno in area 342 punti. 

Il quadro di breve segnala che l'indice si è appoggiato alla media a 50 giorni (in rosso), provando ad abbozzare una timida reazione, che acquisirebbe maggiore consistenza con il ritorno sopra la trendline appena ceduta e la media mobile a 100 giorni (in verde). 

Operatività. Manteniamo una visione positiva sul settore, anche in virtù della elevata remunerazione sotto il profilo dei dividendi. Si suggerisce di comprare ai livelli attuali, sfruttando eventuali discese fin verso area 340 punti. Incrementare alla prima chiusura sopra 380 punti. Target di breve verso 418 punti. Stop loss prudenziale in caso di discesa sotto 335 punti.


Chi vuole investire sul settore Utility europeo con la massima diversificazione ha a disposizione una serie di strumenti. 

Nel seguente ETF, le Utility italiane rappresentano il 20% del totale. Al primo posto la Spagna con il 22%:

SPDR MSCI Europe Utilities UCITS
Isin IE00BKWQ0P07 

Da inizio anno -6,50%
Obiettivo dell'ETF è la replica dell'indice MSCI Europe Utilities, che raggruppa i principali protagonisti europei del settore, comprensivo del reinvestimento del dividendo. Ciò consente di amplificare la performance da inizio anno a un livello superiore a quello registrato dall'indice corrispondente. Commissioni totali annue 0,30%. Nella tabella di seguito i primi dieci titoli, tra cui compare al secondo posto la nostra Enel. Leggi il documento KID.



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