SETTORE UTILITY - C'è parecchio valore inespresso
L'indice Stoxx del settore Utility europeo è ancora in fortissimo ritardo da inizio 2024 e i prezzi sono attraenti

Fatto
L'indice Stoxx del settore Utility europeo si avvia a completare la quinta settimana positiva di seguito (+3,20% il bilancio provvisorio), sui massimi da metà gennaio, grazie all'ottimo andamento delle trimestrali e alla rigenerata prospettiva di una riduzione del costo del denaro.
Con una perdita da inizio anno del -1,0%, è ancora in fortissimo ritardo rispetto alla media. L'indice Stoxx 600 è cresciuto del +7,90% nello stesso periodo, con gli indici settoriali Stoxx Banks +18%, Stoxx Media +14%, Stoxx Tech +12%, che galoppano a ritmo ben più veloce.
Alcuni fattori potrebbero riportare interesse sul comparto.
Tra questi, il fatto che i principali titoli del settore sono scambiati a valutazioni interessanti, che la prospettiva di un taglio dei tassi di interesse, pur ridimensionata, dovrebbe giocare a favore di una prosecuzione del rialzo, infine che la remunerazione in termini di dividendi è complessivamente cresciuta grazie agli ottimi risultati di bilancio del 2023.
Secondo Bloomberg Intelligence, la valutazione ai minimi storici delle utilities europee ha già scontato la maggior parte della pressione sugli utili, anche se una tempistica potenzialmente ritardata per i tagli dei tassi da parte della BCE aggiunge rischio a qualsiasi rivalutazione.
Dei sei temi a cui il settore è maggiormente esposto, solo l’eolico e il solare hanno sovraperformato l’indice Stoxx 600 negli ultimi dieci anni.
Lo sconto del 24% sulla valutazione delle utility europee ha metabolizzato gran parte della pressione sugli utili del settore, anche se potrebbero essere necessari catalizzatori più forti per una rivalutazione significativa.
L’EV/Ebitda relativo del settore rispetto all’indice MSCI Europe – a 0,76x – è di oltre due deviazioni standard al di sotto della sua media decennale, gravato da una prospettiva fondamentale debole e da rendimenti obbligazionari elevati.
Con i prezzi dell’energia più bassi nel medio termine che mettono sotto pressione la redditività, riteniamo che la solida qualità degli utili sarà fondamentale per ripristinare la fiducia degli investitori mentre le utility affrontano la transizione energetica.
Nonostante un contributo maggiore da parte degli asset rinnovabili, che tendono a generare rendimenti inferiori rispetto alle reti tradizionali, il rendimento futuro del capitale netto del 12% del settore è superiore alla media del 10% nel periodo 2017-2019, suggerendo un efficace impiego degli asset.
Un percorso ritardato o più lento di taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea potrebbe ostacolare una rivalutazione delle valutazioni dei servizi pubblici europei, poiché il settore proxy delle obbligazioni è particolarmente sensibile alle variazioni dei rendimenti.
Con le obbligazioni societarie che rendono tra il 3,6% (rating A) e il 4% (rating Baa), offrendo una buona alternativa alle azioni, i tassi più alti per un periodo più lungo rappresentano un rischio per le valutazioni dei servizi di pubblica utilità, con rendimenti totali per gli azionisti leggermente superiori al 5%.
Il rapporto EV/Ebitda a termine del settore ha una correlazione negativa del 62% con il rendimento dei titoli obbligazionari UE a 10 anni, sulla base dei dati storici 2010-24.
Dal primo gennaio Hera +16% è il miglior titolo dell'indice Stoxx Utility.
A2A grazie al +3,5% di oggi ha azzerato la perdita annuale.
Il gigante Enel , tenendo conto del dividendo parziale staccato a gennaio (0,215 euro per azione), risulta in guadagno del 3% circa.
Italgas è tredicesimo con un +2%.
Effetto
Quadro grafico settore Utility europeo. Quadro di fondo da tempo in laterale nel ristretto range 400/350 punti, ad eccezione delle puntate verso 420 p…
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