SETTORE TLC EUROPEO - Fusione in Spagna tra Orange e Massmovil

L'indice Eurostoxx TLC è in calo di circa l'1%, in sintonia con l'indice Stoxx globale. 

Da inizio 2022 è il terzo miglior settore in termini di performance, seppure in perdita del -6%. Meglio sono riusciti a fare solo Materie di Base e Energetici. L'indice Stoxx globale ha perso il 14,50%. 

La francese Orange è il titolo migliore con un +9%, TIM è il titolo peggiore con un -45%.

Due news di stamattina coinvolgono i titoli sopra citati.  

1) Orange e Massmovil hanno annunciato di essere in trattative esclusive per una Joint Venture 50:50 in Spagna. La combined entity è valutata circa 19.6 mld di euro, con valutazioni attraenti per entrambe le società.

Orange Spain ha una valutazione di 8.1 mld di euro.
Massmovil ha una valutazione di 11.5 mld di euro.

Nessuna delle due società consoliderà l’asset. E' prevista la possibilità di procedere ad un successivo IPO della combined entity. Sono attese sinergie per circa 450 mln di euro al terzo anno dal closing (previsto entro il secondo trimestre 2023). La società avrà circa 7.1 mln di clienti fissi (4.0 mln Orange e 3.1 mln Massmovil) di cui quasi l'80% convergenti, e 20.2 mln di clienti mobili (11.5 mln Orange e 8.7 mln Massmovil). 

Il consolidamento tra il secondo (Orange) e il quarto (Masmovil) operatore spagnolo rappresenta un importante test anche per altri mercati europei, tra cui l’Italia, laddove l’antitrust europeo dovesse concedere il via libera senza particolari rimedi. Le valutazioni citate per i singoli asset sono molto attraenti, e non dissimili da quella offerta da Iliad di recente per gli asset Vodafone Italia (valutati 11.25 mld di euro.

2) Secondo il Messaggero, è atteso un CdA di TIM il 13 marzo per decidere sull’offerta non vincolante di KKR, dopo il deposito della documentazione degli advisor (Goldman Sachs e LionTree) al comitato dei consiglieri indipendenti di TIM.

Secondo il giornale, KKR sarebbe ancora interessata a presentare un’offerta seppure ad un prezzo inferiore, a 0.40 euro/azione.

Il Corriere della Sera riferisce che i consiglieri nominati da Assogestioni sarebbero favorevoli all’apertura della dataroom, mentre non è nota la posizione di CDP. Il quotidiano riferisce anche che TIM e CDP avrebbero ripreso le trattative con Open Fiber per l’MOU sulla rete unica.

La conferma dell’interesse di KKR per TIM con una nuova offerta a circa 0.40 euro (premio del 90% sulle quotazioni attuali) potrebbe riaccendere l’appeal speculativo sul titolo, dopo il recente crollo e fornire una way out alternativa al piano di spinoff allo studio del management.

Analisi tecnica. L'indice Stoxx TLC (oggi circa 213 punti) è tra i pochi che non sono mai riusciti a tornare sopra i livelli pre-pandemia del 2020 nel corso degli ultimi due anni. Il faticoso percorso di risalita avviato dai minimi dell'anno scorso è stato bruscamente interrotto dalla caduta avviata con lo scoppio della guerra in Ucraina. Saltato il primo sostegno in area 220 punti, la discesa si è temporaneamente fermata sul successivo supporto in area 206 punti. 

Operatività. Chi è a caccia di "settori ritardatari", che implicano un ottimo rapporto rischio/rendimento, trova qui una buona occasione. Si può comprare anche ai valori attuali per target di breve a 245 punti.

 

Tra le opportunità offerte per replicare l’andamento del settore tlc europeo, c’è il seguente ETF espresso in euro: 

SPDR MSCI Europe Telecommunications UCITS ETF
Isin IE00BKWQ0N82 
Da inizio anno -5,80%
Lo strumento punta a replicare la performance dell'indice MSCI Europe Communication Services 35/20 Cap Net Return, che a sua volta riflette l'andamento delle principali aziende del settore Tlc. Commissioni totali annue 0,30%. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID.

La tabella mette in rilievo i primi dieci titoli in termini di peso specifico. Si noti che la nostra Telecom Italia è una "pulce" se confrontata a giganti come Vodafone e Deutsche Telekom visto che non compare nemmeno nei primi dieci titoli in termini di peso specifico. E' facile desumere che l'ETF è dunque anche un ottimo strumento per evitare di concentrare il rischio su un singolo titolo. 



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