S&P500 - Per gli esperti di Goldman Sachs ci sono molte ragioni per prendere profitto
Le ragioni comprendono un eccesso di posizioni rialziste sulle opzioni, il forte rally registrato in un brevissimo lasso di tempo, le valutazioni fondamentali elevate, le aspettative di crescita eccessivamente ottimistiche.

Fatto
L'indice S&P500 (ieri -0,47%, 4.388 punti) ha portato a termine la seconda seduta negativa di seguito. Di per sè è già un evento, perchè non si verificava da un mese.
Il future anticipa un avvio poco mosso nel giorno dell'audizione di Jerome Powell davanti al Congresso.
Da inizio anno il benchmark della Borsa di Wall Street è cresciuto del +14,30% e la sua performance si colloca praticamente a metà strada tra il +3,0% del Dow Jones e il +30% del Nasdaq Composite.
Secondo gli esperti di Goldman Sachs , gli investitori dovrebbero prendere in seria considerazione l'idea di consolidare il rally dell'S&P500 (+16% negli ultimi tre mesi) per proteggersi dai rischi legati alla probabile recessione.
E lo fanno citando diversi indicatori, che comprendono un eccesso di posizioni rialziste sulle opzioni, il forte rally registrato in un brevissimo lasso di tempo, le valutazioni fondamentali elevate, le aspettative di crescita eccessivamente ottimistiche.
In una nota pubblicata il 20 giugno, Goldman scrive: “preferiamo mantenere l'esposizione al rialzo all'azionario, utilizzando le opzioni per coprire il potenziale rischio di ribasso del -23% stimato in uno scenario di recessione”.
C'è una probabilità del 25% che si entri in una recessione nei prossimi 12 mesi e se questa prospettiva si rafforza, l'S&P500 potrebbe scendere fino a 3.400 punti (da 4.388 di ieri) ha spiegato la ricerca.
E' bene precisare che David J.Kostin, principale strategist azionario statunitense di Goldman, aveva dichiarato a Febbraio che le azioni europee e asiatiche avrebbero performato meglio delle azioni statunitensi a causa di un calo dei profitti aziendali. Una chiamata che si è rivelata un flop alla luce dei risultati.
L'S&P500 ha sovraperformato i rispettivi benchmark in Europa e in Asia
quest'anno, entrando addirittura in un bull market rialzista a giugno, nonostante l'allerta su una possibile recessione, che probabilmente si sposta più avanti nel tempo, all'anno prossimo.
Il "denaro" ha premiato i tori che confidavano su una pausa nel rialzo dei tassi di interesse da parte della FED e su una rivalutazione dei titoli tecnologici legati al prevedibile boom dell'uso dell'intelligenza artificiale.
Comunque sia, il pessimismo di Goldman Sachs era largamente condiviso anche da altri importanti strateghi di Wall Street, tra cui Morgan Stanley e JPMorgan Chase , rimasti diffidenti per mesi sulle prospettive della borsa Usa.
Sul fronte dei fondamentali, il consenso raccolto da Bloomberg evidenzia un P/E medio di 19,70x e un Dividend Yield medio di 1,57%.
Effetto
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