PETROLIO - Prezzo in discesa, i produttori non si accordano sui tagli
È l’ingresso del Brasile nell’Opec+ la vera sorpresa emersa dal vertice dei produttori di petrolio,

Fatto
Il petrolio apre dicembre in discesa, mentre novembre è stato il secondo mese consecutivo in calo, con una perdita intorno al -5%.
Secondo gli osservatori, i tagli volontari alla produzione di petrolio concordati dai produttori OPEC+ nel meeting di ieri (rinviato di quattro giorni per comporre il disaccordo) non sono stati all’altezza delle aspettative del mercato.
L’Arabia Saudita, la Russia e altri membri dell’OPEC+ hanno concordato una riduzione volontaria della produzione di 900.000 barili al giorno oltre ad estendere di 1,3 milioni di barili al giorno i tagli alla produzione già in atto.
I delegati avevano in precedenza discusso fino a 2 milioni di barili al giorno in nuovi limiti alla produzione.
È l’ingresso del Brasile nell’Opec+ la vera sorpresa emersa dal vertice.
L'Opec + da gennaio allargherà la partecipazione a 24 Paesi.
Il taglio di produzione addizionale alla fine è stato annunciato in ordine sparso solo da alcuni Paesi e solo per il primo trimestre 2024.
L'Arabia Saudita non è riuscita ad ottenere dall’Opec+ il consenso unanime per tagli che avrebbe voluto non solo più incisivi, ma anche ridistribuiti in modo più equo.
Il vertice si è rivelato un fallimento anche sul fronte delicato dei rapporti con i Paesi africani: l’Angola, per esempio, produrrà più della quota determinata dall’Opec, secondo quanto ha dichiarato il governatore Estevao Pedro.
Ora il bilancio del 2023 del petrolio è intorno a -5%.
Effetto
Analisi Tecnica. La tendenza di breve si è indebolita bruscamente e sembra proiettata sulla parte bassa dell'ampio range che guida il movimento da ini…
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