ORO - Prezzo record, il mercato si aspetta una FED più aggressiva

Fatto

L'oro ha segnato il nuovo record storico in avvio di seduta a 2.571 dollari.

Il guadagno da inizio 2024 ammonta a +24%. Insieme al +26% dell'argento e al +33% è al top tra le principali commodity.

Ad innescare il rally è la nuova politica delle Banche Centrali, orientata verso il taglio dei tassi, alla luce dei segnali di rallentamento dell'inflazione.

Questo nuovo scenario, rende l'oro più attraente e favorisce la discesa dei rendimenti delle obbligazioni. 

Parte del rialzo è da imputare alla contemporanea debolezza del dollaro. 

Stamattina, Il Sole 24 Ore ha commentato un report di Goldman Sachs dello scorso 2 settembre, intitolato "Go for Gold", ovvero "Punta sull'oro". Secondo la banca d'affari americana, all'inizio del 2025 l'oro raggiungerà 2.700 dollari l'oncia. 

I mercati sono convinti che la Fed, nella prossima riunione del 17-18 settembre, taglierà i tassi, nonostante gli ultimi dati sull'inflazione Usa non incoraggianti.

Le scommesse puntano per il 70% su un taglio di 25 punti base e per il 30% su un taglio di 50 punti base.

La debolezza dell'ultimo rapporto sul mercato del lavoro, uscito venerdì scorso, lascia ipotizzare che la banca centrale Usa potrebbe essere più incisiva. 

Alcuni addetti ai lavori, come Ole Hansen di Saxo Bank, sostengono che l'entità del taglio non sia rilevante, in quanto la riduzione dei tassi agisce indipendentemente sul corso del metallo prezioso.

Lato Eurozona, giovedì la Bce ha tagliato i tassi di riferimento di 25 punti base, rispettando le attese.

Gli acquisti dell'oro potrebbero aumentare anche in relazione alla sua caratteristica di bene rifugio. Lo afferma Chris Weston di Pepperstone Group. Gli investitori, in considerazione degli ultimi dati sul mercato del lavoro, potrebbero volersi tutelare dal possibile peggioramento dell'economia Usa.

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