NASDAQ 100 - Multa stracciata a Google, confermata a Qualcomm

La Corte Generale dell'Unione Europea ha annullata ad Alphabet una multa da 1,5 miliardi di euro inflitta nel 2019 dalla Commissione Europea per abuso di posizione dominante 

Connessioni di fasci di luce, a rappresentare il flusso di dati.

Fatto

Alphabet sale dell’1% nel preborsa, subito dopo la notizia dell’annullamento della multa da 1,5 miliardi di euro inflitta nel 2019 dalla Commissione Europea per abuso di posizione dominante.

L’accusa

La sanzione rimanda al funzionamento di Google AdSense, un circuito di
banner pubblicitari lanciato dalla controllata di Alphabet nel 2003.
Nel 2010 era arrivata la prima denuncia all'Ufficio federale tedesco per i cartelli contro Google, deferita alla Commissione europea, in cui l'azienda veniva accusata di abuso di posizione dominante. Tra il 2011 e il 2017, aziende tra cui Microsoft, Expedia e Deutsche Telekom avevano sporto altre denunce analoghe contro Google.

Nel marzo 2019, la Commissione europea ha constatato che Google aveva commesso tre infrazioni distinte dal gennaio 2006 al settembre 2016 nel mercato degli annunci pubblicitari, culminate in una multa superiore a 1,49 miliardi di euro, di cui circa 130 milioni alla casa madre Alphabet.

Il verdetto di oggi

"Il Tribunale, dopo aver accolto la maggior parte delle conclusioni della
Commissione, ha stabilito oggi che quest'ultima ha commesso errori nella
valutazione". Ne consegue che "il Tribunale annulla la decisione della
Commissione nella sua interezza".

In particolare, secondo la Corte, il ramo esecutivo dell'Ue non avrebbe raccolto prove sufficienti che dimostrassero un tentativo da parte di Google di "impedire ai concorrenti di accedere a un  parte significativa del mercato dell'intermediazione pubblicitaria per la ricerca online nello Spazio economico europeo".

La sentenza emessa oggi potrà comunque essere impugnata presso la Corte di giustizia dell'Unione europea.

La risposta della Commissione Europea

"Ora studieremo attentamente la sentenza e solo allora decideremo sui possibili passi successivi". Lo ha detto un portavoce dell'esecutivo comunitario durante l'incontro quotidiano con la stampa.

Qualcomm

Sempre in Europa, un’altra società del Nasdaq 100, Qualcomm si è invece vista confermare la multa 238,7 milioni inflitta per abuso di posizione dominante sul mercato dei chip 3G.

Il pronunciamento di oggi rimanda al 30 giugno 2009, quando la società britannica Icera, ora parte di Nvidia , aveva presentato una denuncia contro Qualcomm alla Commissione europea per pratiche commerciali scorrette. Nel 2012 Nvidia aveva aggiunto altre accuse di prezzi predatori, sulla base delle quali la Commissione aveva avviato la sua indagine.
L'organo esecutivo dell'Ue ha constatato che Qualcomm occupava una posizione dominante sul mercato dei chip Universal Mobile Telecommunications System, ovvero la terza generazione della tecnologia per le telecomunicazioni cellulari wireless, a livello mondiale, con violazioni commesse tra il primo gennaio 2009 e il 31 dicembre 2011.

Nella sua sentenza, il Tribunale ha respinto interamente i motivi presentati da Qualcomm, a parte una questione riguardante il calcolo dell'importo. La società di semiconduttori americana potrà impugnare la decisione dell'organo giudiziaro davanti alla Corte di Giustizia dell'Unione europea entro due mesi e dieci giorni.

Effetto

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