NASDAQ 100 - Anche per Nvidia il dominio assoluto non sarà eterno
Le indiscrezioni di Bloomberg, smentite dalla società, mostrano che le autorità di controllo cominciano a ragionare sull'ipotesi di un dominio che rischia di diventare monopolio

Fatto
L'indice NASDAQ 100 ha chiuso mercoledì poco mosso, senza reagire al -3,15% della seduta precedente.
Il guadagno del 2024 resta comunque ampio: +12,50%.
Nvidia si sta riavvicinando ai minimi degli ultimi quattro mesi toccati a inizio agosto. Mercoledì il titolo della società leader nei chip per l’intelligenza artificiale ha chiuso a 107 usd, un prezzo che vale una capitalizzazione di 2.605 miliardi di dollari. Il record risale al 20 giugno, 140,76 usd.
Jay Woods, il global strategist di Freedom Capital Markets, si aspetta che la discesa del titolo possa fermarsi intorno ai cento dollari, a quel punto inizierebbe una fase di movimenti laterali.
Anche se i dati della trimestrale sono stati di parecchio sopra le attese, per la società guidata dal ceo Jen-Hsun Huang, in borsa il vento è cambiato, dagli ultimi massimi storici del Nasdaq (16 luglio), il titolo segna un calo del -15% circa. Dal suo proprio record, la flessione è del -25%.
In questa flessione non c’è probabilmente nulla di specifico riguardante Nvidia, i tech sembrano stanchi.
Dal 16 luglio, Alphabet perde il 14,5%, Amazon il 10%. Tra i grandi nomi del tech, solo Meta è in positivo (+4%).
Nell'ultima seduta Nvidia era debole anche per effetto delle indiscrezioni sull’arrivo di una citazione in giudizio da parte di Dipartimento di Giustizia, retroscena smentito stanotte da un portavoce della società.
"Abbiamo chiesto informazioni al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e non siamo stati citati in giudizio", ha dichiarato il rappresentante alla Cnbc.
Va detto che nello stesso articolo di Bloomberg era specificato che l’indagine non si è ancora conclusa e non ci sono accuse formali: le autorità avrebbero richiesto documentazione utile a verificare l’esistenza di un monopolio nel mercato dei chip per l’AI: anche altre aziende del settore sarebbero state interpellate.
 
In attesa di un eventuale pronunciamento ufficiale sulle presunte pratiche monopolistiche, si può già dire che oggi Nvidia ha la supremazia nel suo settore.
Gli analisti si aspettano che quest’anno i ricavi raddoppino a 125 miliardi di dollari: Nvidia sta dilagando in un mercato che, secondo una previsione citata da Breakingviews, potrebbe valere circa 300 miliardi.
Wall Street, almeno fino a metà luglio, ha ragionato su un lunghissimo periodo di dominio di Nvidia, ma la storia insegna che a un certo punto il primato comincia a erodersi, i margini, ora di gran lunga più alti di quelli della concorrenza, potrebbero tornare giù.
Le ragioni possono essere tante, i clienti, per esempio, potrebbero a un certo punto cominciare a spendere meno perché i colossali investimenti oggi in atto potrebbero dare ritorni modesti o non sufficienti a giustificare lo sforzo. Altri soggetti potrebbero diventare concorrenti terribili.
La parabola di Intel , citata ieri da Robert Cyran di Breakingviews in un suo pezzo, fornisce qualche indicazione utile.
A inizio millennio la società californiana era il campione assoluto dei chip per computer, ma già qualche anno dopo, gli operatori specializzati nei chip per la telefonia si erano presi una parte di quel che pochi anni prima sembrava un impero immenso. Nvidia era allora un microscopico concorrente di Intel, oggi quest’ultima capitalizza 83 milioni, trenta volte meno della società che oggi è numero uno nel settore dei chip.   
 
Effetto
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