MOBILITA' EV - L'UE respinge la proposta dei produttori cinesi
Nel braccio di ferro con Pechino, la Commissione ha però fatto sapere che rimane comunque aperta a una “soluzione negoziata”, come precisato giovedì da Olof Gill, portavoce per il commercio

Fatto
Prosegue il braccio di ferro tra Bruxelles e Pechino sui veicoli elettrici. In vista dei colloqui della settimana prossima, i produttori cinesi hanno offerto all’UE l’adeguamento dei prezzi, nel tentativo di evitare l’aumento delle tariffe introdotte per tutelare l’industria europea.
La Commissione ha però rifiutato la proposta, chiarendo che rimane comunque aperta a una “soluzione negoziata”, come precisato giovedì da Olof Gill, portavoce per il commercio.
Gli Stati membri dell'UE voteranno le tariffe sui veicoli elettrici cinesi entro la fine di ottobre. I dazi proteggono i produttori locali, ma il governo cinese minaccia ritorsioni, aumentando il rischio di una guerra commerciale che avrebbe un effetto negativo sulle catene di fornitura globali dell’industria automobilistica, con le compagnie tedesche particolarmente esposte.
Sul settore impatta anche la conferma di Stellantis di una notizia che era già nell’aria: verrà sospesa la produzione a Mirafiori della Fiat 500 elettrica per quattro settimane, a causa della scarsa domanda.
In particolare, il calo delle vendite registrato nei primi 9 mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo 2023, è pari al -42% (solo 21mila unità acquistate dai consumatori).
Lo scorso anno sono state piazzate circa 77.000 500e in tutto il mondo, di cui circa 62.000 in Europa, pari al 17% del marchio Fiat, al 3% delle vendite nella regione e all’1% di quelle del gruppo.
Effetto
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