MOBILITA' ELETTRICA - BYD ha scelto l’Ungheria per il primo impianto

La decisione è arrivata dopo un anno di corteggiamento da parte dei paesi europei che speravano di ottenere investimenti e occupazione

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Fatto

Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha annunciato l'apertura in Ungheria di una fabbrica della cinese Byd Company, tra i principali
produttori di veicoli elettrici e ibridi al mondo.

"Il futuro dell'industria automobilistica è scritto in Ungheria. Il più grande produttore di auto elettriche al mondo, Byd Company, sta costruendo il suo primo stabilimento europeo a Szeged", ha annunciato su X il premier.

Orban ha incontrato i vertici dell'azienda fondata a Shenzhen a Budapest. "Questo investimento multimiliardario promette un cambiamento tecnologico, creando migliaia di posti di lavoro e beneficiando i fornitori locali. Le parti hanno sottolineato come l'Ungheria sia da anni la principale destinazione di investimento della Cina nell'Europa centrale e orientale. L'Ungheria ha instaurato con la Cina una relazione
stabile basata sul rispetto reciproco, che ogni anno registra nuovi record nella cooperazione economica e commerciale", ha spiegato sui canali social il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. 

L’impianto produrrà veicoli elettrici e ibridi plug-in per il mercato europeo.

L’impianto avrà probabilmente una capacità di circa 200.000 auto all’anno, con Byd che ha indicato un aumento graduale.

BYD mira ad avere una quota di mercato del 10% in Europa entro la fine del decennio (circa 1,5-1,8 milioni di auto), mentre a novembre ha venduto poco più di 13.000 auto in Europa. L'Atto 3 è stato il modello più venduto con quasi 11.000 unità vendute.

Commento

I produttori cinesi di veicoli elettrici come BYD mirano ad aumentare la propria quota di mercato in Europa, ma l’attuale business basato sulle “esportazioni dalla Cina” deve affrontare alcune sfide poiché il loro vantaggio in termini di costi è eroso non solo dai costi logistici, ma anche da tasse e dazi di importazione.

Inoltre, ricordiamo che all’inizio del 2023 l'UE ha aperto un’indagine nei confronti delle case automobilistiche cinesi in merito ai sussidi per i veicoli elettrici che potrebbero portare a un ulteriore aumento delle tariffe.

Lo spostamento della produzione in Europa potrebbe aiutare il produttore cinese di veicoli elettrici a migliorare la competitività, aggiungendo maggiore pressione sui prezzi dei veicoli elettrici nell’UE, anche se perderebbero una parte significativa del vantaggio in termini di costi dovendo utilizzare i prezzi dei fattori produttivi locali (dalla manodopera ai componenti).

Effetto

L'investitore ha a disposizione su Borsa Italiana una serie di strumenti tematici che "catturano" la catena di valore della mobilità elettrica. Tra…

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