L'oro corteggia i massimi storici, hedge funds rialzisti

Fatto

L'oro cede lo 0,6% in avvio di seduta. E' arrivato alla quarta settimana positiva di seguito (+2,5%).

Venerdì il prezzo è salito fino a 2.786 usd, sfiorando il record storico di fine ottobre segnato a 2.790 usd, grazie alla correzione del dollaro. I due asset spesso viaggiano in direzioni opposte: se sale il dollaro di solito è perchè sconta tassi di rendimento più alti e ciò sfavorisce l'acquisto di metalli preziosi che, per definizione, non distribuiscono cedole.

I gestori hanno aumentato le loro scommesse rialziste sull'oro di 21.864 posizioni nette lunghe a un totale di 234.358, come mostrano i dati settimanali della CFTC su future e opzioni. E' la posizione netta lunga più rialzista da 12 settimane. Le posizioni "solo lunghe" sono aumentate di 18.304 lotti a 239.918 nella settimana conclusa il 21 gennaio. Le posizioni "solo corte" sono diminuite di 3.560 lotti a 5.560. Il totale "solo corto" è il più basso in quasi cinque anni.

Le incertezze che circondano le politiche del presidente Donald Trump hanno aumentato la domanda di rifugio.

L'oro si è mosso sulle montagne russe dalle elezioni statunitensi, con la vittoria decisiva di Trump che ha inizialmente innescato un sell off poiché gli investitori si sono riversati su asset più rischiosi legati al suo programma pro-crescita.

L'oro ha recuperato terreno nelle ultime settimane, con i commenti di Trump sui dazi che hanno riacceso le preoccupazioni che una ripresa di una guerra commerciale globale alimenterà l'inflazione e danneggerà la crescita economica.

Anche le preoccupazioni costanti per l'aumento del debito pubblico statunitense rendono i lingotti d'oro interessanti per gli investitori e molti analisti prevedono che il rally continuerà quest'anno, poiché le banche centrali cercheranno di diversificare le proprie riserve e ridurre la dipendenza dal dollaro.

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