COMUNICAZIONE DI MARKETING

S&P500: miglior terzo trimestre dal 2020

Inizia con il primo di ottobre il quarto trimestre, storicamente il migliore per Wall Street, con ritorni positivi nell'80% dei casi a partire dal 1928 a oggi e una media di guadagni sopra il +4%.

La Statua della Libertà che accoglie i visitatori con il suo messaggio di libertà e speranza

Ieri a Wall Street é arrivato il record del Dow Jones (+0,2%). In guadagno anche S&P500 e Nasdaq (+0,4%).

Per l’S&P500 si è chiuso il miglior settembre degli ultimi quindici anni: +3,5%. Il trimestre ha registrato un progresso del +7,30%, in questo caso si tratta del miglior risultato dal 2020. Il bilancio provvisorio del 2025 è +13,70%. L'ultimo record è stato toccato il 23 settembre a 6.699,5 punti. 

Inizia con il primo di ottobre il quarto trimestre, storicamente il migliore per Wall Street, con ritorni positivi nell'80% dei casi a partire dal 1928 a oggi e una media di guadagni sopra il +4%.

La borsa americana ha scansato la guerra commerciale, le tensioni geostrategiche, il conflitto tra Trump e FED, mentre ha fatto prevalere l'ottimismo generato dalla resilienza dell'economia americana, dal boom dell'intelligenza artificiale e, lo scriviamo a malincuore, dall'incremento esponenziale della spesa per la difesa. 

 E' legittimo chiedersi se le valutazioni del principale indice del mercato azionario Usa siano da "bolla speculativa".

Diversi esperti sostengono che il rally abbia ancora margini di miglioramento e nelle ultime revisioni dell'outlook hanno migliorato il loro target. John Higgins, capo economista di Capital Economics, prevede che l'indice possa chiudere il 2025 al di sopra delle attuali previsioni di 6.750 punti e prolungare i guadagni fino al 2026, con l'aumento dello slancio legato all'intelligenza artificiale. 

L'utile per azione (EPS) medio a 12 mesi dell'S&P500 ha già raggiunto circa 292 dollari, ben al di sopra dei 280 dollari previsti da Capital Economics per la fine del 2025. Estrapolando l'attuale trend, l'EPS si attesterebbe a circa 299 dollari entro la fine del 2025 e a 331 dollari nel 2026. E il contributo non è arrivato soltanto dalle grandi aziende tecnologiche. Anche gli utili degli altri comparti sono aumentati in maniera dignitosa. 

Allo stesso tempo, le valutazioni fondamentali rimangono al di sotto dei livelli estremi dell'era delle dot-com (2000). Il rapporto prezzo/utili futuri dell'indice si è mosso poco quest'anno, attestandosi vicino a 22,6 volte rispetto al picco di 25 volte registrato alla fine degli anni '90. I multipli delle grandi aziende tecnologiche sono addirittura scesi, lasciando le valutazioni di mercato al di sotto dei livelli registrati allo scoppio dell'ultima bolla tecnologica trasformativa. "Il risultato è che il rapporto prezzo/utili futuri - per l'S&P 500, per i settori delle grandi aziende tecnologiche e per il resto dell'indice - non è ancora così elevato come lo era allo scoppio della bolla delle dot-com", ha affermato Higgins nella nota. 

Se l'EPS medio dovesse crescere fino a 331 dollari nel 2026 e le valutazioni raggiungessero quota 25 volte, l'indice potrebbe salire a circa 8.275 punti, oltre 1.000 punti in più rispetto alle attuali previsioni di Capital Economics per la fine del 2026. Higgins prevede ancora una correzione significativa una volta raggiunto il picco di entusiasmo per l'intelligenza artificiale, ma "sospettiamo che quel momento non arrivi prima del 2027", ha scritto.

I fattori di rischio che potrebbero far deragliare il modello sono: una domanda di intelligenza artificiale più debole, un rallentamento economico o una rinnovata tensione sul mercato obbligazionario. 

Tuttavia, nel complesso, la ricerca sottolinea che le condizioni attuali sono diverse da quelle della fine degli anni '90. L'economia statunitense appare più solida di quanto suggeriscano i soli dati sul lavoro e la Federal Reserve sembra destinata ad allentare piuttosto che inasprire la politica monetaria.

Come investire sull'S&P500

Diverse le opportunità presenti su Borsa Italiana per replicare l'andamento dell'indice S&P500 in ottica speculativa e di lungo termine. 

ETP WisdomTree S&P500 3x Leverage Daily (EUR)
Isin: IE00B7Y34M31 (3USL)

L'ETP WisdomTree S&P500 3x Leverage Daily punta a replicare la performance giornaliera netta dell'indice S&P500 moltiplicata per 3 e aggiustata per i costi inerenti per mantenere la posizione a leva. Leggi il documento KID.

ETP WisdomTree S&P500 3x Short Daily (EUR)
Isin: IE00B8K7KM88 (3USS)
L'ETP WisdomTree S&P500 3x Short Daily punta a replicare la performance giornaliera netta inversa (SHORT) dell'indice S&P500 moltiplicata per 3 e aggiustata per i costi inerenti per mantenere la posizione a leva. Leggi il documento KID.

Il seguente ETF consente di andare al rialzo in ottica di lungo periodo tenendo aperto il rischio cambio euro-dollaro
Spdr S&P 500 Ucits  
Isin: IE00B6YX5C33 (SPY5)
Da inizio 2025: +0,50%

L'ETF punta a replicare l'andamento dell'indice S&P500 e costituisce una opportunità per investire sui titoli statunitensi a larga capitalizzazione con un'alta diversificazione. Commissioni totali annue 0,03%. Valuta di denominazione USD. Quotazione in EURO. Distribuisce un dividendo trimestrale. Leggi il documento KID.

Immagine1 Websim

Il seguente ETF consente di andare al rialzo in ottica di lungo periodo senza leva coprendo il rischio cambio euro-dollaro
Spdr S&P500 Eur Hedged Ucits Etf (Acc)
Isin: IE00BYYW2V44 (SPXE)
Da inizio 2025: +11,70%

L’obiettivo consiste nel replicare il rendimento delle società ad alta capitalizzazione dell'indice S&P500 con la copertura del rischio cambio Euro-Dollaro. Commissioni totali annue 0,05%. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione Euro: le azioni della Categoria EUR Hedged sono emesse in Euro. Leggi il documento KID.  

Per investire sulle azioni dell'S&P500 meno volatili. 
Spdr S&P500 Low Volatility Ucits 
Isin IE00B802KR88 (LOWV)

Da inizio 2025: -6,20%

L'ETF punta a ridurre il profilo di rischio replicando il rendimento dell'indice S&P500 Low Volatility ovvero delle grandi società statunitensi che hanno evidenziato storicamente una bassa volatilità. A sua volta, l'indice S&P500 Low Volatility misura il rendimento delle 100 azioni meno volatili che compongono l'Indice S&P500. La volatilità si misura in base alla deviazione standard dei rendimenti dei prezzi giornalieri di un titolo nei precedenti 252 giorni di negoziazione. Valuta di denominazione USD. Non distribuisce un dividendo. Commissioni totali annue 0,35%. McDonald's e Coca Cola sono le due azioni più pesanti. Leggi il Documento KID.

COMUNICAZIONE DI MARKETING

 Team Soluzioni di Investimento

I professionisti del team Investment Solutions di Websim