Russell 2000 da record: è la rivincità del piccolo
Il nuovo massimo storico arriva nel momento in cui il rapporto tra large e small cap si trova su livelli ultra-sbilanciati, è il segnale di una riconciliazione tra le diverse anime di Wall Street

Nella giornata dei record su record c’è da registrare anche il passo in avanti, sui nuovi massimi storici, dell’indice Russell 2000 delle società a media e piccola capitalizzazione.
Il movimento di ieri assume una rilevanza particolare perché l’ultimo record era stato violato quasi quattro anni fa, mentre invece l’S&P500 è arrivato a ventisei sedute con un massimo della storia.
Il rialzo diventa corale
Gabriel Debach, market analyst di eToro, dice che i cinque record di ieri (S&P500, Nasdaq 100, Nasdaq Composite, Dow Jones e Russell 2000 non sono soltanto un dato tecnico, nel suo commento di oggi parla di “un passaggio che restituisce al mercato un significato simbolico di primo piano”, si tratta di un “sincronismo che mancava da quasi quattro anni e che oggi segna una sorta di riconciliazione tra le diverse anime di Wall Street”.
L’anima tech è la protagonista del rally. Il Nasdaq Composite è il 51% sopra i livelli di quattro anni fa e dai minimi di fine 2022, un anno zavorrato dal rialzo tassi, si è più che raddoppiato.
Piccolo, grande e immenso
La storia recente delle small cap è ben diversa. “Nel 2022 il Russell 2000 aveva perso oltre il 21%, mostrando tutta la sua vulnerabilità a un contesto di tassi in rialzo e condizioni finanziarie più rigide.
Nel 2023 (+15,1%) e nel 2024 (+10%) l’indice ha recuperato, ma senza la forza necessaria a colmare il divario con i precedenti massimi e soprattutto con i listini maggiori”, prosegue Debach.
Da novembre 2021, il mese dell’ultimo record del Russell 2000, l'S&P500 ha aggiornato 89 volte i propri record (57 nel solo 2024 e già 26 nel 2025), il Nasdaq 100 ben 77 volte, il Dow Jones 63 volte, il Nasdaq Composite 67 volte.
“E’ la fine di un lungo silenzio”, si legge ancora nella nota. Il nuovo massimo del Russell 2000 arriva proprio nel momento in cui il rapporto tra large e small cap si trova su livelli ultra sbilanciati, per cui è ancora di più un momento di portata storica.
“Il Russell 2000, in questo senso, diventa la cartina di tornasole della fiducia domestica americana, in quanto è l’indice più sensibile alle condizioni del credito e al costo del capitale.
Concentrato o diluito
Anche la composizione dell’indice dice qualcosa di importante, la diluizione vince sulla concentrazione: i primi dieci titoli pesano appena il 4,9% del totale, contro il 37,8% dell’S&P 500.
La leadership settoriale è frammentata: finanziari (17,5%), industriali (17,3%) e tecnologia (15,4%) guidano l’indice, con contributi diffusi tra banche regionali, biotech e software. “In altre parole, il Russell 2000 cresce per somma di tanti piccoli tasselli, non per la forza di un singolo campione”, aggiunge l’analista di mercato.
Valutazioni a confronto
Il Russell 2000 quota a 27,5 volte gli utili attesi e 1,3 volte le vendite: multipli compressi sui ricavi, ma elevati sugli utili, segno della fragilità dei margini. L'S&P500 è a 23,3 volte gli utili e 3,4 volte le vendite, mentre il Nasdaq 100 si spinge a 28,5x e 6,3x, espressione dell’euforia sulle big tech.
Non è un caso che il Russell reagisca in modo più violento alle condizioni del credito e all’orientamento della Fed: "qui la marginalità è sottile e ogni variazione del costo del denaro incide direttamente sulla sostenibilità dei bilanci", conclude Debach.
Come investire sulle Small Caps made in Usa
Sono diversi gli ETF (Exchange Traded Fund) quotati alla Borsa di Milano, specializzati nelle Small Cap, che investono in diversi ambiti geografici e con diversi approcci, per esempio la ricerca di elevati dividendi. In particolare:
SPDR Russell 2000 Small Caps Ucits
Isin: IE00BJ38QD84 (R2US.MI)
Da inizio 2025: -2,0% (incide l'effetto dollaro debole)
Obiettivo dell'ETF è replicare l'indice Russell 2000, che raccoglie 2mila titoli azionari statunitensi a bassa capitalizzazione. Valuta di denominazione USD. Le commissioni di gestione sono pari allo 0,30% annuo, è l’ETF più economico e più grande che replica l'indice Russell 2000®. Non distribuisce il dividendo. Leggi il documento KID. Le azioni più pesanti sono:

SPDR S&P400 Mid Cap Ucits
Isin: IE00B4YBJ215 (SPY4.MI)
Da inizio 2025: -6,0% (incide l'effetto dollaro debole)
E' l'unico ETF che replica l'indice S&P MidCap 400. La replica dell’indice sottostante è fisica totale ovvero si acquistano tutti i componenti dello stesso. L’ETF è stato lanciato il 30 gennaio 2012 ed ha domicilio fiscale in Irlanda. Valuta di denominazione USD. Le commissioni di gestione sono pari allo 0,30% annuo. Non distribuisce il dividendo. Leggi il documento KID. Le azioni più pesanti sono:
