Nei "migliori 100 giorni di sempre" di Trump, l'S&P ha perso il 6,7%
Solo nel 1973, presidente Richard Nixon, la performance dell'S&P500 fu peggiore: dal 1897, nelle 12 volte in cui l'indice è sceso, il rendimento medio totale durante il mandato è stato del 12%

Il venti di gennaio del 2025, Donald Trump giurava da presidente degli Stati Uniti, da quella data sono passati cento giorni: "I migliori di sempre, ed è solo l'inizio. L'età dell'oro è appena iniziata”.
Per il momento, se ci si limita alla borsa degli Stati Uniti, da festeggiare c’è poco. Nonostante il forte recupero della seconda parte di aprile, l’indice S&P500 segna un calo del 7,6%. Solo nel 1973, presidente Richard Nixon, la performance di Wall Street fu peggio nel periodo iniziale di insediamento alla Bianca.
I primi cento giorni nella storia
Barron's ha scritto ieri sera che se si risale al 1897, nelle 12 volte in cui i mercati azionari sono scesi nei primi 100 giorni, il rendimento medio totale durante un mandato di quattro anni è stato del 12%. Nei 20 casi in cui i mercati sono stati in rialzo nei primi 100 giorni, il rendimento totale è stato in media del 44%.
Alcune delle basse performance vanno calate nella storia, essendo relative a periodi particolarmente difficili, come la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale (Franklin Delano Roosvelt). L’inizio del primo mandato di George W. Bush è coinciso con i postumi della crisi delle dot-com, con gli attentati dell'11 settembre e la guerra in Iraq; nel suo secondo mandato, a partire dal 2005, le azioni avevano registrato una breve ripresa, per poi crollare durante la crisi finanziaria globale del 2007-2008.
Complessivamente, a partire dal 1949, nelle sette volte in cui i mercati sono stati in ribasso nei primi 100 giorni di un presidente, il rendimento totale medio durante il mandato quadriennale è stato del 20,6%. Quando i mercati sono stati in rialzo nei primi 100 giorni, il rendimento totale è stato in media del 53%.
Cento giorni a tutta velocità
Passando dalle considerazioni di natura statistica all’analisi degli eventi di questi primi cento giorni, Elliot Hentov, Head of Macro Policy Research di State Street Global Advisors, scrive che Trump, nei primi cento giorni del suo secondo mandato, ha perseguito la sua agenda elettorale, incentrata su controllo delle frontiere e sul protezionismo commerciale, come tutto sommato si poteva prevedere. Quel che ha sorpreso è stata la determinazione con cui ha operato: quel che si è visto sui mercati è stata soprattutto una reazione alla velocità e all'intensità di esecuzione del programma di cambiamento dell'ordine mondiale.
Continui cambi di portafoglio
Michael Metcalfe, Head of Macro Strategy di State Street Global Markets è andato a vedere cosa è successo ai portafogli: “gli investitori hanno ridotto la quota di azioni rispetto alle obbligazioni del 4,2%, il più grande spostamento verso le obbligazioni dai tempi della pandemia e uno dei dieci più rapidi degli ultimi 25 anni. Nonostante ciò, le allocazioni in azioni restano ancora moderatamente (1%) al di sopra della loro media di lungo periodo”.
L’area Stati Uniti resta la numero uno nei portafogli, anche se “a fine aprile, il sovrappeso chiuderà vicino ai minimi degli ultimi quattro anni”. Metcalfe aggiunge che nelle ultime due settimane di aprile, la domanda da parte degli asset manager per il settore tecnologico è tornata a livelli prossimi ai massimi degli ultimi cinque anni”.
Analisi Tecnica indice MSCI World
La tendenza di fondo resta strutturalmente rialzista, dopo la correzione dal massimo storico di febbraio. La soglia discriminante verso 3.240 punti, corrispondente al picco record del 2022, ha tenuto bene. Rischio di inversione del trend in caso di discesa sotto area 3mila punti.
Operatività
Manteniamo il giudizio positivo di lungo periodo. Obiettivo intorno a 3.900/4mila punti.
L'indice MSCI World rappresenta, per un piccolo risparmiatore, la soluzione migliore per diversificare al massimo grado gli investimenti azionari sulle borse sviluppate. Il mercato mette a disposizione una serie di strumenti, tra cui:
ETF SPDR MSCI World UCITS
Isin: IE00BFY0GT14 (SWRD)
Da inizio 2025: -10,30%
L'obiettivo è replicare l'indice MSCI World, che a sua volta replica i titoli azionari di 23 Paesi sviluppati di tutto il mondo. L’indice di spesa complessiva (TER) dell'ETF è pari allo 0,12% annuo. L’ETF replica la performance dell’indice sottostante con replica a campionamento (acquistando solo i componenti più importanti dello stesso). I dividendi dell'ETF sono accumulati e reinvestiti. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il documento KID.
Per investire in modo innovativo con un approccio socialmente responsabile sulle borse globali è disponibile il seguente:
ETF Spdr MSCI ACWI Climate Paris Aligned Ucits
Isin: IE00BYTH5370 (AWPA)
Da inizio 2025: -11%
L'obiettivo dell'ETF è replicare l'indice MSCI ACWI Climate Paris Aligned. A sua volta l'indice replica titoli azionari di 23 Mercati Sviluppati e di 24 Mercati Emergenti. L'indice ha come obiettivo sovrappesare aziende sulla base di opportunità e rischi associati con il cambiamento climatico. Inoltre, sono prese in considerazione le direttive UE sulla protezione del clima. L'indice di riferimento è il MSCI ACWI. Commissioni totali annue 0,20%. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il documento KID.
ETF Spdr Msci Acwi Ucits
Isin: IE00B44Z5B48 (ACWE.MI)
Da inizio 2025: -4,70%
L'obiettivo è seguire l'andamento dei mercati azionari dei mercati sviluppati ed emergenti replicando la performance dell'Indice MSCI ACWI, cercando al contempo di minimizzare il più possibile il tracking error tra la performance dell'ETF e quella dell'indice. Valuta di denominazione USD. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID.

ETF Spdr Msci Acwi Euro Hedged Ucits
Isin: IE00BF1B7389 (EACW.MI)
Da inizio 2025: -4,10%
L'obiettivo dell'ETF è analogo a quello dello strumento precedente con la differenza che il risultato è coperto dal rischio cambio ovvero prende posizione sull'indice senza subire le oscillazioni positive/negative del cross euro/dollaro. Valuta di denominazione è l'EURO. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID.