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Investire a Wall Street con la strategia "fuori uno, dentro l'altro"

L'ETF Franklin US Mega Cap 100 presenta un mix distintivo di crescita e diversificazione settoriale, ma è meno dipendente dalla tecnologia rispetto agli ETF che replicano il più noto Nasdaq 100

wall street websim

Wall Street arriva alla vigilia dell'ultima seduta della settimana con un primato invidiabile: sei dei principali indici della Borsa americana hanno aggiornato contemporaneamente il rispettivo record storico: Dow Jones, S&P500, S&P100, Nasdaq Composite, Nasdaq 100, Bloomberg dei Magnifici Sette, e Russell 2000.

Ma da inizio anno le performance non sono tutte perfettamente allineate. Si va infatti dal +8,50% del Dow Jones al +18% dei Magnifici Sette. In mezzo gli altri. 

Abbiamo più volte esaminato gli strumenti quotati alla borsa di Milano che consentono di investire su ciascuno di questi indici.

In questa sede spendiamo due parole per approfondire uno "strumento finanziario innovativo":

Si tratta dell'ETF Franklin US Mega Cap 100 Ucits (US100) Isin: IE0008M1R3N4

Lo strumento fa riferimento all'indice Megacap 100, che presenta un mix distintivo di crescita e diversificazione settoriale, pur essendo meno dipendente dalla tecnologia rispetto al più noto Nasdaq 100. Offre un’esposizione azionaria sostenuta da fondamentali storicamente solidi, da una crescita costante degli utili e da una solida dinamica dell’indice. Vediamo qualche caratteristica.

La persistenza della leadership

Una delle caratteristiche dell’indice Megacap 100 è la persistenza dei suoi componenti. I dati storici mostrano che "le società che entrano" nella top 100 per capitalizzazione di mercato tendono a mantenere la loro posizione di leadership nel tempo. Una volta entrate, spesso mantengono o migliorano la loro posizione nella classifica della capitalizzazione di mercato negli anni successivi. Al contrario, "le società che escono" dalla top 100 continuano a diminuire la loro rilevanza.

Questa “vischiosità” suggerisce che il Megacap 100 cattura una coorte di aziende non solo grandi, ma anche relativamente di successo. L’indice agisce come un filtro per la resilienza aziendale e l’adattabilità strategica, favorendo le aziende che dimostrano la loro capacità di tenuta, non solo per metodologia, ma implicitamente.

Una volta che un titolo esce dalla Top 100, tende a continuare a perdere rilevanza … ma i “nuovi arrivati” tendono a rimanere tra i top 100

Per gli investitori a lungo termine, ciò introduce un elemento di stabilità prospettica raramente associato alle strategie azionarie risk-on. Sebbene non esista un numero definitivo e comprovato di titoli – 100, 200 o 300 – a partire dal quale questo effetto di persistenza inizia a manifestarsi, gli indici tradizionali come l’S&P500 mirano a rappresentare l’intero mercato e, in quanto tali, includono società che potrebbero aver superato il loro picco. Dall’altro lato, le strategie ultra-concentrate come i “Magnificent Seven” mancano di una ragionevole diversificazione.

L’indice Megacap 100 offre una via di mezzo: abbastanza concentrato per orientarsi in modo significativo verso i vincitori, ma sufficientemente ampio per attenuare il rischio legato a un singolo nome. È uno strumento strategico per gli investitori che cercano un’esposizione mirata ai leader di mercato senza sacrificare la solidità del portafoglio.

Risk-on, ma resiliente: un profilo di rischio/rendimento distintivo

Il Megacap 100 ha anche dimostrato nel tempo, tramite calcoli a ritroso nella storia, un profilo rischio/rendimento superiore. Attraverso molteplici cicli di mercato, l’indice ha costantemente catturato una parte maggiore del rialzo durante i rally, pur mostrando drawdown simili rispetto all’S&P500.

Non solo Momentum

È vero che le valutazioni delle megacap sono spesso significativamente superiori a quelle dell’intero mercato e ambiziose. Parte di questi premi potrebbe essere spiegata dalla mentalità del gregge o dalla FOMO e quindi essere considerato un segnale d’allarme dagli investitori di lungo termine orientati ai fondamentali. Tuttavia, questi premi potrebbero anche essere giustificati dalla forza dei fondamentali, in particolare in termini di redditività e prospettive di crescita.

Prendiamo l’esempio del ribilanciamento dell’indice di gennaio 2025: Palantir Technologies (PLTR) è stata aggiunta all’indice, mentre Regeneron (REGN) è stata rimossa.

Le due aziende operano in settori completamente diversi e non dovrebbero essere confrontate direttamente, ma l’episodio è indicativo delle dinamiche in gioco. L’inclusione di PLTR è avvenuta in un contesto di aumento dei target price degli analisti e dell’impennata delle stime di consenso dell’EPS.

Regeneron – azienda farmaceutica nota per la terapia a base di anticorpi monoclonali utilizzata per curare il presidente Trump durante l’infezione da Coronavirus nell’ottobre del 2020 – ha visto il suo titolo salire durante e dopo la pandemia. Tuttavia, questo aumento ha coinciso con stime di crescita degli EPS piatte o addirittura in calo, che alla fine hanno danneggiato il titolo.

Sebbene il caso appena descritto sia puramente illustrativo, la tendenza più ampia è supportata dall’evidenza empirica: nel tempo, l’indice Megacap 100 ha mostrato un orientamento verso le società con un forte slancio degli utili e revisioni al rialzo delle aspettative degli analisti.

La strategia è quindi in linea con gli investitori che cercano non solo una dinamica positiva dei prezzi, ma anche aziende con il potenziale per una forte performance fondamentale.

Oltre il Tech: un indice growth più diversificato

Naturalmente il settore tecnologico, insieme a quello delle comunicazioni e a quello dei beni di consumo discrezionali, ha registrato performance straordinarie sia per quanto riguarda i fondamentali sia per quanto riguarda i prezzi delle azioni. Ma la tecnologia non deve essere l’unico fattore in gioco.

L’indice Megacap 100 offre una maggiore diversificazione settoriale

Mentre il Nasdaq 100 esclude esplicitamente i titoli finanziari ed è storicamente orientato verso la tecnologia a causa dei modelli di quotazione, il Megacap 100 attinge dall’intero universo dei titoli quotati negli Stati Uniti, compresi settori come quello finanziario, sanitario e industriale.

Non solo tecnologia

Sebbene entrambi gli indici condividano un’esposizione simile ai Magnifici Sette, i settori diversi dai tre citati rappresentano quasi il 40% nella strategia Megacap, una quota quasi doppia rispetto al Nasdaq 100. Questa diversificazione più ampia conferisce al Megacap 100 un profilo distinto che si colloca tra lo S&P500 e il Nasdaq.

Rispetto a quest’ultimo, potrebbe essere meglio posizionato per beneficiare dei temi di crescita secolari al di fuori del settore tecnologico, come l’innovazione sanitaria, i pagamenti digitali (settore finanziario), la transizione energetica e gli investimenti in infrastrutture.

Per gli investitori che cercano una crescita al di là del settore tecnologico, il Megacap 100 rappresenta una soluzione più equilibrata.

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