TEMI CALDI

Il FMI vede un rallentamento dell'economia globale, non la recessione

Più a lungo persiste l'incertezza sull'approccio di Trump alla politica tariffaria, maggiore sarà il rischio per le prospettive, ha detto il Fondo Monetario Internazionale

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L'intensificarsi della guerra commerciale ha portato l'indice MSCI World a chiudere il primo trimestre 2025 con una perdita del -2,14% e il suo valore sui minimi dal settembre 2024. 

A dire il vero, se non ci fosse stata la zavorra di Wall Street che da sola incide per circa il 73% del totale, la performance avrebbe potuto anche essere positiva grazie ai guadagni di Eurozona e UK, che purtroppo però pesano troppo poco. 

Il mercato si chiede con ansia crescente se gli effetti dello scontro sulle tariffe commerciali spingerà l'economia mondiale in recessione. 

A mitigare in parte queste preoccupazioni ci ha pensato il numero uno del Fondo Monetario.  

La spinta del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per l'introduzione di tariffe doganali a tappeto sta creando grande incertezza e intaccando la fiducia, ma non è probabile che inneschi una recessione a breve termine, ha dichiarato lunedì il Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva.

"Non stiamo ancora assistendo ad un impatto drammatico" delle tariffe attuate e minacciate finora da Trump dal suo ritorno alla Casa Bianca, ha detto Georgieva in un'intervista a Reuters NEXT Newsmaker.

Taglio delle previsioni di crescita

Il Fondo Monetario Internazionale probabilmente abbasserà leggermente le prospettive economiche nel suo prossimo aggiornamento del World Economic Outlook, che si terrà tra circa tre settimane, ma "non vediamo recessione all'orizzonte nè stagflazione" ha detto il FMI. La correzione delle stime sarà "relativamente piccola".

A gennaio, il FMI aveva alzato le stime di crescita economica globale per il 2025 al +3,3% dal +3,2% della precedente stima di ottobre, con un aggiornamento di mezzo punto percentuale delle prospettive degli Stati Uniti al +2,7% che ha rappresentato la maggior parte dell'aumento.

Ora, però, la Georgieva si aspetta che l'aggiornamento del WEO previsto per aprile, quando il FMI terrà i suoi incontri di primavera a Washington, rifletta una piccola "correzione" al ribasso di queste stime.

Da quando è tornato alla Casa Bianca a gennaio, Trump ha imposto tariffe del 20% su tutti i beni provenienti dalla Cina; ha minacciato e poi ritardato le tariffe del 25% sulla maggior parte dei beni provenienti da Canada e Messico; ha lanciato forti prelievi sulle importazioni di acciaio e alluminio; ha annunciato tariffe del 25% sulle automobili importate; e ha dichiarato che il 2 aprile sarà il "Giorno della Liberazione", quando intende svelare le tariffe globali reciproche.

Il ritmo imprevedibile degli annunci e dell'attuazione dei dazi ha inasprito l'atteggiamento degli investitori, e i principali indici azionari statunitensi sono scesi di quasi il -10% da metà febbraio, per il timore che le tariffe rallentino la crescita o addirittura inneschino una recessione.

Più a lungo persiste l'incertezza sull'approccio di Trump alla politica tariffaria, maggiore sarà il rischio per le prospettive, ha detto Georgieva.

"Prima c'è più chiarezza, meglio è, perché l'incertezza, come dimostra la nostra ricerca, più si protrae, più può avere un impatto negativo sulla crescita", ha detto.

Analisi Tecnica indice MSCI World

La tendenza di fondo si conferma strutturalmente rialzista, sebbene sia in corso una fisiologica correzione dal massimo storico di inizio anno. La soglia discriminante è verso 3.240 punti, corrispondente al picco record del 2022. Rischio di inversione del trend in caso di discesa sotto area 3mila punti.

Operatività 

Manteniamo il giudizio positivo di lungo periodo. Si può cominciare a costruire una posizione anche ai valori attuali, sfruttando una eventuale estensione della correzione verso 3.300/3.240 punti per incrementare sulla debolezza. Obiettivo intorno a 3.900/4mila punti.

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L'indice MSCI World rappresenta, per un piccolo risparmiatore, la soluzione migliore per diversificare al massimo grado gli investimenti azionari sulle borse sviluppate. Il mercato mette a disposizione una serie di strumenti, tra cui:  

ETF SPDR MSCI World UCITS
Isin: IE00BFY0GT14 (SWRD)

Da inizio 2025: -6,50%

L'obiettivo è replicare l'indice MSCI World, che a sua volta replica i titoli azionari di 23 Paesi sviluppati di tutto il mondo. L’indice di spesa complessiva (TER) dell'ETF è pari allo 0,12% annuo. L’ETF replica la performance dell’indice sottostante con replica a campionamento (acquistando solo i componenti più importanti dello stesso). I dividendi dell'ETF sono accumulati e reinvestiti. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il documento KID.

Per investire in modo innovativo con un approccio socialmente responsabile sulle borse globali è disponibile il seguente: 

ETF Spdr MSCI ACWI Climate Paris Aligned Ucits
Isin: IE00BYTH5370 (AWPA) 

Da inizio 2025: -7,70%

L'obiettivo dell'ETF è replicare l'indice MSCI ACWI Climate Paris Aligned. A sua volta l'indice replica titoli azionari di 23 Mercati Sviluppati e di 24 Mercati Emergenti. L'indice ha come obiettivo sovrappesare aziende sulla base di opportunità e rischi associati con il cambiamento climatico. Inoltre, sono prese in considerazione le direttive UE sulla protezione del clima. L'indice di riferimento è il MSCI ACWI. Commissioni totali annue 0,20%. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il documento KID.

ETF Spdr Msci Acwi Ucits
Isin: IE00B44Z5B48 (ACWE.MI)
Da inizio 2025: -5,80%

L'obiettivo è seguire l'andamento dei mercati azionari dei mercati sviluppati ed emergenti replicando la performance dell'Indice MSCI ACWI, cercando al contempo di minimizzare il più possibile il tracking error tra la performance dell'ETF e quella dell'indice. Valuta di denominazione USD. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID. 

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ETF Spdr Msci Acwi Euro Hedged Ucits
Isin: IE00BF1B7389 (EACW.MI)
Da inizio 2025: -3,20%

L'obiettivo dell'ETF è analogo a quello dello strumento precedente con la differenza che il risultato è coperto dal rischio cambio ovvero prende posizione sull'indice senza subire le oscillazioni positive/negative del cross euro/dollaro. Valuta di denominazione è l'EURO. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID.  


 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim