FOREX - BCE: Goldman Sachs vede un taglio dei tassi in primavera
Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha assunto un tono apparentemente meno aggressivo durante i due discorsi di venerdì

Fatto
Il Dollaro USA si è rafforzato leggermente nel corso della scorsa settimana, portandosi circa due punti percentuali sopra i livello di inizio anno.
Venerdì sera Jerome Powell aveva tentato di spegnere gli entusiasmi su un taglio dei tassi di intesse a breve, forse già in marzo.
"Sarebbe prematuro arrivare alla conclusione certa che abbiamo" una politica monetaria “sufficientemente restrittiva, o speculare su quando potrebbe esserci un allentamento", aveva detto il presidente della Fed.
"Non abbiamo fretta ora visto che ci siamo già mossi velocemente e con forza. Ora abbiamo la possibilità di muoverci con prudenza", ha spiegato il banchiere.
L’approccio cauto sembra indicare per la prossima riunione del 12-13 dicembre, tassi di interesse fermi ai massimi da 22 anni in una forchetta fra il 5,25% e il 5,5%.
Una nuova pausa che però non significa una fine dei rialzi: "Siamo pronti a una nuova stretta se dovesse divenire appropriato", anche se la politica monetaria è in "territorio restrittivo" e i pieni effetti dei rialzi del costo del denaro non si sono ancora del tutto materializzati.
Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha assunto un tono apparentemente meno aggressivo durante i due discorsi di venerdì. I mercati scommettono che ciò tradisca la sua volontà di porre fine al ciclo di rialzi dei tassi della Fed.
Mentre Powell continua comunque ad avvertire che i tassi rimarranno "più alti più a lungo", i trader hanno aumentato le loro aspettative per una Fed meno aggressiva nei prossimi mesi: i future scontano una probabilità superiore al 90% che la Fed mantenga i tassi invariati quando si riunirà a dicembre, e una probabilità superiore al 60% che la banca inizi a tagliare i tassi entro marzo 2024.
Goldman Sachs
Lato Euro, secondo Goldman Sachs, la Banca Centrale Europea non aspetterà così a lungo come precedentemente previsto per tagliare il tasso di interesse di riferimento, con il primo intervento ora previsto nel secondo trimestre.
La banca d'investimento americana ha cambiato la sua previsione, dopo che i dati hanno mostrato un'inflazione debole e in avvicinamento all'’obiettivo del 2% fissato dalla Bce.
“Anche se vediamo un ostacolo significativo per i tagli dei tassi prima del secondo trimestre, i rischi attorno al nostro scenario di base sono chiaramente sbilanciati verso un ciclo di tagli più veloce, se l’inflazione continua a rallentare più rapidamente del previsto o se la crescita non riuscirà a migliorare l’anno prossimo”, ha affermato il report.
Il cambiamento di strategia si allinea maggiormente alla visione degli investitori, che ora scontano pienamente una riduzione nel mese di aprile, nonostante l'insistenza da parte di molti funzionari della BCE sul fatto che ciò non sia assolutamente scontato.
A novembre l’inflazione si è attestata al +2,4%, meno della metà del suo ritmo di recente, ad agosto, e si è trattato del terzo risultato consecutivo inferiore a quanto previsto dagli economisti.
Effetto
Analisi Tecnica. La flessione del Dollaro avviata in ottobre, più o meno nello stesso momento in cui la FED aveva cominciato ad ammorbidire i toni e l…
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