DOLLARO USA - Powell: "la prossima mossa non è un aumento dei tassi"

Secondo i cambisti di Bank of America Securities, il mercato sembra essere diventato ribassista sul dollaro USA, suggerendo che l'EURO/USD sia sull’orlo di un breakout rialzista

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Fatto

Il Dollaro USA è scivolato ai minimi da un mese, dopo che Jerome Powell in un discorso di ieri ha detto di non prevedere che la prossima mossa della banca centrale sarà un aumento dei tassi.

Il governatore della Fed, Jerome Powell, durante il suo intervento all’Annual General Meeting della Foreign Bankers’ Association, ha affermato che la Banca centrale deve essere ancora paziente riguardo alla traiettoria dell’inflazione e di ritenere che l’attuale politica monetaria restrittiva debba fare il suo lavoro più a lungo. Powell ha sottolineato ancora una volta che, dopo un significativo allentamento dell’inflazione lo scorso anno, il primo trimestre si è distinto per la mancanza di ulteriori progressi.

Powell ha comunque sottolineato che si aspetta che l’inflazione continui a progredire verso l’obiettivo del 2% quest’anno. L’economia USA sta “performando molto bene ultimamente”, ha detto Powell, sottolineando che la crescita del PIL lo scorso anno è stata di poco superiore al 3%. Il numero uno della Fed ha anche detto che il mercato del lavoro rimane molto forte e che, pur ritenendo che sia stato “surriscaldato un paio di anni fa”, sia tornato gradualmente ad essere più equilibrato.

Secondo i cambisti di Bank of America Securities, il mercato sembra essere diventato ribassista sul dollaro USA, suggerendo che l'EURO/USD sia sull’orlo di un breakout rialzista. Se il dato sull'inflazione di oggi non deluderà le attese - secondo gli esperti - potrebbe rompere al rialzo le medie mobili a 50 e 100 gg che transitano a 1,0785 e 1,0823, uscendo dal trend ribassista avviato da inizio anno.

Il mercato presta grande attenzione ai dati sull'inflazione USA in uscita tra ieri e oggi.

I prezzi alla produzione (PPI) di aprile, mese su mese, hanno visto un incremento pari al +0,5%, peggio del dato precedente (rivisto) del -0,1%, e delle previsioni degli analisti, che si aspettavano +0,3%. Esclusi gli alimentari e l'energia, le componenti più volatili, l'incremento rimane pari a +0,5, il dato precedente (rivisto) era di -0,1%, il consensus +0,2%.

A livello annuale, l'incremento è stato del +2,2%, dal +1,8% precedente (revisionato), e in linea alle stime. Il dato core si attesta a +2,4%, sopra il dato precedente del +2,1%, e il consensus del +2,3%.

Ma l'attenzione si è subito spostata in avanti ai prezzi al consumo, in agenda oggi alle 14:30. Il CPI è atteso rallentare a +3,4%, dal +3,5% di marzo e quello core è atteso frenare a +3,6% da +3,8%.

Per quest'ultimo, in caso di conferma, si tratterebbe del ritmo più lento da tre anni. Al contrario, una delusione porterebbe ancora una volta a ridurre le già esigue possibilità di tagli dei tassi da parte della FED.

Oggi si stima un solo taglio al 100%, a novembre, mentre la possibilità di un secondo nel 2024 è sceso al 65%.

Il Dollaro ha guadagnato circa il +2% nei confronti dell'Euro nel corso del 2024 a seguito delle diverse dinamiche macroeconomiche.

Effetto

Analisi Tecnica. L'euro dollaro si muove in laterale da circa un anno, all'interno dell'ampio range 1,05/1,1279. Nelle ultime settimane si è riavvicin…

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