BORSE GLOBALI - Inflazione come da attese, via libera al taglio tassi

A novembre, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% mese su mese, è il rialzo maggiore in sette mesi ma è quel che si aspettavano gli economisti. Il dato annuale è +2,7%, in linea con le stime

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Fatto

Il grado vischiosità dell’inflazione negli Stati Uniti resta alto e aumenta leggermente in novembre, ma l’incremento, esattamente pari a quel si aspettavano gli economisti, non è tale da mettere in discussione il taglio dei tassi di fine anno da parte della FED.

Questo ragionamento ha riacceso Wall Street, l’indice Nasdaq guadagna l'1,4% e segna un nuovo massimo storico.

Il rally di Babbo Natale accelera e si porta dietro le altre borse, il FtseMib è sui massimi di seduta, +0,4%.

Il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni scende a 4,21%, -2 punti base. Il biennale si porta a 4,10%, da 4,14% di ieri. Si allarga il differenziale tra le due scadenze, a +11 punti base, massimo delle ultime tre settimane.

A novembre, negli USA i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% rispetto al mese precedente,  è il rialzo maggiore in sette mesi. Il dato annuale ha accelerato dal 2,6% del mese precedente, al 2,7%, in linea con le stime. Il dato 'core', ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,3%, in linea con le stime e come i tre mesi precedenti.

L'accelerazione è stata determinata soprattutto da costi degli alloggi, non una novità, anzi un elemento persistente.

Il Bureau of Labor Statistics ha riferito che la crescita di quest’area ha rappresentato circa il 40% dell'aumento mensile totale dell'indice. Anche i prezzi dei generi alimentari sono aumentati notevolmente mese su mese, così come i prezzi dell'energia, dopo diversi mesi in cui erano rimasti fermi o addirittura in calo.

Anche i beni durevoli, come le auto e i camion usati, i veicoli nuovi e i mobili per la casa, hanno registrato aumenti a novembre. Questi elementi hanno probabilmente contribuito al movimento laterale della lettura dell'IPC di base, che esclude i costi alimentari ed energetici, più volatili. Novembre ha segnato il quarto mese consecutivo in cui il ritmo dell'IPC core è rimasto stabile allo 0,3%.

Secondo il FedWatch Tool del Cme Group, le probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base, la prossima settimana, sono aumentate dall'87,8% di ieri, al 96,7%.

"L'inflazione core in linea con le attese spiana la strada per un taglio dei tassi alla riunione del FOMC della prossima settimana. Dopo i dati di oggi, la Fed si accinge ad affrontare le festività natalizie confidando ancora nel processo di disinflazione e riteniamo che sia ancora orientata verso un ulteriore e graduale allentamento monetario per l'anno nuovo", dice Whitney Watson, global co-head and co-chief investment officer of Fixed Income and Liquidity Solutions di Goldman Sachs Asset Management.

Il taglio di dicembre è dato quasi al 100%, sulle prossime mosse c'è molta più incertezza: “Penso che rallenteranno” nel 2025, dice l'ex presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester a Yahoo Finance.

Effetto

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 Redazione

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