Medio Oriente - Gli Usa pronti a colpire, il greggio risale
In seguito al rally partito settimana scorsa, il prezzo del petrolio di oggi è più alto rispetto a quello del primo gennaio di circa il +3%

Gli ultimi sviluppi del conflitto fra Israele e Iran influenzano nuovamente le quotazioni del greggio, tornato a salire per il terzo giorno consecutivo.
In seguito al rally partito settimana scorsa, il prezzo del petrolio di oggi è più alto rispetto a quello del primo gennaio di circa il +3%.
Israele ha attaccato con 40 aerei i siti nucleari iraniani di Arak e Natanz, dove si trovano le attrezzature per arricchire l’uranio e quindi produrre armi nucleari.
Le preoccupazioni del mercato riguardano soprattutto la possibile partecipazione degli Stati Uniti al conflitto, che potrebbe avere pesanti ripercussioni sulle forniture di petrolio. L’Iran, con circa 3,3 milioni di barili al giorno, è infatti il terzo produttore di greggio dell’Opac+.
In merito ad un eventuale intervento, mercoledì il presidente Donald Trump, ha dichiarato: “Potrei farlo. O forse no. Nessuno sa cosa farò”, lasciando nella nebbia i protagonisti del conflitto e gil osservatori.
L’opinione degli analisti
Secondo Priyanka Sachdeva di Phillip Nova, citato da Reuters, l'incertezza della politica estera di Trump mantiene i mercati molto nervosi.
Per Helima Croft di RBC Capital, l'ingresso degli Stati Uniti nel conflitto potrebbe provocare attacchi diretti a petroliere e infrastrutture energetiche. Il riferimento è allo stretto di Hormuz, che si estende lungo la costa meridionale dell’ex Persia, dove transita un quinto del petrolio consumato a livello globale.
Secondo Bloomberg Economics, se l’Iran, come misura ritorsiva, dovesse chiudere lo stretto, il prezzo del petrolio potrebbe arrivare a 130 dollari al barile.
Gli esperti di Goldman Sachs ritengono che le possibili interruzioni potrebbero far salire il Brent oltre i 90 dollari (ora tratta a circa 77,2 dollari).
Petrolio e politica monetaria
A latere dello scenario geostrategico, il prezzo di petrolio potrebbe essere anche influenzato dalle decisioni della Fed, che mercoledì ha mantenuto i tassi invariati, come ampiamente previsto.
Per quest’anno, sono attesi altri due tagli ai tassi, ma molto dipenderà delle conseguenze che avranno i dazi sull’inflazione.
Tassi più bassi esercitano, almeno teoricamente, un effetto benefico sui consumi, stimolando anche la domanda di petrolio.
Analisi Tecnica Brent
Da circa tre anni prevale una tendenza di fondo laterale, con un ritmo cedente (massimi decrescenti in successione). Perso il fortissimo supporto statico intorno a 70/68 usd, area dei minimi degli ultimi cinque anni, si è concretizzata una accelerazione delle vendite che sembra essersi esaurita in area 60 usd, dopo uno spike fino a 58 usd. Questo livello ha avviato una reazione da ipervenduto, più che fisiologica, ma per invertire la tendenza ribassista occorrerà tornare stabilmente almeno al di sopra degli 80 usd.
Operatività. La chiusura di settimana sopra 70 usd proietta obiettivi di breve verso 78/80 usd. Attendere la piena violazione di area 84 usd per ingressi sulla forza, spostando l'obiettivo finale in area 98/100 usd.

ETP Wisdomtree WTI Crude Oil 3x Leverage Daily
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L'ETC è completamente collateralizzato. Fornisce un rendimento totale composto da tre volte la performance giornaliera dell'indice NASDAQ Commodity 2nd Front Crude Oil Index ER, più gli interessi attivi maturati sull'importo collateralizzato. Ad esempio, se l'indice aumenta dell'1% in un giorno, l'ETC aumenterà del 3%, al netto delle commissioni. Tuttavia, se l'indice diminuisce dell'1% in un giorno, l'ETC a quel punto diminuirà del 3%, al netto delle commissioni. Leggi il documento KID.
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Wisdomtree Wti Crude Oil (EUR)
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