BTP - Il mercato fa a spallate per il trentennale, domanda record

Il nuovo BTP trentennale ha ricevuto una domanda record di 130 miliardi di euro, su 8 miliardi collocati

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Fatto

Il rendimento del BTP decennale è sceso al 3,56%, nell'area dei minimi da due anni, proseguendo il recupero dal 4,10% toccato a inizio luglio.

Il movimento interessa tutti i principali governativi, in vista dell'ormai certo taglio dei tassi USA nel meeting di settembre: il rendimento del Treasury Bond decennale è sceso a 3,60%, il livello più basso da giugno 2023, quello del Bund decennale è sceso a 2,13%, livello più basso da gennaio 2024.

E’ stata azzeccata, la scelta del Tesoro di piazzare un prestito a lunghissima scadenza in prossimità dell’avvio del ciclo di tagli dei tassi da parte della Banca Centrale Europea.

Il nuovo BTP trentennale ha ricevuto una domanda record di 130 miliardi di euro, il precedente massimo storico su questa durata era del 2020, quando a prendersi una buona fetta delle emissioni statali era la BCE. 

Secondo le primi indicazioni sul prezzo, gli otto miliardi di euro del titolo scadenza ottobre 2054 saranno collocati a uno spread di 13 punti base rispetto al debito analogo. “Pricing generoso”, commenta Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte.

Sul secondario, il BTP decennale è poco mosso al 4,23%. Spread sui livelli di ieri a 143 punti base.

Il confronto con il passato dà un’idea del successo dell’operazione di martedì: nel febbraio del 2023, a fronte di un ammontare emesso di cinque miliardi di buoni a trent’anni, la domanda arrivò a 26,5 miliardi. Nel gennaio del 2022, la richieste arrivarono a 56 miliardi e il collocato fu 7 miliardi. Esattamente due anni, poco prima dello scoppio della pandemia, la domanda arrivò a 48 miliardi, l’emesso fu sei miliardi. 

La quinta emissione sindacata di BTP del 2024 arriva in un periodo dell’anno poco praticato dal Tesoro per questo genere di prestiti, di solito a via XX settembre preferiscono l’inizio d’anno.

Anche le condizioni di mercato non sembravano favorevoli, perché in questa prima parte di settembre in tanti, sia soggetti pubblici che privati, stanno andando ad approvvigionarsi di liquidità.

Solo martedì, in Europa si dovrebbe arrivare a 21 miliardi di euro di debito emesso: da inizio mese sono stati emessi prestiti per 93 miliardi di euro.

C’è ressa in vista della discesa dei rendimenti.

Giovedì la BCE dovrebbe abbassare i tassi d’interesse di un quarto di punto al 3,50%.

Altri sei tagli dovrebbero arrivare da qui alla fine dell’anno prossimo e l’inflazione dovrebbe tornare intorno al 2% nell’ultima parte del 2025.

Chi è in cerca di cedole pesanti ha trovato nel trentennale uno dei pochi  BTP con rendimento superiore al 4%. Oggi il trentennale, sul secondario, gira al tasso di rendimento del 4,22%. 

Per la sua quinta emissione sindacata del 2024, il Tesoro ha scelto di affidarsi a cinque banche straniere, Barclays, Bank of America., BNP Paribas, Citigroup e Societe Generale, una chiara manifestazione d’interesse per gli investitori esteri.

La risposta è stata positiva, anche perché "piace meno" da qualche tempo la carta francese: lo spread tra il decennale e l’OAT della Francia è intorno a settanta punti base, la metà dei livelli di un anno fa e vicino ai minimi toccati dieci anni fa durante la crisi del debito sovrano in Europa.

Effetto

Analisi tecnica BTP 10 anni. Dal punto di vista grafico, negli ultimi due anni il rendimento si è mosso, senza precisa direzionalità, lateralmente nel…

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