BORSE GLOBALI - Il CEO di UBS avverte sui rischi da dazi e geopolitica

Grazie al rally di Wall Street, l'indice MSCI World, che raccoglie le principali borse sviluppate, ha chiuso la terza settimana positiva di seguito (+1,2%) con il sesto record storico consecutivo

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Fatto

Grazie all'inarrestabile rally di Wall Street, l'indice MSCI World, che raccoglie le principali borse sviluppate, ha chiuso la terza settimana positiva di seguito (+1,2%) con il sesto record storico consecutivo.

A questo ritmo, dicembre potrebbe essere il decimo mese positivo su dodici nel corso del 2024.

Il bilancio del 2024 al momento è +21,60%. Per sette volte nel terzo millennio l'indice è riuscito a incamerare un bilancio finale superiore al +20%, l'anno migliore è stato il 2023: +30,8%. Per otto volte ha registrato un bilancio in rosso, l'anno peggiore è stato il 2008 (crack di Lehman Brothers): -42%.    

Dopo un inizio millennio shock, con tre anni consecutivi in rosso - 2000-2001-2002 - non è più capitato di vedere due anni consecutivi in perdita, mentre il filotto positivo più lungo - cinque anni - è arrivato dal 2003 al 2007.

Secondo Sergio Ermotti, amministratore delegato di UBS Group, una delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo, la potenziale mossa della nuova amministrazione statunitense di aumentare i dazi sui partner commerciali potrebbe combinarsi con le tensioni geostrategiche in tutto il mondo, aumentando il rischio implicito nei mercati finanziari il prossimo anno.

"L'accelerazione degli eventi geopolitici unita all'escalation sui fronti macroeconomici (dazi, protezionismo) è sicuramente qualcosa che deve essere tenuto d'occhio", ha affermato in un'intervista a Bloomberg Television a margine dell'Abu Dhabi Finance Week di lunedì. "Lo scenario è ancora molto incerto, assisteremo a molta volatilità nei mercati".

In qualità di CEO di uno dei più grandi gestori patrimoniali al mondo, Ermotti ha affermato di consigliare ai clienti di diversificare bene nell'attuale contesto e di non vedere molta propensione al rischio al momento. Per ora, i consumatori e l'economia sono "ancora resilienti" nonostante l'incertezza sulle prospettive economiche e politiche.

"Sono sollevato e sorpreso nel vedere come tutti questi eventi geopolitici non abbiano realmente innescato eventi a catena e conseguenze anche nei mercati finanziari", ha affermato Ermotti. "L'inflazione sembra essere sotto controllo per il momento e una potenziale deregolamentazione negli Stati Uniti potrebbe favorire l'attività di M&A, il che potrebbe essere vantaggioso per i mercati e l'economia".

Descrizione dell'indice MSCI World

L'MSCI World Index, lanciato nel marzo 1986, riflette la performance delle società a grande e media capitalizzazione di 23 Paesi dei mercati sviluppati (DM)*. Con circa 1.400 componenti, l'indice copre circa l'85% della capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante in ciascun Paese. *I paesi DM includono: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

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Il grado di diversificazione a livello di singole azioni è tale per cui le prime dieci pesano complessivamente poco meno del 25% del totale e sono tutte statunitensi.  

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Effetto

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 Redazione

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