BORSE GLOBALI - MSCI World ai massimi storici, speranze sui tassi
Secondo il FedWatch Tool del CME, i trader vedono una probabilità del 50,5% che la banca centrale americana inizi a tagliare i tassi a settembre.

Fatto
L'indice MSCI World ha completato ieri la nona seduta positiva delle ultime dieci (+1,10%), portandosi su nuovi massimi storici, in scia al triplice record a Wall Street per Dow Jones, S&P500 e Nasdaq.
Da inizio anno l'indice MSCI World è cresciuto del +9,56%.
L'inflazione al consumo degli Stati Uniti si è raffreddata più del previsto, dopo tre mesi di sorprese negative al rialzo che avevano alimentato la prospettiva di un rialzo dei tassi, facendo scendere drasticamente i prezzi dei titoli del Tesoro americano. Il rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo aiuta invece a rafforzare le speranze di un taglio dei tassi: i trader ora se ne aspettano due da 25 punti base entro il 2024.
L’indice generale dei prezzi al consumo è rallentato a +0,3% ad aprile da +0,4% del mese precedente, un ritmo più lento rispetto allo 0,4% previsto dagli economisti, alimentando le speranze che il trend disinflazionistico sia tornato sulla buona strada. Ciò ha portato il dato annuale al +3,4%, in calo rispetto al ritmo del +3,5% precedente.
L’indice dei prezzi al consumo core, che esclude la volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari ed energetici, è aumentato dello 0,3% rispetto ai livelli di marzo, mentre il tasso di inflazione core annuale dell’indice dei prezzi al consumo è sceso al 3,6% dal 3,8% di marzo. E' il ritmo più lento dal maggio 2021. Il rallentamento dei prezzi al consumo è avvenuto un giorno dopo che l’inflazione dei prezzi alla produzione si è rivelata più forte del previsto.
Secondo il FedWatch Tool del CME, i trader vedono una probabilità del 50,5% che la banca centrale americana inizi a tagliare i tassi a settembre.
I rendimenti dei titoli del Tesoro sono crollati bruscamente alla notizia, con i titoli del Tesoro a 10 anni in calo di 11 punti base al 4,33%.
Il rialzo è stato corale. Quattro quinti dei sotto-indici settoriali è cresciuto.
Tra i big tech, sono scesi solo Amazon di un modesto -0,6% e Tesla -2%.
Nvidia , con il +3,6% di ieri, si è portato a circa due punti percentuali dal suo record storico in prossimità dell'attesissima trimestrale che verrà rilasciata il prossimo 22 maggio.
Descrizione dell'indice MSCI World
L'MSCI World Index, lanciato nel marzo 1986, riflette la performance delle società a grande e media capitalizzazione di 23 Paesi dei mercati sviluppati (DM)*. Con 1.465 componenti, l'indice copre circa l'85% della capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante in ciascun Paese.
*I paesi DM includono: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

Al primo posto, in termini di peso specifico, ci sono gli Stati Uniti, con oltre il 70%. L'incidenza di Wall Street è via via cresciuta negli ultimi anni fino al livello record attuale. Segue il Giappone con il 6,1%. A livello settoriale, Tech (23,0%), Finanziari (15,0%), Farmaceutici (12,0%), sono i più rappresentati.
Il grado di diversificazione a livello di singole azioni è tale per cui le prime dieci pesano complessivamente poco più del 20% del totale e sono tutte statunitensi.
Domina la tecnologia con Microsoft al primo posto. Solo due i titoli della cosiddetta Old Economy: il colosso farmaceutico Eli Lilly e la prima banca americana, JPMorgan .

Effetto
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