Trump sceglie l'Arabia Saudita come Paese perno del Medio Oriente
La visita del presidente degli Stati Uniti potrebbe porre le basi del nuovo ordine del Medio Oriente: diplomazia, politica e affari si intrecceranno nelle prossime ore in una girandola di incontri

Ad accogliere stamattina Donald Trump all’aeroporto King Khalid di Riad c’erano un picchetto d’onore, 43 gradi di caldo e il principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman.
La visita in Medio Oriente del presidente degli Stati Uniti e del suo nutrito seguito di uomini d’affari entrerà nel vivo nel pomeriggio, dopo una serie di eventi di benvenuto.
L’attenzione è alta anche su aspetti apparentemente secondari, come il cerimoniale e i dettagli dell’ospitalità, perché la posta in gioco è altissima: nelle prossime ore potrebbero essere poste le basi di un nuovo ordine in Medio Oriente, con l’Arabia Saudita paese baricentro.
Parlando ieri con la tv saudita Asharq, il portavoce regionale del Dipartimento di Stato americano, Samuel Warberg, ha affermato che l'Arabia Saudita è un partner chiave per la sicurezza e la stabilità della regione. "La visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Arabia Saudita è storica sotto ogni aspetto, Trump tratta l'Arabia Saudita come un partner e un amico”.
Affari tra amici
Nel nuovo corso della Casa Bianca, politica, diplomazia e business viaggiano sullo stesso binario. "Fare accordi non è solo ciò che Trump cerca di fare, è la sua ideologia personale. Ogni interazione internazionale, sia con gli alleati che con gli avversari, nella mente di Trump dovrebbe portare a un accordo", ha dichiarato Stephen Wertheim, senior fellow del programma American Statecraft del Carnegie Endowment for International Peace al Wall Street Journal.
Tra gli investimenti e gli accordi commerciali che dovrebbero essere annunciati nel corso della giornata ci dovrebbe essere un'intesa per l'acquisto di armi e altri equipaggiamenti militari dagli Stati Uniti per un valore di oltre 100 miliardi di dollari. Lo riportano i media locali e anche quelli internazionali.
Nel pacchetto ci sarebbero missili, sistemi radar e aerei da trasporto.
Gli Stati Uniti sono uno storico fornitore di armi all'Arabia Saudita, ma col tempo i rapporti si sono guastati e dal 2021, su decisione dell'amministrazione Biden, gli Stati Uniti hanno limitato le vendite a prodotti per la difesa e non per l’attacco.
Trump dovrebbe aver ordinato la ripartenza delle spedizioni delle armi più sofisticate, dopo aver ottenuto parecchio dal Regno. A gennaio l'Arabia Saudita si è impegnata a investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni, ma Trump ha affermato che chiederà ben mille miliardi.
Come investire sulla Borsa dell'Arabia Saudita
L'incidenza della borsa dell'Arabia Saudita ha avvicinato quello della Borsa del Brasile. La borsa di Riyad è diventata così la sesta in termini di peso specifico all'interno dell'indice MSCI Emerging Markets, dopo: Cina (27,50%), Taiwan (20,20%), India (18,40%), Corea del Sud (9,40%), Brasile (4,50%).
Composizione MSCI Emerging Markets. L'indice MSCI Emerging Markets comprende in totale 24 Paesi: Arabia Saudita, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Ungheria, India, Indonesia, Corea del Sud, Kuwait, Malaysia, Messico, Perù, Filippine, Polonia, Qatar, Sud Africa, Taiwan, Thailandia, Turchia, Emirati Arabi Uniti. La Borsa cinese ha il peso specifico maggiore, seppure in forte calo rispetto al 2023, quando superava il 30%.
Per puntare sulle prospettive di crescita della Borsa dell'Arabia Saudita, Franklin Templeton ha lanciato un nuovo ETF:
L'ETF Franklin FTSE Saudi Arabia UCITS
Isin: IE000C7DDDX4 (SAUDI)
Da inizio 2025: -8,0%
L'ETF è collegato al FTSE Saudi Arabia 30/18 Capped Index che copre azioni saudite a grande e media capitalizzazione ponderate in base alla capitalizzazione di mercato. L'indice incorpora un limite massimo del 30% sulla partecipazione più grande e un limite massimo del 18% sugli altri componenti, offrendo un'esposizione più diversificata rispetto alla regola del limite del 35/20 determinato dall'indice MSCI.
Valuta di denominazione USA. Valuta di quotazione Euro. Non distribuisce dividendo. E' il più economico d'Europa, per un costo annuo pari allo 0,39%.
Nel FTSE Saudi Arabia 30/18 Capped Index, il settore finanziario rappresenta il 39,3% del peso totale. Seguono materiali di base (15,8%), energia (11,7%), servizi di pubblica utilità (9,2%) e tlc (7,9%).
Il titolo più "pesante" è Al Rajhi Banking & Investment (14,2%), seguito dal gigante dell'energia Saudi Aramco (9,8%), ACWA Power (7,4%) e Saudi National Bank (7,4%).