Pechino e Washington si parlano e si capiscono
L’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna l'1,2% e arriva all’ottava seduta consecutiva di rialzo. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,8%. Taiex di Taipei +0,7%.

L’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna l'1,2% e arriva all’ottava seduta consecutiva di rialzo. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,8%. Taiex di Taipei +0,7%.
I “sostanziali progressi” ottenuti da Cina e Stati Uniti nel negoziato sui dazi avvenuto nel fine settimana a Ginevra stanno alimentando la propensione al rischio.
Pechino e Washington hanno entrambi detto che i colloqui in Svizzera sono andati bene. Il vicepremier cinese He Lifeng ha definito "un primo passo importante" verso la risoluzione delle divergenze.
Nessuna delle due parti ha annunciato immediatamente misure specifiche, He ha però detto che è stato concordata la creazione di un meccanismo per ulteriori colloqui: a guidarli ci saranno il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent e lui stesso. Bessent ha lasciato intendere che oggi potrebbe uscire una nota con qualche dettaglio relativo all’accordo, He ha promesso una dichiarazione congiunta.
"Come diciamo in Cina, se i piatti sono deliziosi, la tempistica non ha importanza", ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra il vice ministro del Commercio cinese Li Chenggang, che il mese scorso è stato nominato rappresentante commerciale. Li si è complimentato per la professionalità degli Stati Uniti ed ha affermato che i contrasti commerciali tra le due parti potrebbero essere sopravvalutati.
Commento di Morgan Stanley
La strategist Laura Wang ha scritto ieri che l’esito positivo dei colloqui di Ginevra è “un solido catalizzatore positivo nel breve termine, in quanto probabilmente attenuerà le preoccupazioni incrementali sul potenziale shock degli utili societari dal 2° trimestre e sul premio per il rischio azionario cinese, se le attuali tensioni commerciali dovessero persistere. Questo dovrebbe sostenere i flussi dai fondi a breve termine e il miglioramento dell’allocazione per la Cina, dato il basso posizionamento e la crescente disponibilità degli investitori a diversificare a livello globale” Wang, ritiene che vi siano opportunità di investimento strutturali nei settori legati alla tecnologia e all'intelligenza artificiale e ai nuovi consumi.
Citi promuove il settore consumi
Gli analisti di Citi hanno portato il settore dei consumi cinesi a "sovrappeso", citando le opportunità offerte dal passaggio del Paese a una crescita trainata dai consumi interni, in concomitanza con i dazi commerciali statunitensi. Hanno evidenziato la transizione economica della Cina da un'espansione guidata dagli investimenti, con gli stimoli governativi che dovrebbero avvantaggiare i settori dei consumi, di internet, dei materiali e della tecnologia. Citi ha declassato i trasporti a "neutrale" a causa dei rischi legati ai dazi sul trasporto merci.
"A livello esterno, la Cina sembra resistere fermamente alla politica commerciale statunitense, ma sembra anche aperta al dialogo", hanno scritto gli analisti, osservando che misure di stimolo moderate come i buoni consumo e l'allentamento monetario potrebbero sostenere la domanda.
Settori come le infrastrutture di comunicazione, l'hardware e il solare sono i più vulnerabili ai dazi statunitensi, mentre banche, assicurazioni e servizi di pubblica utilità presentano una minore esposizione, secondo Citi, che ha alzato il suo obiettivo per l'indice Hang Seng del 2% a 25.000 punti entro la fine del 2025, con un rialzo del +10% circa, citando valutazioni convenienti.
Citi ha anche segnalato potenziali rischi di delisting dagli ADR statunitensi per le aziende cinesi nei settori internet, beni di consumo e sanità, ma ha osservato che molte hanno già quotazioni a Hong Kong come alternativa.
Analisi tecnica indice Hang Seng
L'indice principale della borsa di Hong Kong, dove sono concentrati i principali titoli dell'high tech cinese come Alibaba e Tencent, è stato respinto più volte dalla prima importante soglia discriminante posizionata intorno a 23.800/24mila punti, dove transita la media mobile di lungo periodo sotto evidenziata, prendendo la direzione opposta a causa dell'esplosione della guerra commerciale. Per il momento la tendenza rialzista non è ancora compromessa e rimane sorretta dalla trendline crescente costruita dai minimi del 2024.
Operatività
Restiamo ottimisti nel lungo termine. Si suggerisce di sfruttare discese fin verso area 20mila punti per comprare sulla debolezza. Pronti a incrementare al superamento di area 25mila. Cambio di scenario e stop delle posizioni rialziste in caso di discesa sotto 19mila punti per riposizionarsi verso area 15mila.

Tra gli ETF quotati alla Borsa di Milano che investono sulle borse della Cina, segnaliamo i seguenti, ciascuno dei quali contraddistinto da caratteristiche specifiche. Ciò consente acquisti complementari: il primo offre maggiore esposizione ai titoli dell'alta tecnologia; il secondo replica l'indice CSI 300; il terzo direziona le risorse verso le società tech quotate a Taiwan.
ETF Franklin Ftse China Ucits Etf - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRR147 (FLXC)
Nel 2025: +4,0%
L'ETF investe in azioni a grande e media capitalizzazione in Cina e replica il rendimento dell'indice FTSE China 30/18 Capped. L'indice ha un'ampia copertura delle classi di azioni cinesi, tra cui le azioni A, B, H, N; le azioni Red, P, S Chips. I componenti di tipologia A sono disponibili per gli investitori internazionali attraverso il Northbound China Stock Connect Scheme. Il peso dei singoli componenti viene ponderato tenendo conto del flottante e delle restrizioni applicate agli investitori stranieri. E' rivisto semestralmente. Replica fisica. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Non distribuisce dividendi. Costi di gestione 0,19% annuo. Leggi il documento KID.
Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice FTSE China 30/18 Capped rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa cinese. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. I primi cinque titoli presenti in ordine di peso sono:

ETF X-TRACKERS CSI300 UCITS
Isin LU0779800910 (XCHA)
Nel 2025: -8,90%
L'ETF replica l'andamento dell'indice CSI 300, indice che riflette l'andamento delle azioni di 300 società quotate sulla Borsa Valori di Shangai e sulla Borsa Valori di Shenzhen (Azioni Cina A). Non distribuisce un dividendo. Spesa corrente annua 0,50%. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il Documento KID.
Per investire con la massima diversificazione sulla Borsa di Taiwan, Piazza Affari mette a disposizione il seguente strumento specializzato:
ETF Franklin Ftse Taiwan - Usd (Acc)
Isin: IE000CM02H85 (FLXT)
Nel 2025: -9,40%
Obiettivo dell'ETF è replicare con acquisti fisici (azioni e non derivati) l'andamento delle principali blue chip della borsa di Taiwan tramite l'indice FTSE Taiwan 30/18 Capped Net Return. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Commissioni totali annue (Ter) 0,19%. Leggi il documento KID. L'indice FTSE Taiwan 30/18 Capped, a sua volta, replica l'andamento dei titoli azionari a grande e media capitalizzazione della borsa di Taiwan. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%.