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Brasile - Goldman Sachs dice che il rialzo ha ancora gambe

La partenza dell'allentamento monetario è stato solo parzialmente prezzato dal mercato, dice Goldman Sachs in una nota. Gli analisti dicono che i multipli sono bassi, c'è spazio per altri rialzi

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La borsa del Brasile guadagna da inizio anno il +18% e l’indice Bovespa si trova in prossimità dei massimi storici. Se lo si guarda dagli Stati Uniti è ancora meglio: in dollari, il rialzo sfiora il 35%, più del doppio della performance da inizio anno dell’S&P500. 

Il rialzo anticipa il taglio tassi 

La borsa di San Paolo è salita anche sulle aspettative di una partenza nei prossimi mesi di una politica monetaria espansiva da parte del Banco Central do Brasil, il primo taglio del tasso di riferimento Selic è stimato dagli economisti a inizio dell’anno

Goldman Sachs ha ragionato sull’influenza che l’allentamento monetario ha sull’azionario del Brasile ed ha concluso che c’è spazio per ulteriori rialzi.
“Abbiamo riscontrato che i tagli dei tassi di riferimento hanno storicamente favorito i titoli azionari brasiliani. Negli ultimi sette cicli di riduzione del SELIC,  a partire quindi dal 2003, il Bovespa è salito in media del 12% nei 3 mesi, del 24% nei 6 mesi, successivi al primo taglio dei tassi. Nel frattempo, il calo dei tassi a medio termine – che appaiono ancora convenienti rispetto alle stime del valore equo dei nostri strategisti sui tassi – potrebbe sostenere ulteriormente i titoli azionari, data l'elevata correlazione negativa tra azioni e tassi sul mercato. Secondo le nostre stime, un calo di 100 punti base dei tassi a 5 anni ha storicamente corrisposto a guadagni del 5-6% per i titoli azionari brasiliani” si legge nella nota firmata dagli strategist Mambuna Njie e Sunil Koul.

I multipli non sono tirati 

Goldman Sachs calcola che i titoli azionari brasiliani sono attualmente scambiati a un rapporto prezzo/utili previsto a 12 mesi pari a 8,4X, il 15% al di sotto della media decennale. “Anche escludendo i titoli delle materie prime, più economici, le valutazioni delle azioni brasiliane, a 11volte l’utile rimangono contenute e al di sotto della loro media storica a lungo termine (20 anni)”. 

La borsa del Brasile è rimasta indietro

Njie e Koul proseguono segnalando quanto segue. Mentre le azioni dei mercati emergenti hanno beneficiato di un rialzo del P/E da inizio anno, le azioni brasiliane (escluse le materie prime) hanno registrato un miglioramento di minore portata. "Di conseguenza, il loro premio di valutazione rispetto ai mercati emergenti ha registrato una tendenza al ribasso dopo il Covid e rimane vicino ai minimi degli ultimi due decenni. Inoltre, le valutazioni azionarie brasiliane implicite negli attuali tassi a lungo termine rimangono relativamente “eque”, suggerendo che un ulteriore allentamento dei tassi potrebbe sostenere una rivalutazione del P/E, spingendo al rialzo le azioni”.

Come investire sulla Borsa del Brasile

Per investire sul Brasile con la massima diversificazione è disponibile a Piazza Affari il seguente ETF: 

Franklin Ftse Brazil Ucits - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRQY00 (FLXB)
Da inizio 2025: +20,0%

L'ETF investe in azioni di grande e media capitalizzazione in Brasile e mira a replicare il più fedelmente possibile la performance dell'indice FTSE Brazil 30/18 Capped. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Costi di gestione 0,19% competitivi, gli altri quattro ETF specializzati sul Brasile quotati a Milano hanno costi che vanno dallo 0,55% allo 0,74% all'anno. Leggi il documento KID.

Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice Capped FTSE Brazil 30/18 rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa brasiliana. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. 

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Marino Masotti

Caporedattore