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L'india propone "tariffe zero" su alcuni beni importati dagli Usa

Accordo commerciale bilaterale con gli Stati Uniti previsto entro l'autunno

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L'indice BSE Sensex della borsa di Mumbai è poco mossa e si mantiene sui massimi del 2025, grazie all'allentamento delle tensioni commerciali globali.

Nelle recenti trattative commerciali con gli Stati Uniti, l'India ha proposto l'azzeramento dei dazi su importazioni specifiche come acciaio, componenti per auto e prodotti farmaceutici, fino a una certa quantità, secondo un rapporto di Bloomberg, che cita fonti vicine alla questione.

Il livello normale dei dazi verrebbe applicato ai beni industriali importati oltre questa soglia.

Accordo previsto entro l'autunno

Queste proposte sono state presentate durante una visita a Washington dei funzionari commerciali indiani alla fine del mese scorso, con l'obiettivo di accelerare i negoziati per un accordo commerciale bilaterale previsto entro l'autunno di quest'anno.

I due Paesi si stanno concentrando su determinati settori per finalizzare un accordo commerciale anticipato prima della fine della pausa di 90 giorni sui dazi reciproci del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Washington ha anche chiesto all'India di affrontare le preoccupazioni relative ai Quality Control Orders (QCO), considerati una barriera commerciale non tariffaria per le esportazioni statunitensi.

Questi standard di qualità obbligatori, che stabiliscono parametri di riferimento che i produttori locali e stranieri devono rispettare prima di vendere i loro prodotti in India, sono stati criticati per la loro mancanza di trasparenza e ingiustizia.

In risposta, l'India si è mostrata disposta a riconsiderare i suoi attuali QCO in settori come quello dei dispositivi medici e dei prodotti chimici. Ha inoltre proposto la firma di un accordo di mutuo riconoscimento con gli Stati Uniti, in base al quale entrambe le nazioni accetterebbero reciprocamente gli standard e le pratiche normative. Non è ancora chiaro se queste proposte saranno incluse nell'accordo finale. 

Analisi Indice BSE Sensex 

La Borsa indiana si posiziona al secondo posto in termini di peso specifico nel comparto degli Emergenti dietro la Cina e davanti a Taiwan.  

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Analisi Tecnica. La tendenza di fondo dell'indice BSE Sensex è saldamente e strutturalmente rialzista, anche se nelle ultime settimane era emerso un segnale di debolezza con il cedimento della trendline ascendente sotto evidenziata. Un primo importante sostegno statico è intorno ai 73mila/70mila punti. 

Operatività. Crediamo che il segmento azionario indiano rappresenti una delle opportunità più attraenti tra i mercati emergenti in ottica di lungo periodo, da accumulare sistematicamente, sfruttando possibilmente le fasi correttive. Sfruttare pull back verso 75mila/70mila punti per comprare sulla debolezza. Pronti a incrementare sulla forza alla prima chiusura oltre 86mila punti. Cambio di scenario ed eventuale stop loss delle posizioni in caso di discesa sotto 64mila punti.

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Per investire con la massima diversificazione sulla Borsa indiana, Piazza Affari mette a disposizione alcuni strumenti specializzati. Tra questi il seguente ETF che sovraperforma nel periodo l'indice BSE Sensex grazie alla sua particolare struttura:

Franklin Ftse India Ucits - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRQZ17 (FLXI)
Da inizio 2025: -5,20%

Obiettivo dell'ETF è quello di replicare con acquisti fisici (azioni e non derivati) l'andamento delle principali blue chip della borsa indiana tramite l'Indice FTSE India 30/18 Capped. Quotato nel giugno 2019. Valuta di denominazione USD, valuta di quotazione EURO. Commissioni totali annue 0,19%. Leggi il documento KID. 

Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice Capped FTSE India 30/18 rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa indiana. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. 

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I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim