BORSA CINESE - Sui minimi da Febbraio 2019, c'è sempre più deflazione
Da inizio anno la perdita è intorno al -15%, la peggiore al mondo tra le economie più grandi

Fatto
Le borse della Cina si muovono contrastate. Hang Seng di Hong Kong -0,6%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,6%, dopo essere scivolato in avvio di seduta sui nuovi minimi da febbraio 2019.
In Cina c’è sempre più deflazione.
I prezzi al consumo sono scesi mese su mese del -0,50% in novembre, dal -0,20% di ottobre, il consensus era -0,20%. Sono scesi più del previsto anche i prezzi alla produzione.
Dong Lijuan, funzionario dell'Ufficio nazionale di statistica, ha rimarcato in una nota che il marcato calo di novembre è legato alle "fluttuazioni al ribasso dei prezzi di energia e alimentari". Il dato tradisce più che altro le difficoltà incontrate dalla seconda economia mondiale sul fronte del rilancio della domanda interna.
Sempre Dong, quanto ai prezzi alla produzione, ha attribuito il calo a "un rimbalzo delle quotazioni internazionali del petrolio che ha indebolito la domanda di alcuni beni industriali".
Il massimo organo decisionale del Partito Comunista cinese ha dichiarato venerdì che la politica fiscale del Paese "deve essere moderatamente rafforzata" per stimolare la ripresa economica, secondo quanto riportato dall’agenzia Xinhua.
Il Politburo cinese ha puntualizzato che l'anno prossimo continuerà ad attuare politiche fiscali "proattive" e politiche monetarie "prudenti", nel tentativo di sostenere la domanda interna.
Presieduta dal Presidente cinese Xi Jinping, la riunione del Politburo di venerdì ha analizzato il lavoro economico da intraprendere nel 2024.
L’organo si è impegnato a rafforzare efficacemente la "vitalità economica", a prevenire e disinnescare i rischi e a consolidare e potenziare il trend di ripresa della seconda economia mondiale.
Da inizio anno la perdita è intorno al -15%, la peggiore al mondo tra le economie più grandi.
Effetto
Analisi tecnica Borsa. Il trend di breve è tornato a indebolirsi, dopo un fragile tentativo di avviare una reazione dalla soglia discriminante intorno a 3.500 punti.
E' aumentato il rischio di assistere a un cedimento di questo livello con obiettivi successivi intorno a 3mila/2.900 punti, a meno di una ricucitura entro la fine della settimana.
Un primo segnale di riequilibrio della tendenza di medio periodo sarebbe visibile solo con il ritorno stabile sopra 3.700/3.800 punti.
Operatività. Restiamo ottimisti nel lungo termine. In ottica di diversificazione, si possono ancora sfruttare le discese fino 3.500/3.450 punti per comprare sulla debolezza con un ottimo rapporto rischio/rendimento. Meglio tenersi "qualche munizione" per intervenire su livelli più bassi, verso 3mila punti.

Tra gli ETF quotati alla Borsa di Milano segnaliamo i seguenti, ciascuno dei quali contraddistinto da caratteristiche specifiche. Ciò consente acquisti complementari: il primo offre maggiore esposizione ai titoli dell'alta tecnologia; il secondo replica l'indice CSI 300; il terzo direziona le risorse verso le società più impegnate nella transizione ecologica.
ETF Franklin Ftse China Ucits Etf - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRR147
Da inizio 2023: -14,90%
L'ETF investe in azioni a grande e media capitalizzazione in Cina e cerca di replicare il rendimento dell'indice FTSE China 30/18 Capped. L'indice ha un'ampia copertura delle classi di azioni cinesi, tra cui le azioni A, B, H, N; le azioni Red, P, S Chips. I componenti di tipologia A sono disponibili per gli investitori internazionali attraverso il Northbound China Stock Connect Scheme. Il peso dei singoli componenti viene ponderato tenendo conto del flottante e delle restrizioni applicate agli investitori stranieri. E' rivisto semestralmente. Replica fisica. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Non distribuisce dividendi. Costi di gestione 0,19% annuo, il più comveniente tra i 13 prodotti specializzati quotati a Piazza Affari. Leggi il documento KID.
Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice FTSE China 30/18 Capped rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa cinese. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. I primi cinque titoli presenti in ordine di peso sono:

ETF X-TRACKERS CSI300 UCITS
Isin LU0779800910
Da inizio 2023: -13,40%
L'ETF replica l'andamento dell'indice CSI 300, indice che riflette l'andamento delle azioni di 300 società quotate sulla Borsa Valori di Shangai e sulla Borsa Valori di Shenzhen (Azioni Cina A). Non distribuisce un dividendo. Spesa corrente annua 0,50%. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il Documento KID.
ETF Franklin MSCI China Paris Aligned Climate UCITS (Acc)
Isin: IE000EBPC0Z7
Da inizio 2023: -19,50%.
Il nuovo ETF è conforme agli indici EU Climate Benchmark PAB e replica l’MSCI China Climate Paris-Aligned composto da titoli azionari cinesi a grande e media capitalizzazione. Progettato per sostenere gli investitori che cercano di ridurre la loro esposizione ai rischi climatici fisici e di transizione, l’indice sovrappeserà le società cinesi che passano ad un’economia a basse emissioni di carbonio, garantendo al contempo il pieno allineamento con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Accordo di Parigi sul Clima. Non distribuisce Dividendi. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione Euro. Commissioni nette totali 0,22%. Leggi il Documento KID.