BORSA CINESE - Pechino prepara la risposta a Trump

Fatto

Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha zavorrato soprattutto la borsa di Hong Kong (Hang Seng -2,2%), i mercati azionari della Cina hanno tenuto la posizione, Shanghai Composite -0,1%, Shenzhen Composite +0,1%. CSI 300 -0,5%. 

C’è stato un boom di volatilità sulla valuta, lo yuan registra il maggior calo giornaliero da ottobre del 2022 a 7,18, massimo da luglio. 

L’amministrazione Trump potrebbe a breve imporre dazi fino al 60% sulle merci cinesi, una mossa che potrebbe indebolire ulteriormente la seconda potenza mondiale. Gli investitori ne hanno preso atto, sia nel generale che nel particolare.

Se la borsa di Shenzhen è andata meglio di quella di Hong Kong è anche perché ci si aspetta che Pechino voglia rispondere alla sfida commerciale in arrivo da Washington, con un ulteriore potenziamento delle misure di stimolo all’economia annunciate da metà settembre in avanti.

Qualche indicazione sulla volontà del Partito Comunista Cinese di non restare indietro è arrivata nelle ultime ore dalla banca centrale. Nel rapporto sull'attività finanziaria fornito al Comitato Permanente dell'Assemblea Nazionale del Popolo. il governatore Pan Gongsheng consiglia di andare avanti con la politica monetaria accomodante e di aumentare l'intensità degli aggiustamenti anticiclici. L’agenza di stampa ufficiale Xinhua, nel dare conto del report, chiude affermando che ambienti monetari e finanziari solidi sono alla base di una crescita economica stabile e di uno sviluppo di alta qualità, la formula utilizzata di norma dai vertici del partito quando si parla di pianificazione.
 

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