BORSA CINESE +0,7% Settembre positivo, in controtendenza con il resto del mondo

L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna lo 0,7%, mentre l'indice Hang Seng della borsa di Hong Kong scende dello 0,4%. 

I due indici si avviano a completare il mese di settembre con un bilancio diametralmente opposto: +1,40% il primo, -7% il secondo. 

Per la Borsa cinese, alle prese con molti problemi di "credibilità" (crisi immobiliare, interventismo del governo, ...) è una piccola rivincita perchè le principali borse sviluppate, Wall Street e Eurozona, si avviano a chiudere il mese di settembre con un bilancio negativo. 

Evergrande, l'epicentro della crisi di questo periodo, oggi cede il 5% ed estende la perdita mensile al -30%. Il bilancio trimestrale è un drammatico -70%. Lo sviluppatore immobiliare non ha pagato l'ultima cedola del bond in dollari.  

Ieri sera, nel corso del convegno annuale della BCE, il governatore della banca centrale del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha affermato che "la crisi degli immobili in Cina non è una minaccia rilevante per il Giappone e per i mercati finanziari mondiali in quanto non è stata provocata da “investimenti esageratamente speculativi”. 

Su questo tema, ieri la Banca del Popolo della Cina ha esortato i rappresentanti delle grandi istituzioni finanziarie ad aiutare i governi locali messi in difficoltà dalla caduta dei prezzi delle abitazioni. Nel comunicato diffuso dallo stesso soggetto, si riferisce che il governatore Yi Gang ha invitato la finanza privata a salvaguardare i diritti di chi ha comprato casa. 

Gli indicatori prospettici sull’economia anticipano una perdita di spinta dell’industria cinese. L’indice PMI sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere è sceso a 49,6 da 50,1: attesa 50. 

Confortante però il balzo dell’indice PMI dei servizi, tornato ben sopra la soglia che delimita l’espansione dalla contrazione, a 53,2 da 47,5: consensus a 49,8.

La performance da inizio anno del CSI 300 è quasi invariata, -5% quella dell'indice Hang Seng.

Analisi tecnica Borsa

L'Indice CSI 300 (4.880 punti) sembra aver trovato un punto di equilibrio nel ristrettissimo range 4.800/4.900 punti, entro il quale si è mosso nelle ultime dieci sedute. Il movimento potrebbe essere propedeutico a una ripresa dell'uptrend. Peraltro, si rimane a debita distanza dalla prima soglia di allerta in area 4.665 punti. Rinnovati segnali di ripartenza saranno visibili solo al superamento stabile di area 5mila punti. Il trend di lungo periodo rimane saldamente rialzista come evidenzia la trendline crescente illustrata nel grafico sotto.  

Operatività. Manteniamo una visione positiva di lungo periodo sulla borsa cinese. Si suggerisce di cogliere l'opportunità di questa fase di incertezza per comprare in ottica di lungo periodo: una prima tranche anche ai valori attuali e un'altra tranche in caso di caduta fino a 4.665 punti. Chi preferisce giocare sul sicuro, può impostare acquisti sulla forza alla prima chiusura sopra 5.386 punti. Stop loss prudenziale alla prima chiusura sotto 4.330 punti. 



Tra gli ETF quotati alla Borsa di Milano segnaliamo i seguenti: il primo dei quali offre una maggiore esposizione ai titoli dell'alta tecnologia:

ETF Franklin Ftse China Ucits Etf - Usd (Acc) 
Isin: IE00BHZRR147 
Da inizio anno -10,70%.
L'ETF investe in azioni a grande e media capitalizzazione in Cina e cerca di replicare il rendimento dell'indice FTSE China 30/18 Capped. L'indice ha un'ampia copertura delle classi di azioni cinesi, tra cui le azioni A, B, H, N; le azioni Red, P, S Chips. I componenti di tipologia A sono disponibili per gli investitori internazionali attraverso il Northbound China Stock Connect Scheme. Il peso dei singoli componenti viene ponderato tenendo conto del flottante e delle restrizioni applicate agli investitori stranieri. E' rivisto semestralmente. Replica fisica. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Non distribuisce dividendi. Costi di gestione 0,19% annuo, il più comveniente tra i 13 prodotti specializzati quotati a Piazza Affari. Leggi il documento KID.

Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice FTSE China 30/18 Capped rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa cinese. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. La segmentazione settoriale vede al primo posto Consumer Services 26%, Financials 25%, Tech 21%. I primi dieci titoli presenti in ordine di peso sono:



ETF Icbccs Wisdomtree S&P China500 UCITS
Isin LU1440654330 
Da inizio anno -4,50%.
Benchmark dichiarato: Indice S&P China 500 Total Return. L'ETF investe in titoli fisici equivalenti, salvo nelle circostanze in cui le condizioni di liquidità del mercato impediscono di utilizzare una strategia di replica completa. Distribuisce un dividendo annuale: ultimo il 25 Giugno 2020 per 0,2132 usd. Spesa corrente annua 0,75%. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il Documento KID.

ETF X-TRACKERS CSI300 UCITS
Isin LU0779800910 
Da inizio anno +4,80%.
L'ETF replica l'andamento dell'indice CSI  300, indice che riflette l'andamento delle azioni di 300 società quotate sulla Borsa Valori di Shangai e sulla Borsa Valori di Shenzhen (Azioni Cina A). Non distribuisce un dividendo. Spesa corrente annua 0,50%. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il Documento KID.

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