BORSA BRASILE - Miglior listino al mondo nel mese di gennaio: +13,40%

Il Bovespa, l'indice delle principali blue chip della Borsa di San Paolo, ha chiuso il mese di gennaio con un fantastico +13,40% (in euro), miglior risultato a livello globale, composto da una robusta risalita dei prezzi delle azioni in valuta locale e da una altrettanto convincente rivalutazione del Real, +7% circa da inizio anno vs Euro e Dollaro.
Nel frattempo l'indice MSCI World ha perso il 5,30% nello stesso periodo e l'indice MSCI Emerging Markets ha perso l'1,90%.
Le esportazioni di greggio del Brasile sono aumentate a gennaio in misura massiccia soprattutto in direzione della Cina, il suo maggiore acquirente di petrolio. Il Brasile ha esportato una media di 540mila barili/giorno, in crescita di 77mila barili rispetto ai 463mila barili/giorno di dicembre. Sono cresciute anche le esportazioni in direzione degli Stati Uniti, altro grande consumatore di greggio. In gennaio sono stati esportati 124mila barili/giorno, 32mila barili in più rispetto ai 92mila di dicembre.
Occhi puntati su inflazione e tassi di interesse.
Gli analisti brasiliani hanno alzato ulteriormente le stime di inflazione del 2022 in base alle proiezioni di dicembre, quando l'inflazione raggiungerà il +5,38%, al di sopra della precedente stima del +5,15%. Gli analisti, di conseguenza, hanno anche alzato le stime di inflazione del 2023 al +3,50% dal +3,40% precedente.
Mercoledì prossimo 2 febbraio, il Banco Central do Brasil dovrebbe sostanzialmente mantenere la sua promessa di aumentare il tasso di riferimento (Selic) di 150 punti base dal 9,25% al al 10,75%, tornando sui livelli del 2017.
La vera domanda che ora si pone il mercato è: cosa segnalerà la BCB per il prossimo futuro?
Il mercato si aspetta che la BCB possa indicare la fine del "brusco" ciclo di inasprimento avviato da inizio 2021, che ha spinto in meno di un anno i tassi di riferimento dal 2% al probabile 10,75%, ma non manca (Bloomberg Economics) chi prevede che la BCB lasci aperta la strada per un rialzo simile (+150 punti base fino a 12,25%) già a marzo.
Indice Bovespa. Sul fronte dei multipli, il consenso degli analisti raccolto da Bloomberg indica un P/E medio per l'indice Bovespa intorno a 7,30x e un Dividend Yield intorno al 7,70%, valori molto attraenti se confrontati con la media mondiale. L'indice MSCI World "gira" con un P/E di 21,0x e un Dividend Yield dell'1,80%.
Analisi Tecnica. L'indice Bovespa ha segnato i massimi storici a giugno in area 131mila punti. Il ritracciamento successivo ha portato i prezzi a rivedere i minimi dell'anno in zona 100mila punti, prima di innescare una reazione, che si sta rafforzando nelle ultime settimane, anche e soprattutto in termini relativi rispetto al resto del mondo.
Operatività. Siamo ottimisti sulle prospettive di lungo periodo della borsa. Sfruttare lo scenario per costruire posizioni di lungo periodo: si può accompagnare il movimento con acquisti, anche a prezzi di mercato, per incrementare sulla forza alla prima chiusura sopra 120mila. Stoppare prudenzialmente in caso di discesa sotto 98mila punti.
Per investire sul Brasile con la massima diversificazione è disponibile a Piazza Affari il seguente ETF:
Franklin Ftse Brazil Ucits - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRQY00
Da inizio 2022 +13,20%.
L'ETF investe in azioni di grande e media capitalizzazione in Brasile e mira a replicare il più fedelmente possibile la performance dell'indice FTSE Brazil 30/18 Capped. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Costi di gestione 0,19% competitivi, gli altri quattro ETF specializzati sul Brasile quotati a Milano hanno costi che vanno dallo 0,55% allo 0,74% all'anno. Leggi il documento KID.
Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice Capped FTSE Brazil 30/18 rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa brasiliana. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. La segmentazione settoriale vede al primo posto Financials 32%, seguiti da Materie di base 15%, Oil 13%, Consumer 13%. I primi dieci titoli presenti sono in ordine di peso:
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