BOND USA - Valanga di Treasury in arrivo, il mercato li prende tutti
Nella prima delle due maxi-aste di questa settimana, il Tesoro USA ha collocato senza problemi 54 miliardi di dollari di titoli con scadenza tre anni. Oggi c'è l'asta del decennale

Fatto
Negli Stati Uniti la fame di bond resta alta anche dopo l’abbuffata di emissioni di inizio anno.
Nella prima delle due maxi aste di questa settimana, il Tesoro ha collocato ieri sera senza problemi 54 miliardi di dollari di titoli con scadenza tre anni: il tasso di rendimento definitivo di assegnazione è stato del 4,169%, otto punti base in meno del momento dell’emissione.
Gli intermediari autorizzati (Primary Dealer) hanno avuto il 15,7% del totale, meno della quota a loro assegnata nelle precedenti operazioni di queste caratteristiche.
E’ salita la frazione degli offerenti indiretti, nella quale si trovano i soggetti esteri. I domestici hanno avuto il 18,3%.
Il tasso di richiesta Bid to Cover è stato in linea con quello medio degli ultimi sei mesi, a 2,6 volte la quantità messa a disposizione dal Tesoro.
I risultati del collocamento hanno contribuito a riportare la calma sul mercato dei governativi, dopo le forti vendite di venerdì e lunedì: in queste due sedute il future del Treasury a dieci anni ha perso l’1,8%, un movimento sui due giorni che non si vedeva da circa un anno.
Tra qualche ora ci sarà un test ancora più rilevante, un’emissione record di Treasury Note a dieci anni, 42 miliardi di dollari, uno in più del precedente massimo storico toccato nel novembre del 2020.
Le dimensioni ciclopiche delle aste saranno la norma nelle prossime settimane: tra febbraio e aprile arriveranno emissioni record sulle scadenze a due anni e a cinque anni.
Due maxi collocamenti di bond governativi arrivano in un periodo di particolare incertezza delle prospettive di politica monetaria.
Dalla Federal Reserve sono arrivate anche ieri indicazioni su un prossimo avvio del taglio dei tassi di interesse, ma nel giro di poche settimane, l'ipotesi di una partenza della discesa del costo del denaro in marzo è passata da 90% a quasi lo zero per cento. Si ragiona oggi su maggio o giugno.
Lo slittamento in avanti è da collegare anche alla solida performance dell'economia degli Stati Uniti, un inaspettato e continuo miglioramento non particolarmente gradito a chi scommetteva sul deterioramento.
Un altro fattore di instabilità è l’aumento delle dimensioni dei mercati dei titoli del Tesoro, Bloomberg riporta che siamo arrivati a 26.000 miliardi di dollari. Più si va avanti con queste colossali offerte di carta, più sale il rischio di un mancato piazzamento dei titoli.
Michael Cudzil, gestore di portafoglio presso Pimco, guarda con relativa serenità all’operazione di oggi, "l'asta sarà sicuramente assorbita", ha dichiarato a Bloomberg. A suo avviso, la positiva accoglienza ridimensionerà i timori sull’ammontare dell’offerta, tornati a circolare negli ultimi giorni.
Effetto
Analisi tecnica rendimento Treasury decennale. Graficamente, è ancora valida la bella reazione, partita a novembre dalla soglia discriminante intorno …
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