Bond Usa - I vigilantes hanno spinto i tassi sui valori naturali

Bloomberg Economics ritiene che il rendimento reale del Treasury a 10 anni in grado di stabilizzare l'inflazione sia di circa il 2,5%, pari al 4,5% nominale: nei prossimi anni si può arrivare al 5%

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Fatto

Quando il debito statale continua a salire, i conti pubblici rischiano di saltare e l’autorità competente non sembra in grado di ristabilire l’ordine nel bilancio, i vigilantes  dei bond si mettono in azione.

Sono loro, i vendicatori, ad aver contribuito in modo determinante al forte e generalizzato aumento dei tassi di interesse verificatosi nell’ultimo mese. Oggi il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni è poco mosso a 4,78%, sui massimi dalla fine del 2023. Quattro settimane fa il tasso era quasi cinquanta punti base più giù.

“ L’attuale contesto economico ricorda molto quello degli anni '70 e '80, periodo in cui le autorità statunitensi persero il controllo sull'inflazione e sul deficit di bilancio. Contemporaneamente, i rendimenti obbligazionari aumentarono drasticamente, l'economia degli Stati Uniti entrò in recessione, ed inflazione e tassi d'interesse crollarono. Una situazione analoga si manifestò anche nel Regno Unito, ma fu ulteriormente complicata da una crisi della sterlina. Durante questo periodo, Ed Yardeni, economista di spicco di Wall Street, coniò l’espressione "vigilantes del mercato obbligazionario", riferendosi a quegli investitori che intervenivano quando le autorità non riuscivano a mantenere l'ordine”, scrive in una nota Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments.

“La forza del dollaro, l'aumento dei rendimenti del Tesoro e il rialzo del prezzo dell'oro sono tutte prove delle preoccupazioni globali per la situazione fiscale degli Stati Uniti”, ha dichiarato a MarketWatch Brien Lundin, redattore di Gold Newsletter, ha dichiarato a MarketWatch. “I 'vigilantes delle obbligazioni' chiedono rendimenti più elevati alla luce del rischio che i Treasury rappresentano, con il debito e il deficit degli Stati Uniti così elevati rispetto al PIL”.

In effetti, con un deficit pari al 6,3% del PIL, quello statunitense ha superato qualsiasi cifra registrata negli anni '70 e '80, inclusi i periodi di recessione. Bell scrive che ci si aspetterebbe un debito pubblico inferiore; “Al contrario, sta crescendo rapidamente e quest'anno supererà il 100% del PIL, rispetto al 30% del 2010”.

Due cose vanno segnalate, la prima, la nuova amministrazione ha presentato piani ambiziosi per ridurre la spesa pubblica, inclusa la creazione di un nuovo Dipartimento per l'Efficienza della Pubblica Amministrazione, guidato da Elon Musk. La seconda, il presidente eletto Trump ha proposto un programma di riduzione delle tasse.

I mercati però, sembrano più preoccupati dei suoi piani di aumento significativo delle tariffe doganali.

Si è detto e scritto che i tassi di rendimento delle obbligazioni sono volati a questi livelli per effetto degli effetti super inflattivi dei dazi, secondo Bloomberg Economics invece, questi prezzi non sono una contingenza momentanea e sono il risultato di un cambiamento strutturale del contesto macroeconomico. “Sembra sempre più probabile che l'economia possa sopportare un aumento dei costi di finanziamento prima che la crescita rallenti e spinga verso il basso l'inflazione. In altre parole, il tasso di interesse naturale potrebbe essere aumentato” scrivono Jamie Rosh, Tom Orlik e Martin Ademmer.

I tre economisti hanno calcolato il tasso naturale corretto per l'inflazione di un titolo del Tesoro USA a 10 anni è sceso da circa il 5% all'inizio degli anni '80 a un minimo leggermente inferiore al 2% a metà degli anni '90. “I motivi principali del calo sono stati il rallentamento della crescita economica e i fattori demografici negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Hanno contribuito anche l'aumento delle disuguaglianze, la forte domanda di asset sicuri e il calo dei prezzi degli investimenti”.

Bloomberg Economics ritiene che il rendimento reale del Treasury a 10 anni in grado di stabilizzare l'inflazione sia di circa il 2,5% nel 2024, in linea con un rendimento nominale del Treasury intorno al 4,5%. In prospettiva, ci aspettiamo che il tasso naturale continui a salire, con rendimenti nominali dei Treasury a 10 anni che si avvicineranno al 5% nei primi anni 2030".

Effetto

Analisi tecnica rendimento Treasury decennale. Graficamente, le ultime settimane hanno ridimensionato i segnali di inversione per il Treasury 10 anni, con un rendimento risalito in prossimità della soglia di allerta in area 5%, toccato in precedenza nel 2023.

Operatività. Consideriamo risalite del rendimento decennale fino a 4,75-5,0% un'occasione di acquisto con un ottimo rapporto rischio/rendimento, soprattutto "per chi non ha posizioni squisitamente speculative". Il decennale tornerà ad avere un tono positivo solo se il rendimento scenderà nuovamente sotto il 4%. 

Grafico del rendimento del Treasury 10 anni 

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Per investire in ottica speculativa LONG/SHORT sulla scadenza decennale sono disponibili i seguenti:

WisdomTree US Treasuries 10Y 3x Daily Leveraged
Isin: IE00BKT09032 (3TYL.MI)

WisdomTree US Treasuries 10Y 3x Daily Short

Isin: IE00BKS8QT65 (3TYS.MI)

I due strumenti forniscono un rendimento totale composto triplo rispetto alla performance giornaliera long/short dell'indice BNP Paribas US Treasury Note 10Y Future, che replica i futures sui titoli del Tesoro USA decennali. Leggi il documento KID.

Per investire sulla parte breve della curva dei titoli di Stato statunitensi, in modo da approfittare di un eventuale rafforzamento del Dollaro, uno degli strumenti messi a disposizione del mercato è il seguente ETF: 

SPDR® Barclays 1-3 Year US Treasury Bond 
Isin: IE00BC7GZJ81 (TRS3.MI)
Da inizio 2025: +1,60%
Obiettivo dell'ETF è replicare la performance dei Treasury Bond Usa con una maturità media tra 1 e 3 anni tramite l'indice Barclays 1-3 year US Treasury Bond. Costo annuo 0,15%. Distribuisce un dividendo semestrale. La variazione del prezzo dell'ETF è sensibile alla oscillazione del Dollaro Usa: prezzo in crescita in corrispondenza di una rivalutazione del Dollaro. Leggi il documento KID.

Per investire sulle scadenze più lunghe (quindi più rischiose perchè soggette a maggiori variazioni di prezzo) sono disponibili altri strumenti specializzati. Segnaliamo il seguente:

SPDR® Barclays 10+ Year US Treasury Bond 
Isin: IE00BYSZ5V04 (LUTR.MI)
Da inizio 2025: -1,0%
Obiettivo è replicare la performance dei Treasury Bond Usa con una maturità da 10 anni in su denominati in dollari statunitensi. Scadenza: 10+ anni. Rating: AAA. L’indice di spesa complessiva (TER) dell'ETF è pari allo 0,15% annuo. Distribuisce un dividendo semestrale. Leggi il documento KID.

C'è anche la possibilità di investire sul segmento Corporate USA tramite il seguente:

ETF Axa IM US High Yield Opportunities UCITS
Isin IE000IAPH329 (AHYU.MI) 

Da inizio 2025: +1,30%

Obiettivo dell'ETF è sovraperformare l’indice ICE BOFA US High Yield al fine di cogliere le opportunità offerte dal mercato obbligazionario high yield statunitense prevalentemente attraverso un’attenta selezione del credito mantenendo un tracking error contenuto rispetto all’indice. Commissioni totali annue 0,35%. E' ad accumulazione dei proventi e perciò non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi attentamente il documento KID. Altri dettagli:

Duration: 3,26 anni;
Yield to maturity (rendimento a scadenza) del 7,63%;

L'85,0% dei componenti è rappresentato da bond corporate USA;
Il 48% circa dei componenti gode di un rating B, il 35,30% di un rating BB, il 17,37% di un rating CCC;
Per quanto riguarda lo spaccato settoriale, il 13,35% degli emittenti appartiene al segmento Software, il 13% al segmento Mezzi di comunicazione. Nessuno degli altri settori arriva al 10%;
Di seguito i primi cinque componenti con il singolo peso specifico:

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