BOND EMERGENTI - Sentiment di mercato eccessivamente ribassista

Gli strumenti migliori per cogliere l'opportunità sul mercato obbligazionario dei paesi emergenti
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Giornate di fortissima volatilità per la Lira Turca. Stamattina consolida lo spettacolare rimbalzo, quantificabile intorno al +40%, messo a segno in meno di due sedute, dopo l'ennesimo record storico negativo. A ridare fiato a una delle valute più vendute nel corso del 2021 (il bilancio da inizio anno è ancora pesante: -70%) è il piano di sostegno straordinario annunciato dal presidente Erdogan per arginare la fuga di capitali in direzione di dollari, euro e oro. 

Il nuovo piano consiste in conti di deposito in lire turche della durata di 3-12 mesi "protetti dal tasso di cambio". Il governo, ha spiegato il ministero delle Finanze, si impegna a rimborsare l’eventuale differenza di valore provocata dalla svalutazione della moneta locale nel periodo intercorso tra l’apertura e la chiusura del conto. Una sorta di garanzia pubblica contro il rischio di cambio. 

Di fatto, secondo gli addetti ai lavori, si tratta di un provvedimento che rischia di far schizzare ulteriormente l'inflazione e che carica sulle spalle dello Stato, cioè dei contribuenti, il rischio di nuove violente cadute del cambio. La scorsa settimana la banca centrale ha tagliato il costo del denaro al 14%, nonostante un’inflazione che ha già superato il 20% e viaggia verso il 30%. 

Il quadro economico della Turchia è sempre più teso. Le fasce più deboli faticano ad acquistare i beni di prima necessità, mentre gli imprenditori pagano molto di più i semilavorati o le materie prime importate.

A causa della tempesta valutaria in corso, le stime di crescita dell’economia turca rischiano di essere riviste pesantemente al ribasso. Nel suo ultimo Outlook sulla Turchia, l’Ocse è stato molto chiaro: se la politica monetaria diventerà più restrittiva (tassi più alti) e riuscirà ad abbassare l’inflazione, la normalizzazione dei tassi di interesse offrirà sostegno all’economia. In caso contrario, se cioè la Banca centrale continuerà con l’attuale politica di taglio dei tassi, "le condizioni di finanziamento esterne e interne potrebbero peggiorare, con conseguenze macroeconomiche avverse". 

Su un altro fronte del mercato emergente sotto pressione in questi giorni, la Rupia Indiana si allontana dai minimi dell’ultimo anno e mezzo toccati la scorsa settimana con il quinto modesto rialzo consecutivo. Ma la valuta dell’India, al pari di quella turca, resta una delle peggiori dell'area emergente nell’ultimo trimestre del 2021. 

Gli addetti ai lavori cominciano a guardare con interesse a questo mercato dove si potrebbero fare buoni affari.

Alejandro Arevalo, Head of Emerging Market Debt di Jupiter AM, consiglia di investire nelle valute dei paesi emergenti, “viste le valutazioni relativamente basse”. Il gestore segnala in una nota che quest’attività, nel 2021, “ha comunque resistito. Il debito corporate investment grade è sceso di circa lo 0,40%, sovraperformando in maniera significativa il corrispettivo negli USA. Il debito high yield nei mercati emergenti, considerato più rischioso delle obbligazioni investment grade, ha sottoperformato gli high yield statunitensi, ma ha avuto un rendimento di oltre il 2%”. 

L’esperto afferma che, “il sentiment del mercato verso i mercati emergenti è diventato eccessivamente ribassista. I mercati emergenti sono già una delle parti più sottovalutate del fixed income, specialmente il credito corporate, e negli ultimi mesi gli investitori hanno ulteriormente ridotto queste allocazioni. La nostra esperienza di lungo periodo ci dice che, specialmente nei mercati emergenti, investire nei momenti in cui il sentiment è più debole può essere soddisfacente”.

Come investire nel segmento?   

Tra gli strumenti disponibili a Piazza Affari, si possono utilizzare i seguenti ETF che hanno caratteristiche diverse. 
1) Il primo investe su obbligazioni governative di paesi emergenti emesse in valuta locale con scadenze medio/lunghe. 
2) Il secondo investe su obbligazioni governative di paesi emergenti emesse in valuta locale con scadenze medio/lunghe con la copertura del rischio cambio Euro/Dollaro.
3) Il terzo investe su obbligazioni governative di paesi emergenti emesse in Usd con scadenze brevi/medie.
4) Il quarto investe su un campione rappresentativo di titoli obbligazionari governativi del mondo emergente emessi in Usd con scadenze lunghe. 
5) Il quinto investe su un campione rappresentativo di titoli obbligazionari corporate del mondo emergente con scadenza lunghe denominati in USD.

Vediamoli in dettaglio.

Il primo:
SPDR® Bloomberg Barclays Emerging Markets Local Bond
Isin: IE00B4613386 
Performance da inizio 2021: -1,10% 
Obiettivo dell'ETF è riprodurre il rendimento dei mercati del debito nei paesi emergenti per titoli liquidi espressi in valuta locale. Valuta di denominazione dell'ETF: Dollaro Usa. Rating: il 42% gode di un rating almeno pari a A, il resto da BBB in giù. Il 40% dei bond presenti ha scadenza inferiore ai 5 anni. Duration effettiva 6,5 anni. Rendimento medio a scadenza dei bond presenti: 3,90%. Commissioni totali annue: 0,55%. Dividendi: semestrale. Il Paese più rappresentato è la Corea del Sud con il 10% circa. Leggi il documento KID.

Il secondo:
SPDR® Bloomberg Barclays Emerging Markets Local Bond EURO Hedged
Isin: IE00BK8JH525 
Performance da inizio 2021: -10%
Obiettivo dell'ETF è riprodurre il rendimento dei mercati del debito nei paesi emergenti per titoli liquidi espressi in valuta locale. Valuta di denominazione dell'ETF: EURO, non risente dell'andamento Euro-Dollaro Usa. Rating: il 42% gode di un rating almeno pari a A, il resto da BBB in giù. Il 40% circa dei bond presenti ha scadenza inferiore ai 5 anni. Duration effettiva 6,5 anni. Rendimento medio a scadenza dei bond presenti: 3,50%. Commissioni totali annue: 0,60%. Non distribuisce dividendi. Il Paese più rappresentato è la Corea del Sud con il 10% circa. Leggi il documento KID. 

Il terzo:
SPDR Bofa Merrill Lynch 0-5 Y Em Usd Govt Ucits
Isin: IE00BP46NG52 
Performance da inizio 2021: +8,50%
Obiettivo dell'ETF è replicare la performance del mercato dei titoli di Stato dei mercati emergenti a breve scadenza (0-5 anni) emessi in USD. Allo scopo cerca di approssimare al meglio l'andamento dell'indice BofA Lynch Lynch 0-5 Year EM USD Government Bond ex-144a. Rating: il 28% gode di un rating almeno pari a A, il resto da BBB in giù. Il 90% dei bond presenti ha scadenza inferiore ai 5 anni. Duration media 2,5 anni. Valuta di denominazione dell'ETF: USD. Rendimento medio a scadenza dei bond presenti: 2,60%. Commissioni totali annue: 0,42%. Dividendi: semestrale. Il Paese più rappresentato è la Turchia con il 10%. Leggi il documento KID.

Il quarto:
ETF iShares JPMorgan EM Bond Hedged 
Isin: IE00B9M6RS56 
Performance da inizio 2021: -4%
Lo strumento elaborato da iShares punta a replicare la performance dell'indice JP Morgan EMBI Global Core comprando un campione rappresentativo di titoli obbligazionari del mondo emergenti. I Paesi più rappresentati sono: Messico, Indonesia, Turchia, Argentina, Filippine, Colombia, Brasile, Russia. L'80% circa è rappresentato da titoli di Stato emessi in Dollari, il 17% circa da bond corporate. Rating: il 22% gode di un rating almeno pari a A, il resto da BBB in giù. La durata media delle obbligazioni in portafoglio supera i 10 anni per oltre il 40% del totale. Duration media 7,85 anni. Rendimento medio a scadenza dei bond presenti: 4,00%. Commissioni totali annue 0,50%. Dividendi: mensile. Leggi il documento KID.

Il quinto:
ETF iShares JPMorgan EM Corporate Bond Usd 
Isin: IE00B6TLBW47 
Performance da inizio 2021: +8,40%
Obiettivo dell'ETF è di replicare il rendimento dell'indice J.P. Morgan CEMBI Broad Diversified Core ovvero investire in un portafoglio di titoli a reddito fisso investment grade dell'universo del debito societario dei mercati emergenti denominati in dollari statunitensi. Rating: il 24% gode di un rating almeno pari a A, il resto da BBB in giù. L'82% dei titoli ha scadenza inferiore ai 10 anni. Duration media 5,06. Rendimento medio a scadenza dei bond presenti: 4,60%. Commissioni totali annue 0,50%. Dividendi: semestrale. Leggi il documento KID.

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